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Il caso dello sportello antiviolenza in consiglio e la replica di “Palma Vitae”

Ancora strascichi e polemiche sullo sportello antiviolenza comunale aperto a Castelvetrano e affidato all’associazione “Cotulevi”. Il sodalizio presieduto da Aurora Ranno ha scelto come delegato locale Vincenza Ippolito, moglie del sindaco. La questione, dopo la presentazione dell’interrogazione consiliare da parte di Enza Viola di “Obiettivo città”, è finita nel dibattito del massimo consesso civico e il sindaco Enzo Alfano, nel suo intervento, tra le cose ribadite ha detto che «l’associazione “Palma Vitae” (che aveva in affidamento dal Comune l’ex palazzo Eca, ndr) non fu disponibile alla voltura del contatore. Nei locali dell’ex Eca venivano prodotte delle borse e questa era un’attività commerciale».

Quanto detto dal sindaco ha solleticato un intervento di replica di Giusy Agueli, presidente della “Palma Vitae” che, quando con l’Amministrazione guidata da Alfano non si raggiunse un accordo, andò via aprendo uno sportello a Partanna. In quell’occasione si capì subito che non si erano lasciati in ottimi rapporti, ma tutto si chiuse senza polemiche. Ora l’intervento di Alfano in consiglio ha costretto la Agueli a una replica: «Dal 2014 a oggi abbiamo promosso, organizzato e portato avanti numerose attività culturali ed eventi, a beneficio di tutta la cittadinanza e in tutto il territorio siciliano – spiega la presidente – abbiamo attivato negli anni percorsi laboratoriali di empowerment femminile, da non confondersi con attività di altro genere, in quanto volti esclusivamente a promuovere il valore e il talento delle donne che si sono avvicinate allo sportello d’ascolto, con la collaborazione di volontarie, supportandole in termini di consapevolezza e autostima, contribuendo, anche attraverso la realizzazione di prodotti sociali, a veicolare l’importante messaggio del contrasto alla violenza di genere».

Un chiarimento che la Agueli ha tenuto a precisare dopo che la sua associazione è stata tirata in ballo nel dibattito politico. «Abbiamo sempre svolto tutto sempre in sinergia con le Amministrazioni locali, con le Forze dell’ordine, con le associazioni del territorio, ricevendo il sostegno e l’apprezzamento della commissione prefettizia per tutte le attività poste in essere nella sede utilizzata, collaborando con gli enti religiosi e con don Baldassare Meli, che ci ha affiancato e con cui abbiamo condiviso delle iniziative», ha detto ancora la Agueli. E poi ha concluso: «Vogliamo sottolineare l’importanza di tutti i presidi d’ascolto per le donne vittime di violenza, a fronte di un fenomeno che sempre più richiede attività di aiuto e contrasto».

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