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Fertility Day: mamme capofamiglia in Italia?

La discussa campagna promossa dal Ministero della Salute per il Fertility Day, oltre ad aver mobilizzato polemiche di vari gruppi attivisti e scatenato i social, ha però sollevato l'attenzione alla condizione femminile in Italia. Si pensi che l'arrivo di un figlio costa il posto di lavoro ad un'italiana su due, licenziate o messe nelle condizioni di doversi dimettere. La cifra, data da Il Fatto Quotidiano online, parla di circa 800 mila donne che, secondo l'Istat, si sono ritrovate in situazioni poco gradevoli dopo essere diventate mamme o prima ancora.
Alcuni numeri ci portano in chiaro la situazione. Nel 2015, in Italia, si è raggiunto il minimo storico per quanto riguarda le nascite, e la nostra nazione è risultata essere il Paese con le mamme più "vecchie" d'Europa. In Liguria, nel Lazio e in Sardegna un bambino su dieci nasce da mamme ultraquarantenni.
L'Italia è il terzultimo paese per donne che lavorano in Italia, peggio di noi solo Grecia e Macedonia. Di donne tra i 25 e i 54 anni, in Italia, ne lavorano solo il 57% e per loro il reddito si ferma sotto i 25 mila euro annui, mentre quello degli uomini supera i 31 mila.
Perché, per esempio in Svezia, lavorano l'87% delle donne? Semplice, l'impiego della donna porta alla famiglia uno stipendio in più e soprattutto sono tutelate da un sistema di malware che permette di conciliare i tempi familiari con quelli professionali.
Uno studio accurato dall'Ufficio studi di Confartigianato si evince che gli investimenti statali sono molto più agevoli per gli anziani che per le famiglie. Esempio pratico: per 1 euro speso a favore delle famiglie se ne spendono 20 per gli over 65.
Questa ridotta quantità di spesa pubblica a favore dei servizi per la famiglia incide, indubbiamente e negativamente, sulla natalità e l'occupazione femminile.
Il recente sondaggio della Cnn sul dove è più facile vivere da mamma e papà, ha individuato che sette su otto stati recensiti (l'ottavo è il Canada) sono in Europa: Islanda, Francia, Danimarca, Paesi Bassi Svezia, Finlandia e Norvegia. In questi paesi più del 75% delle mamme lavora ed ovviamente e dove si fanno più figli proprio perché si permette alle famiglie di trovare equilibrio tra famiglia e lavoro.
In Italia, a fronte di uomini capifamiglia ritrovatisi senza lavoro, sono aumentate le donne capofamiglia occupate che si sono accontentate di qualsiasi lavoro purché garantire un reddito familiare.
Sono aumentate le occupate immigrate ed è aumentata la permanenza sul lavoro delle ultracinquantenni. Per non farci mancare nulla nel nostro paese troviamo anche il fenomeno della sovra-istruzione, ossia laureate che risultano occupate ma che svolgono impieghi per cui non è necessaria la laurea. Inoltre sono diminuite le professioni tecniche e cresciute quelle non qualificate.

Neanche a dirlo, chi soffre di più in questa situazione sono i giovani fino ai 34 anni di età.


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