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Ponte energetico Italia-Tunisia, due alternative: da Marinella o da Torretta Granitola – VIDEO

Il Circolo Legambiente Crimiso di Castelvetrano, dalla visione del pieghevole diffuso da Terna del progetto per realizzare “Il collegamento elettrico in cavo interrato e sottomarino Italia-Tunisia per la realizzazione di un elettrodotto”, si apprende che verrà realizzato un collegamento fra la stazione elettrica di Partanna e la corrispondente, in Tunisia nella penisola di Capo Bon.

Da quanto si legge sul detto pieghevole da Partanna si arriverà alla costa con un cavo interrato che percorrerà strade esistenti lasciando inalterati ambiente e paesaggio, incluse le zone costiere di approdo. Il Circolo Legambiente Crimiso da sempre si è interessato a fonti di energia rinnovabile, ma esprime la propria perplessità relativamente soprattutto alla previsione progettuale del collegamento Partanna-Marinella di Selinunte, alternativo al Percorso Partanna-Torretta Granitola.

Le possibilità di percorso proposte da TERNA sono due: per questo una consultazione pubblica aiuterà i tecnici a definire quello migliore e a minore impatto per il territorio.

Percorso 1 – Partendo dalla Stazione di conversione di Partanna, un percorso porta a Torretta Granitola sul litorale di Campobello di Mazara, dopo circa 34 km.

Percorso 2 – L’altro porta a Marinella di Selinunte, dopo circa 16 km.

La perplessità di LEGAMBIENTE è dovuta alla costatazione della forte vocazione turistica della zona e l’interesse archeologico quest’ultimo riscontrato anche al di fuori dall’area del Parco Archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria in quella che era la Chora Selinuntina in cui si sono riscontrati negli anni resti archeologici di diverse epoche, ad avviso dello scrivente circolo, non si coniugano con il percorso di un elettrodotto interrato; Inoltre la presenza sul litorale del Parco Archeologico e della Riserva naturale orientata Foce del Fiume Belice e dune Limitrofe, nonchè area SIC (Sito di Interesse Comunitario) dal pieghevole sembra essere il probabile punto di approdo per raggiungere la Tunisia e a nostro avviso diventa un intervento in contraddizione con gli interventi consentiti nella RNO in zona A e nel SIC fortemente caratterizzato da dune e vegetazione dunale.

Ne sconvolgerebbe il delicato equilibrio ambientale.

L’altro percorso seppur più lungo è a nostro avviso meno interessato da aree di interesse archeologico, anche se l’approdo ricadrebbe anch’esso in un ‘area SIC (Sito di Interesse Comunitario).

Pertanto il Circolo Legambiente Crimiso chiede ulteriori chiarimenti su i punti di approdo, possibilmente visionando il progetto esecutivo, al fine di valutare e possibilmente scongiurare l’eventuale danno che tale intervento può arrecare al patrimonio naturale e paesaggistico.

Si esprime, comunque, un disaccordo nell’attraverso della costa Selinuntina proprio per l’interesse naturalistico e archeologico delle aree in prossimità del litorale in zona A della Riserva e per la valenza turistica del Parco Archeologico.

Con l’auspicio che tale posizione possa essere condivisa da tutti i destinatari della presente, si inviano i più distinti saluti.

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