Da una recente ricerca, fatta da LinkedIn, è stato individuato un fenomeno particolarmente rilevante per le piccole e grandi aziende: gli utenti di Internet si fidano più delle informazioni condivise dai Dipendenti che dalle pagine ufficiali delle Aziende stesse o degli account istituzionali.
I numeri parlano chiaro e per la sponsorizzazione di prodotti, servizi e aziende promuovono il cosiddetto "passaparola".
Le aziende monitorate da LinkedIn sono state circa 2.800, tra tutte quelle presenti sulla proprio piattaforma ed i risultati più positivi sono per il settore merceologico. Per esempio come quelle che si occupano di servizi professionali, dove le condivisioni Dei Dipendenti sono state visionate 2,5 volte in più o come nel settore travel dove i click risultano più del doppio.
Considerando che un utente medio di Facebook ha circa 130 connessioni, si intuisce l'importanza ed il valore di marketing che il supporto Social dei dipendenti può avere per un determinato brand, tant'è che le aziende hanno iniziato a sfruttare questa consapevolezza.
Sono nati i programmi di "employee advocacy", cioè iniziative con le quali grandi aziende come Unilever e Visa, sfruttano i Contatti Personali Dei Propri dipendenti sui vari social invitandoli alla condivisione dei propri contenuti al fine di perseguire obiettivi di marketing, vendite e persino per reclutare candidati.
La condivisione sul web da parte dei propri dipendenti non può essere imposta e quindi nemmeno pilotata, va basata dunque sulla fiducia ed è proprio questo a spingere gli utenti a cliccare sul post, proprio perchè sanno di poter confrontarsi con una reale prospettiva del brand e non con una commissionata. Ovviamente l'azienda fornisce delle linee guida specifiche ma la decisione finale, cioè su cosa effettivamente postare a proprio nome, spetta al dipendente. Sarà premura dell'azienda, infine, informare chi si occupa dei Social Dei loro risultati, che possono essere like, condivisioni, commenti, tweet ecc, visibili dal dipendente stesso, e del feedback di vendite e dei passaggi sul sito o sulla pagina, così da poter capire e rimediare a cosa non è funzionato.
I vantaggi comunque non sono solo per le aziende ma anche il dipendente che esercita questo servizio può trarne dei benefici professionali e/o personali; nel primo caso potrebbe essere nominato referente di uno specifico tema, mentre nel secondo caso il dipendente potrebbe avere per i suoi contatti personali vantaggi e sconti su quello specifico brand.
Ad oggi il social marketing si presente con il nuovo ruolo dei dipendenti quali ambasciatori del brand aziendale.
