Si chiama “Wangiri”, in italiano “squillo” ed è la Truffa su cui oggi vogliamo mettere in guardia tutti i professionisti che ogni giorno utilizzano il telefono cellulare per motivi di lavoro. Il mondo del lavoro gira intorno all’uso del cellulare e proprio su questo strumento i truffatori basano le loro migliori strategie.
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La nuova frode telefonica sta mietendo vittime anche in Italia in Seguito Alle numerose richieste di rimborso e alla crescente diffusione di denuncie. La procura di Vicenza si è occupata di questo caso con una nota sulla loro pagina facebook. (https://www.facebook.com/pages/Questura-di-Vicenza/660338467383053?fref=ts).
Il sistema della “ping call” è ormai noto e in circolazione in tutto il mondo ma negli ultimi tempi è tornato alla ribalta in seguito Alle segnalazione di molti utenti truffati. La modalità di truffa è sempre la stessa, attraverso un computer in gradi di contattare simultaneamente in modalità random più numeri di telefono partono telefonate ad una miriade di chiamate a cellulari dei poveri malcapitati.
Le chiamate sono brevi e in genere sono solo uno squillo in modo che il destinatario non possa rispondere e visualizzando la chiamata persa sul cellulare in buona fede effettui il recall pensando forse ad un cliente.
La truffa scatta proprio in questo momento perché il numero richiamato è tariffato come “premium” in grado di sottrarre decine di euro alle vittime (si parla di 1,50 euro ogni 10 secondi circa). Quanto a Wangiri, sulla base delle segnalazioni ricevute, la chiamata arriverebbe da un numero con prefisso +373 (di provenienza moldava).
I consigli per difendersi da questa truffa sono molto semplici, non richiamare numeri dal prefisso sconosciuto ed esporre eventualmente denuncia agli organi competenti.