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I segreti dell’orto a quadretti

L’orto a quadretti è una tecnica di coltivazione, ideata nel 1976 dallo statunitense Mel Bartholomew, che permette di condensare lo spazio dedicato all’orto e, a parità di risultati, ridurre dell’80% le sue dimensioni, contenendo così proporzionalmente il consumo di terra, acqua, sementi e limitando notevolmente il lavoro necessario alla sua realizzazione.

Ecco le principali caratteristiche di tale metodo:
– Non è una tecnica colturale eccessivamente intensiva ma permette di non sprecare spazio;
– E’ completamente ecologico;
– Non richiede alcuna operazione di vangatura profonda;
– E’ facile da comprendere e da applicare;
– Grazie alle dimensioni ridotte, l’orto a quadretti è facile da proteggere dal freddo e dai parassiti grazie a teli in tessuto non tessuto con superficie ridotta;
– Grazie alle dimensioni contenute ed essendo ricavato in contenitori (quindi senza sfruttare il suolo), può essere collocato vicino a casa (in particolare alla cucina). Ciò rende l’orto a quadretti più facilmente raggiungibile e quindi più comodo e fruibile;
– Le dimensioni “a portata di mano” lo rendono particolarmente adatto ad un utilizzo da parte di persone con deficit motorio;
– Per quanto riguarda il posizionamento, è sufficiente ricordare alcuni suggerimenti:
1. Collocare in luogo assolato (con almeno 6-8 ore di sole al giorno);
2. Non posizionare in prossimità di alberi che potrebbero limitare l’esposizione al sole;
3. Non posizionare in luoghi soggetti a ristagno d’acqua. Un buon drenaggio del terreno è fondamentale per una buona resa dell’orto;
4. Collocare vicino a casa. In questo modo sarà in una posizione più comoda nel periodo del raccolto e sarà più facile da proteggere nei mesi più freddi.

I concetti di base per l’orto a quadretti sono pochi e possono essere riassunti nelle le seguenti parole chiave:
1. Quadrato;
2. Contenitore;
3. Corridoio;
4. Terreno;
5. Griglia;
6. Semina;
7. Acqua.
1. Quadrato: l’orto a quadretti è concepito su base quadrata e non lineare (come gli orti classici). La coltivazione di sviluppa quindi su un’area quadrata e non lungo strisce longitudinali.
Ci sono di base 3 tipi di orto a quadretti, tutti suddivisi in parcelle quadrate (unità di coltura) con lati da 30 cm. Il primo è un quadrato di 120 cm. La misura di questo contenitore è studiata in modo da consentire di raggiungere il centro dell’orto senza calpestarlo (60 cm è infatti la lunghezza media di un braccio adulto).

Il secondo modello di contenitore è rappresentato da un quadrato con 90 cm di lato. Si tratta di un contenitore che può trovare collocazione su piccoli balconi. Ha dimensioni appropriate per bambini in età scolare ed è quindi particolarmente adatto per permettere loro di divertirsi e sperimentare a casa come a scuola il piacere dell’orticoltura.

Il terzo tipo è un contenitore di 60 cm di lato, idoneo ad essere posizionato in ambienti particolarmente ristretti e adatto a bimbi anche piccoli. Può essere considerato come un modulo base di orto a quadretti e quindi combinato con altri contenitori delle stesse dimensioni si può più facilmente adattare a tutti i tipi di balcone.

2. Contenitore: l’orto a quadretti è un’innovativa tecnica di coltivazione “fuori-suolo”. Il terreno di coltura è infatti posto in appositi contenitori che possono essere autocostruiti (in legno non trattato) o acquistati (vedi ad esempio le linee “Bacsquare” e “Baclong” di Orto sul Terrazzo). La coltivazione in contenitore permette di evitare l’annoso problema della scarsa qualità del suolo che induce molti coltivatori a migliorarne le caratteristiche attraverso un massiccio utilizzo di concimi, fertilizzanti e ammendanti. Per contro la coltivazione in contenitore permette di selezionare i componenti che, una volta miscelati in proporzioni definite, costituiranno il nostro terreno di coltura ideale. Ciò consentirà da subito al nostro orto di raggiungere un elevato livello di produttività.

3. Corridoio: se si allestiscono più orti a quadretti è importante prevedere uno spazio minimo di 60-90 cm tra i contenitori, in modo da consentire un accesso agevole agli stessi.

4. Terreno: le cure di cui un orto a quadretti necessita sono molto poche. Iniziando dal terreno, si suggerisce di utilizzare un mix del seguente tipo:

⅓ di compost di buona qualità, meglio se autoprodotto in una compostiera;
⅓ di torba;
⅓ di vermiculite, possibilmente a grana media o grossa.
Oltre agli elementi indicati, non è richiesto alcun ulteriore tipo di fertilizzante. Il compost costituisce infatti la base nutriente che permette di ottenere un terreno naturale al 100%.
Per definire la quantità di componenti da miscelare è sufficiente calcolare il volume dei nostri contenitori.

Ad esempio, per quanto riguarda i Bacsquare 16, il volume va calcolato come segue: 120 cm (lunghezza) x 120 cm (profondità) x 40 (altezza) = 576.000 cm3 = 576 litri. Considerando che il terreno non dovrà arrivare fino al bordo superiore, il volume può essere approssimato a 550 litri. Di conseguenza, per un buon terreno sarà necessario miscelare: 183 litri di compost + 183 litri di torba + 183 litri di vermiculite.

Il terreno miscelato, una volta collocato nel contenitore, non dovrà essere compresso o calpestato ma dovrà mantenere una consistenza morbida. Ciò faciliterà le operazioni di irrigazione e di pulizia dalle erbacce.

5. Griglia: i contenitori di coltura nella tecnica dell’orto a quadretti, come suggerito dal nome stesso, sono suddivisi in quadrati di 30 cm di lato (unità di coltura). Tale ripartizione si ottiene applicando in maniera stabile ai bordi del contenitore una griglia che, sebbene non divida materialmente il terreno, consente di creare idealmente delle unità di coltura che permettono di razionalizzare al massimo lo spazio disponibile e costituiranno il nostro punto di riferimento in fase di coltivazione (la linea Bacsquare incorpora la griglia nella struttura). Tale ripartizione consente infatti di ottenere contemporaneamente, in base alle tre diverse dimensioni del nostro orto, da 4 a 16 colture diverse. Ogni unità di coltura può essere considerata come un “micro-orto” indipendente dagli altri in termini di tipo di verdura coltivata e di tempistica di coltivazione.

6. Semina: Gli ortaggi di dimensioni più grandi, come pomodori, cavoli o peperoni, dovranno necessariamente occupare singolarmente un’unità di coltura (quindi una pianta per unità di coltura). Le verdure più piccole potranno invece convivere e svilupparsi in un singolo modulo (più piante per unità di coltura), secondo una disposizione (illustrata nell’immagine che segue) che consentirà di ottenere una giusta distanza tra le piante ma che contemporaneamente limiterà la superficie utilizzata.

Sarà sufficiente bucare la superficie del terreno con un dito o con la punta di un foraterra, al centro di ogni unità di coltura o di un suo sottomultiplo, in base al tipo di ortaggio piantato. Successivamente collocheremo la piantina (precedentemente cresciuta in semenzaio) o un pizzico di sementi nei buchi creati. E’ importante sottolineare che la quantità di sementi da utilizzare deve essere limitata, in modo da non sovraffollare il nostro orto. In tal modo la suddivisione in unità di coltura permetterà di risparmiare in maniera considerevole la quantità di sementi utilizzate.
Con semplici soluzioni sarà possibile sfruttare inoltre lo spazio in altezza. Grazie a reti, pali di sostegno e spalliere, aderenti ad un lato del contenitore, si otterrà un orto verticale.
L’orto a quadretti è la tecnica colturale ideale per la semina a scalare. Ogni unità di coltura può infatti essere gestita autonomamente dalle altre per quanto riguarda i tempi di semina e di raccolto. In questo modo sarà possibile disporre di una grande varietà di verdure, per tempi molto prolungati, limitando i periodi di sovrapproduzione e sottoproduzione.

7. Acqua: l’irrigazione dell’orto a quadretti è molto semplice e richiede molto meno tempo rispetto agli orti tradizionali. Le sue dimensioni “a portata di mano”, lo rendono completamente raggiungibile con un semplice innaffiatoio. L’acqua non dovrà essere trasportata per lunghi tratti ma sarà sufficiente girare intorno al contenitore per irrigare tutte le sue parti. Nell’orto a quadretti, la quantità d’acqua richiesta è molto bassa. Il terreno dovrà infatti essere umido ma non bagnato per evitare che le piante si ammalino. La presenza della vermiculite nel terreno, la capacità dei contenitori di trattenere la giusta umidità, permettono di sfruttare meglio l’acqua di irrigazione, riducendo notevolmente il consumo idrico. L’utilizzo di un impianto di irrigazione a bassa pressione di tipo essudante (come il Sistema di irrigazione per Bacsquare proposto da Orto sul Terrazzo), limiterà al massimo il fabbisogno idrico e il ristagno di acqua che rappresenta una delle principali cause di malattia per le piante.

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