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Flexitarian: tre cose da sapere sulla nuova tendenza a tavola

Flexitarian: Tre Cose Da Sapere Sulla Nuova Tendenza A Tavola

Flexitarian, trend alimentari: cresce il numero di consumatori “flessibili” e consapevoli

  1. Flexitarian at a glance. Né vegetariani, né vegani. I flexitarian – dall’inglese flexible (flessibile) e vegetarian (vegetariano) – sono coloro che seguono per la maggior parte del tempo una dieta “plant based” ma che non rinunciano anche al consumo di proteine animali di tanto in tanto. Questa tendenza sembra avere sempre più successo, anche grazie alla possibilità di non seguire le regole alimentari che il veganesimo e il vegetarianesimo pongono senza possibilità di sgarrare. Più dell’80% di chi si impone diete troppo estreme torna infatti a mangiare tutti i cibi che aveva abolito, carne compresa.
  2. Solo carne di qualità: il pollo italiano. Quali sono le motivazioni che li spingono a seguire questo tipo di alimentazione? Principalmente per la qualità dell’alimentazione, ma anche per l’attenzione verso l’ambiente e la salute. Le scelte dei flexitariani sembrano rispecchiare la tendenza della spesa degli italiani rivolta sempre di più a un acquisto consapevole, sano e dalla provenienza certificata. In questo quadro alimentare si riscontra anche, e soprattutto, una propensione degli italiani a spendere di più per i loro prodotti, pur che siano biologici, di alta qualità e a basso impatto ambientale nella loro produzione. Se la carne si mangia meno spesso è quindi fondamentale che sia di qualità, come il pollo italiano 100%: grazie all’apporto di proteine “nobili” di elevato valore biologico, specifiche vitamine tra cui quelle del gruppo B, minerali tra cui il ferro, alla ridotta quantità di grassi totali con prevalenza di mono e polinsaturi, le carni avicole sono infatti un perfetto alleato per la salute e il benessere fisico ad ogni età, oltre ad essere tra le più leggere, digeribili ed estremamente versatili in cucina.
  3. Flexitariano è più bilanciato che vegetariano. La dieta flexitariana si avvicina molto alla nostra Dieta Mediterranea, ma non esistono regole ben precise. C’è chi rinuncia alla carne per 1-2 giorni alla settimana, chi invece per 2-3 giorni alla settimana, fino ad un massimo di 5 o più giorni di rinuncia. Questo è il punto debole di questa dieta, che lascia spazio a pericolose improvvisazioni. Questa via di mezzo che non esclude categoricamente la carne, rappresenta invece una strada rassicurante da seguire, che permette di godere sia dei benefici e dei vantaggi della carne, sia di allontanare i rischi che si corrono con una dieta completamente a base vegetale. Ed effettivamente è un giusto compromesso, che non è altro il principio su cui si fonda la nostra Dieta Mediterranea, fatta di varietà e complementarietà tra cibi animali e vegetali. Ricordiamo tuttavia che la nostra Dieta Mediterranea, con la sua presenza di carne ben definita, è l’unico modello alimentare davvero efficace nella prevenzione di patologie cardiovascolari, obesità, diabete, malattie degenerative, Alzheimer e alcuni tipi di tumore, grazie alla varietà, alla completezza e alla giusta combinazione dei diversi cibi che la caratterizzano, permettendo quell’azione sinergica di nutrienti importanti e antiossidanti, in grado di contrastare lo stato infiammatorio che scatena la maggior parte delle patologie.

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