Get Even More Visitors To Your Blog, Upgrade To A Business Listing >>

Sto bene, grazie, in silenzio

“Conosco una città
che ogni giorno s’empie di sole
e tutto è rapito in quel momento
Me ne sono andato una sera
Nel cuore durava il limio
delle cicale
Dal bastimento 
verniciato di bianco
ho visto 
la mia città sparire
lasciando
un poco
un abbraccio di lumi nell’aria torbida
sospesi”

Questi versi sono di Ungaretti, il titolo è “Il Silenzio”. 

Mi hanno fatto ripensare al silenzio che ha avvolto le mie numerose partenze dalla Sicilia, le più importanti e radicali sempre in nave, quando, con lentezza, vedi la terra allontanarsi e la tua vita, per come l’avevi conosciuta fino a quel momento, cambiare. Ho ripensato a quante volte ho voluto o dovuto allentare il cordone che mi lega a questa terra, per poi tornare. Sempre.
Ho ripensato anche a quante vite, la mia vita ha contenuto.

Non ho scritto in questi mesi. Ho anche chiuso parecchi account social, proprio per recuperare spazio e silenzio. Ho letto, molto.
Ho scelto il silenzio perchè sono stati mesi di riflessione, pieni di eventi e nuove cose.

Forse la prima vera riflessione dopo tanto tempo vissuto “ammuzzo”, preso più dalla foga di riuscire a superare tutto ciò che aveva attraversato i miei ultimi anni, che dalla reale consapevolezza di cosa stessi facendo. Anni in cui sono stato fuoco che ha distrutto, vento che ha alimentato il fuoco, ma anche candela che ha dovuto resistere al suo stesso vento.

Il silenzio serve. Mi è sempre servito. 
Oggi più che mai, scelgo di tacere su tante cose, perchè le parole spesso sono di troppo.

Italo Calvino ha scritto: “Due modi ci sono per non soffrire. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio”.

Ecco, credo che queste parole possano ben rappresentare a cosa sono serviti questi mesi di silenzio: silenzio per ritrovare un equilibrio, attenzione verso ciò e chi è importante davvero, capacità di apprendimento continui per riconoscere, impegnarsi, fare durare, dare spazio. 

Silenzio per affrontare le difficoltà della vita personale e del lavoro, ma anche (e soprattutto) per poter gustare tutto ciò che di bello è arrivato e continua ad arrivare ogni giorno.

Il silenzio è servito a dare senso a parole come queste:

La vita è fatta di piccole felicità insignificanti, simili a minuscoli fiori. Non è fatta solo di grandi cose, come lo studio, l’amore, i matrimoni, i funerali. Ogni giorno succedono piccole cose, tante da non riuscire a tenerle a mente, nè a contarle, e tra di esse si nascondono granelli di una felicità appena percettibile, che l’anima respira e grazie alla quale vive” (Incipit di “Un viaggio chiamato vita” di Banana Yoshimoto).

Il silenzio è servito anche per smettere la stessa ipocrita bugia ripetuta ogni giorno: “Sto bene, grazie”, quando sapevo perfettamente che per un bel po’ di tempo le cose non sono andate come sarebbero dovute andare e non stavo bene affatto. Oggi, posso dire “Sto bene, grazie”, sinceramente, perchè ho accettato e affrontato il rischio che ogni cambiamento comporta, scegliendo la vita.

The post Sto bene, grazie, in silenzio appeared first on Hands on the ground.



This post first appeared on Hands On The Ground - Diario Ansioso E Non Convenz, please read the originial post: here

Share the post

Sto bene, grazie, in silenzio

×

Subscribe to Hands On The Ground - Diario Ansioso E Non Convenz

Get updates delivered right to your inbox!

Thank you for your subscription

×