Le Teste Moai, nell'Isola di Pasqua, hanno sempre attirato un vasto seguito di studiosi e curiosi per comprendere il loro fascino pieno di domande che rimangono tuttora senza risposta. Le curiosità nascono soprattutto dal capire innanzitutto come erano fatte e come fossero state trasportate dal popolo Rapa Nui, non avendo a disposizione grandi mezzi di trasporto, inoltre non si è mai ben capito il loro reale valore.
Dopo numerosi studi si è arrivati alla conclusione che le Teste Moai non avevano né una funzione religiosa né la capacità di mettere in contatto il mondo dei vivi con i morti. Il loro "perché" è riconducibile al fatto che sono rivolte verso il mare e quindi la loro funzione era benaugurante nei confronti dei pescatori. Nell'Isola di Pasqua, chiamata così perché scoperta nell'omonimo giorno del 1722, sono circa 638 le statue costruite dagli antichi indigeni che abitavano l'isola, che peraltro è raggiungibile esclusivamente dal Cile con la compagnia Lan Airlines.
Ma, ultimamente, è stata fatta una scoperta a dir poco strepitosa. Il team di scienziati capeggiati dall'archeologa Jo Anne Van Tilburg, hanno scoperto i corpi di queste teste rimasti sotterrati per molti secoli, calcolando che la realizzazione di queste opere risale tra il 1250 e il 1500.
Le teste pesano circa 75 tonnellate e sono alte 10 metri, ma i corpi enormi appena scoperti sono ancora da misurare e valutare. Ciò che si è appreso è che, su uno dei dorsi è ben riconoscibile un graffito rappresentante una canoa - mezzo di trasporto del popolo - e si pensa che potrebbe essere una sorta di firma dell'artista o degli artisti che hanno realizzato questi straordinari giganti in pietra, in più sono ben visibili varie scritture simili a geroglifici su tutta la schiena dei Maoi.
Le teste Maoi, ormai non più solo teste, non finiranno mai di stupirci ed attendiamo ulteriori ricerche per capire il significato di questi nuovi simboli che, chissà, potrebbero ribaltare tutto ciò che si è pensato fino ad oggi.
