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Pochi medici in ospedale tra burocrazia e rischi legali

«Perché ci sono pochi medici? Facile: troppo impatto medico-legale, cioè siamo troppo soggetti al rischio di denunce e di procedimenti penali». Parla così un medico con una lunga esperienza presso l’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano che preferisce mantenere l’anonimato. L’attuale situazione che si vive all’interno del nosocomio è quella di organici ridotti e carichi di lavoro non indifferenti. La Fp-Cgil ha denunciato, giorni fa, che in Medicina interna ci sono solo tre medici. Anche in pronto soccorso a fronte di un organico di 11 medici più il primario sono solo 4 medici più il primario.

«Il problema della carenza del personale medico è nazionale – spiega il medico a CastelvetranoSelinunte.it – oggi i colleghi vanno via dal pubblico per andare a lavorare nell’ambito privato scegliendo branche di medicina meno a rischio. Nel pubblico facciamo i conti con turni pesanti, troppa burocrazia ma l’impatto medico-legale è quello che più pesa». Il rischio dietro l’angolo è quello che non si troveranno più chirurghi, ginecologi, anestesisti, medici di pronto soccorso, le branche che sono più soggette al rischio di denunce ed eventuali procedimenti penali. «Sarebbe opportuno che con attenzione si guardasse a una maggiore tutela nei confronti dei medici», chiarisce ancora il medico. E, intanto, negli ospedali gli organici sono ridotti e le strutture sanitarie soffrono, con le conseguenze dirette sui cittadini.

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