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Ucraina, le lettere dei liceali che vanno dritte al cuore

La domanda che risuona nel cuore di tutti in questi giorni è: «Noi cosa possiamo fare per i nostri fratelli e le nostre sorelle ucraine?» è la domanda che si pone suor Cinzia Grisafi, insegnante di religione. Raccogliere fondi certamente ma i giovani, soprattutto, cosa possono fare? Gli studenti del Liceo scientifico di Castelvetrano hanno pensato di scrivere delle lettere ai loro coetanei ucraini: «Così si può far sentire la vicinanza fraterna» dice suor Cinzia che così ha suggerito ai ragazzi di scrivere delle lettere che oggi CastelvetranoSelinunte.it pubblica.

Noi siamo con voi….

Cari ragazzi ucraini, in questo momento vi siamo parecchio vicini, perché sappiamo la terribile situazione che sta accadendo nel vostro Paese, anche se non possiamo stare lì con voi a sostenervi vi pensiamo costantemente e speriamo che Questo brutto momento passi in fretta. Innanzitutto, come state? Com’è stato sapere che Putin aveva dato inizio ad una Guerra contro il vostro Paese? Immaginiamo la paura che avete provato nel sapere questa terribile notizia, nel sapere che da un momento all’altro l’unica preoccupazione era restare vivi e non più il non saper cosa mettersi la mattina. Noi, così come tutto il resto del mondo, siamo con voi, perché speriamo vivamente che tutto ciò possa finire, in modo tale che si smetta di dividere famiglie e si smetta questa fuga continua. Ogni giorno in tv si parla di voi, di voi che cercate riparo, di voi che tentate di sopravvivere a questa guerra che oramai da giorni è diventata il tumulto dell’Europa. Crediamo che tutto questo sia disumano, è davvero da matti iniziare una guerra dopo anni e anni che non ne scoppiava una, con ciò si vanno perdendo numerosi valori che negli anni ci si è impegnati a costruire, quali la libertà, la giustizia, la democrazia ed il rispetto reciproco. Siamo certi che presto si metterà un punto di fine a questo incubo, e che questo resterà solamente un oscuro ricordo, oramai appartenente al passato. Detto questo, vi mandiamo un forte abbraccio ed anche se lontani, ricordatevi che noi ci siamo, sempre, e vi pensiamo costantemente.

Arianna Bonanno, Sofia Cascino, Giovanni D’Antoni

Vi ammiriamo per il vostro coraggio 

A voi giovani ucraini della nostra età che non avete più libertà, mandiamo questa lettera per esservi vicini. Negli ultimi giorni i telegiornali parlano continuamente di guerra tra Ucraina e Russia, ai tempi d’oggi nessuno si sarebbe mai aspettato che potesse scoppiare questo confitto, soprattutto dopo il periodo buio di pandemia che Tutti noi abbiamo passato. Molti di noi non riescono a capire realmente cosa stia succedendo, non conosciamo con precisione i motivi, sembra quasi surreale. Ogni giorno anche se noi continuiamo a condurre la nostra vita quotidiana, ci mettiamo nei panni di chi ora non vive più serenamente, di chi cerca un rifugio più sicuro o chi non ha più una casa, ancora peggio chi ha perso i propri cari. sappiate che anche se non possiamo fare molto, tanti di noi pregano per la pace e che possa tornare la vita di un tempo. Ogni mattina quando ci svegliamo per iniziare la nostra giornata, il primo pensiero va a voi, che vivete ogni giorno come se fosse l’ultimo e non sapete cosa può succedere, noi insieme a voi viviamo l’angoscia del periodo. Avete un Presidente che ama la propria terra e ha preferito restare e combattere piuttosto che mettersi in salvo, e avete la certezza di potervi fidare di lui. Vi ammiriamo per il vostro coraggio e per come state lottando senza arrendervi, per difendere il vostro Paese. Abbiamo visto immagini di bambini più piccoli che soffrono, e di chi lotta ma nonostante tutto non perde mai la speranza.

Vanessa Bivona, Asia Riccobono, Sveva Ruggia

Da una vita normale alla guerra: tutto questo è assurdo

Cari ragazzi, siamo molto dispiaciuti per ciò che state passando a causa di un tiranno, che è stato in grado di scatenare una vera e propria guerra per scopi politici. È orribile il fatto che studiamo la storia prima di noi, per fare in modo che non accada più, e, invece, sta avvenendo il contrario. Tutti i giorni stiamo ad ascoltare attentamente ciò che sta avvenendo attorno a voi e tutto questo è assurdo. Se ci immedesimiamo in voi ci vengono i brividi solo a pensare che qualche giorno fa conducevate una vita normale come la nostra e tutto ad un tratto vi siete ritrovati in questa situazione frustrante. Anche tanti russi sono contro questa guerra e ne sono la prova tutti gli arresti avvenuti durante le manifestazioni, vengono addirittura arrestati i bambini. Ci dispiace molto per tutti i bambini morti, i bambini che scappano con le loro madri per cercare di continuare a lottare contro le loro malattie, per tutti i ragazzi che sono costretti a dover bruciare la loro adolescenza per arruolarsi, per tutti i padri che hanno dovuto abbandonare la loro famiglia per difendere la propria patria. Ed è per questo che quasi ogni giorno l’Europa e l’America vi mandano continui aiuti sperando che possano essere utili, infine speriamo che queste assurdità termineranno a breve. Un caloroso abbraccio e saluto dall’Italia.

Alessia, Aurora, Ilaria (2 F)

Voi esempio di determinazione e libertà

Cari giovani ucraini, siamo venuti a conoscenza dei terribili avvenimenti che stanno accadendo nel vostro Paese. Da giorni i nostri telegiornali sono occupati da quanto succede da voi, coinvolgendoci tutti emotivamente, e spingendoci a manifestare il nostro dissenso verso la guerra. Con l’animo vi siamo vicini, come italiani, come europei, come cristiani, e con voi difenderemo il significato della vostra cultura, della vostra patria e della pace. In questi giorni abbiamo anche visto anche il vostro impegno nell’organizzare una valorosa resistenza contro le truppe russe, ispirandoci e risvegliando in noi il forte significato dell’amore per la propria nazione. Siete un esempio di determinazione e di libertà, in contrasto a chi questa libertà, desidera oltraggiare.

Classe 1a B

Parole d’ordine: accoglienza, condivisione, sostegno e dialogo

Carissimi ragazzi ci troviamo qui a parlarvi con il cuore rivolto verso voi, distrutti dalla brutalità che sta accadendo intorno ai vostri occhi, e a domandarci il perché  ancora al giorno d’oggi, possano verificarsi queste stragi, brutalitá disumane. Abbiamo già addosso una guerra contro il Covid 19. Un’altra contro la nostra malattia. Ora è stato scatenato un altro inferno. Tutto ciò è ingiusto, inaccettabile. Ancora morti, sempre morti, morti. Noi non vogliamo che i fragili, i malati, i bambini, le donne, gli uomini, la Terra, paghino le conseguenze di questa tragedia. Non possiamo dire che non ce ne frega niente. Non possiamo stare a guardare mentre rovinano il nostro futuro. Abbiamo provato, in questi lunghi giorni, ad immaginare la situazione di paura in cui vivete, poiché è venuta meno la tranquillità delle vostre case, delle vostre scuole. Perché questa guerra, che si annuncia lunga e devastante, riguarda ognuno di noi, anche se ci troviamo a migliaia di chilometri di distanza. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire. Un compito difficile che spetta ai governi, ma non solo. Non possiamo rimanere impotenti e passivi di fronte alle immagini che ci arrivano dall’Ucraina, di fronte alle parole, ai volti, alle persone disperate, spaventate, che vediamo e incontriamo. Ma noi, personalmente e come comunità, cosa possiamo fare? Come possiamo affrontare una guerra che sembra minacciare anche il nostro Paese, proprio quando sembrava che l’impatto del Covid stesse diminuendo e si faceva largo la speranza di tornare lentamente alla normalità? La parola d’ordine è accoglienza, condivisione, sostegno, dialogo. Molti di noi stiamo pensando a come rivolgervi il nostro aiuto, e stiamo cercando di farlo in tutti i modi. Anche il nostro polo liceale ha organizzato l’iniziativa di una raccolta fondi per cercare di “migliorare” la vostra condizione, perché se non possiamo esservi vicini fisicamente, cercheremo di farlo con tutti gli altri modi che, almeno per il momento, abbiamo a disposizione. Nessuno di noi può incidere sulle decisioni che oggi si stanno prendendo; nessuno di noi può oggi fare qualcosa per fermare la tragedia della guerra. Ognuno di noi però può fare qualcosa, oggi, per promuovere la giustizia e la pace.

Classe 5a H

L’uomo non ha imparato nulla dalla storia…

Cari amici ucraini, in queste settimane ogni pensiero è rivolto a voi. La situazione che state vivendo è disumana. Abbiamo più volte provato a metterci nei vostri panni ma la vostra condizione è persino impossibile da immaginare. Quello che state vivendo è inconcepibile qualunque sia la causa perché niente giustifica la morte di così tanti civili innocenti. La cosa che più ci rende tristi è vedere come l’uomo non abbia imparato niente dalla storia, non facendo altro che ripetere gli errori del passato. Giorno dopo giorno ci rammarichiamo guardando testate giornalistiche e telegiornali che descrivono il dramma di quella che ormai si può definire una vera e propria guerra. La nostra agonia è causata dal pensiero di poveri ragazzi che da un giorno all’altro si sono visti sottratti della loro libertà, costretti a prestare servizio militare o a nascondersi in sotterranei pregando per la propria vita o per la vita dei familiari in guerra. Nonostante questo rimaniamo positivi e speriamo che tutto finisca al più presto e che certe azioni vengano punite. In noi troverete sempre sostegno e vicinanza. Un grande abbraccio.

Giuliana, Sara, Noemi e Vanessa (IV B)

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