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Leggende e credenze sull’aldilà

Leggende e credenze sull’aldilà fanno da sempre parte della narrativa umana e della sua cultura. Questo perché da sempre l’essere umano si interroga e cerca di immaginare che cosa avviene in seguito alla morte. In un qual modo immaginare un dopo permette di affrontare l’idea della morte in modo più sereno.

Per questo motivo nel corso del tempo le diverse culture hanno dato vita a Leggende, miti e credenze, così come all’idea di inferno e paradiso. Queste visioni cambiano a seconda delle tradizioni, creando quello che si conosce più comunemente come folklore.

Va da sé che ogni persona può credere in ciò che ritiene più vicino alla sua idea e non si ha una verità assoluta. In questo articolo infatti esploreremo alcuni tra i miti e le leggende di alcune culture e l’idea che hanno dell’aldilà.

Leggende e credenze sull’aldilà in diverse culture

Ci sono diverse leggende e credenze sull’aldilà, da quelle più tetre a quelle più rassicuranti. Tra queste, una delle leggende meno conosciuta è quella dell’isola di Tuma, dove si pensa che a ogni morte corrisponda la nascita di un’altra persona. Di fama più comune è la credenza del Ponte dell’Arcobaleno, che riguarda gli affetti a quattro zampe.

L’aldilà dell’isola di Tuma

Bronislaw Kasper Malinoski, antropologo e sociologo, diverso tempo fa portò alla luce l’idea della leggenda dell’isola di Tuma. Questa leggenda si lega a un pensiero degli abitanti delle Isole Trobriand, a oggi conosciute come Isole Kiriwina, in Papa Nuova Guinea.

Tra le leggende e credenze sull’aldilà questa è tra le più affascinati ma poco nota. Il popolo delle Isole Trobriand crede nell’idea che morte e vita non siano due mondi così separati. Analizzando le loro credenze, l’antropologo Malinoswki scoprì che i Trobriandesi non temono il momento della morte.

Essi, infatti, trovano conforto nell’idea che proseguiranno con la loro vita, sotto forma di spiriti, tanto che si pensa che una volta l’anno facciano visita ai loro cari.

Per tutto il resto del tempo, si crede che questi spiriti vivano nell’isola di Tuma, una sorta di paradiso delle isole Trobiand. In seguito al decesso lo spirito abbandona la propria vita terrena per recarsi all’isola di Tuma, dove proseguirà con una vita molto simile a quella che aveva sulla terra. L’isola di Tuma è descritta infatti come piena di colori e profumi selvaggi, in un mondo ideale.

Ciò che rende davvero affascinante questa leggenda è tuttavia l’idea che, a un certo punto, lo spirito senta il bisogno di dirigersi verso il mare. Una volta vicino al mare, si potrà abbandonare alle onde. Poi, lo spirito di una madre lo vedrà e lo accompagnerà per far sì che una nuova vita possa nascere.

Questa leggenda crea molto conforto e lega in maniera equivocabile la vita e la morte.

Il ponte dell’Arcobaleno

Quando si parla di leggende e credenze sull’aldilà non può mancare il riferimento al Ponte dell’Arcobaleno, dove si pensa che finiscano i nostri amici animali una volta che abbandonano il nostro mondo.

Sebbene questo mito sia entrato ormai a fare parte della cultura odierna, esso ha in realtà origini antiche. L’idea del Ponte dell’Arcobaleno affonda infatti nelle leggende delle tribù degli Indiani d’America.

Secondo la credenza, all’ingresso del Paradiso c’è un luogo che è, appunto, il Ponte dell’Arcobaleno. Si pensa che quando un animale abbandoni la vita terrena si rechi al Ponte dell’Arcobaleno, attraversandolo per raggiungere un posto fatto di erba fresca e grandi colline. Qui, coloro che hanno amato un animale trovano conforto nell’idea che il loro compagno a quattro zampe possa fare i giochi che preferisce e non soffrire più.

Si pensa anche che, un giorno, esseri umani e animali torneranno a riunirsi, passando tutta l’eternità insieme.

Credenze religiose e spirituali sull’aldilà

Ogni cultura ha le proprie leggende e credenze sull’aldilà. Entrare nel dettaglio di ognuna sarebbe impossibile in quanto il mondo che circonda questi argomenti è vasto. È possibile dire però che ogni religione e cultura ha la propria idea di aldilà, sia nei tempi moderni che antichi. Vediamone alcuni.

Induismo e reincarnazione

Per la religione induista le leggende e credenze sull’aldilà pongono una particolare attenzione al concetto di rinascita. Quest’idea prende il nome di saṃsāra, vale a dire il ciclo di nascita, morte e rinascita, che si rappresenta in genere con una ruota.

Il pantheon induista è composto da differenti divinità che ancora oggi sono rispettate e seguite. Si considera l’induismo infatti come una delle religioni più antiche del mondo. Per loro l’idea fondamentale è quella del karma e della reincarnazione.

Secondo la cultura religiosa dell’induismo, nel momento in cui l’anima abbandona il corpo, al momento della morte, questa si reincarnerà. Se nel corso della sua vita la persona ha compiuto azioni positive potrà reincarnarsi in un essere superiore. Se invece si considera un karma negativo, l’anima tornerà sulla terra in una condizione inferiore rispetto a quella dell’essere umano.

Questa credenza spirituale pone l’accento sull’idea che la morte non sia la fine ultima ma solo un passaggio per tornare a nuova vita.

Il giudizio divino nell’Antico Egitto

Sebbene questa credenza non sia ormai più attuale, tra le leggende e credenze sull’aldilà più celebri si trova il giudizio divino dell’Antico Egitto. Il momento in cui si abbandonava questo mondo era di grande importanza tra gli antichi egizi, tanto che ancora oggi se ne parla.

Secondo il Libro dei Morti, una volta che si abbandonava la vita terrena l’anima del defunto doveva sottoporsi alla pesatura del cuore, o dell’anima. Anubi, una delle divinità della morte egizie, accompagnava il defunto al tribunale di Osiride, in attesa del suo giudizio.

Il giudizio avveniva tramite la bilancia e la piuma, simbolo della dea Maat, che rappresentava la giustizia e l’equilibro. Nel giudizio divino, si posava il cuore del defunto su un piatto della bilancia e sull’altro piatto si poneva la piuma della dea Maat.

Nel caso in cui il cuore avesse avuto un peso maggiore della piuma sarebbe intervenuta la Dea Ammit, che avrebbe divorato il defunto in quanto ritenuto non degno. Se, invece, la piuma era più leggera o equiparava il peso del cuore, il defunto poteva accedere ai Campi dei Giunchi. Qui, si riteneva che il defunto fosse puro e meritevole dell’aldilà.

Paradiso e Inferno nelle diverse tradizioni

Quando si parla di leggende e credenze sull’aldilà si pensa inevitabilmente all’idea di paradiso e inferno. A seconda delle tradizioni, delle culture e delle religioni, ognuno ha la sua idea di inferno e paradiso.

I più celebri sono ancora oggi oggetto di studio e racconti. Vediamone alcuni.

L’aldilà degli antichi Greci: Ade e Campi Elisi

L’antica Grecia è piena di leggende e credenze sull’aldilà e la morte ha una forte valenza nella mitologia greca. Basti pensare che diverse divinità incarnano la morte, a partire da Thanatos, che rappresentava la morte non violenta, passando per Hypnos, il Sonno, fino ad Ade, che governava sugli inferi.

In particolare, l’inferno greco è estremamente articolato. Si pensava infatti che si dovesse attraversare il fiume Acheronte attraverso il traghettatore Caronte, a cui era necessario pagare un obolo. Superato l’Acheronte ci si trovava davanti a Cerbero, il guardiano, e i tre giudici dell’aldilà, ovvero Eaco, Minosse e Radamante.

Se l’anima si considerava colpevole, era destinata a soffrire per sempre. Secondo alcune fonti le anime terminavano nel Tartaro, un luogo senza fine e oscuro. In realtà, il Tartaro è anche il luogo dove vennero rinchiusi i Titani e sembra che fosse al di sotto degl’inferi.

Gli inferi greci erano comunque un luogo pieno di creature terribili, tra cui Ade e Persefone, i regnanti, e le Erinni, le divinità che si occupavano della vendetta e di punire le anime. Le Erinni risiedevano nell’Erebo, il luogo più oscuro degl’inferi.

Sempre parte dell’Ade erano i Campi Elisi. Qui riposavano le anime di chi Minosse e Radamente avevano giudicato degno. Era un luogo di beatitudine, dove non c’era alcuna sofferenza. A livello iconografico, sono rappresentati come un’immensa distesa di campi fioriti.

Valhalla: il paradiso di Odino

Leggende e credenze sull’aldilà fanno anche parte della mitologia norrena, dove il concetto di paradiso si traduce nell’idea del Valhalla.

Il Valhalla era infatti il paradiso dei vichinghi, dove si pensava che i guerrieri finissero se caduti con onore in battaglia. Secondo la mitologia quando un guerriero moriva in battaglia, una fanciulla si recava ad accoglierlo per guidarlo fino al Valhalla, dove risplendevano armi e armature.

Qui, i guerrieri trovavano finalmente il loro riposo, dove trovavano le ricompense sotto forma di armi, amore e beatitudine. Quest’idea si legava strettamente al concetto di onore.

Dall’altra parte si trovava invece il regno di Hel, vale a dire la dimora dei defunti. In generale, si associa l’idea di Hel all’inferno. Esso si presentava infatti come un luogo oscuro, gelido, dove la pioggia era perenne assieme al vento.

Nel regno di Hel arrivavano le anime di chi si era macchiato di gravi colpe, quali il tradimento, oppure di chi era morto senza gloria o di malattia.

Per i norreni quindi morire in modo diverso dalla battaglia era da scongiurarsi il più possibile.

Leggende e credenze sull’aldilà: conclusioni

Ogni religione, cultura e tradizione ha le sue leggende e credenze sull’aldilà. Queste leggende continuano ad affascinare ancora oggi, in quanto si tratta di un mondo ricco di tradizioni e di storie.

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