Get Even More Visitors To Your Blog, Upgrade To A Business Listing >>

Storia dei funerali: riti nell’antichità

La morte fa da sempre parte dell’umanità e la storia dei funerali ne è quindi parti. Per questo motivo nel corso nel tempo gli esseri umani hanno cercato il modo di prendersi cura dei propri defunti e di onorarli nel giusto modo. Per questo si è dato vita ai cimiteri, alle tradizioni funerarie e ai diversi modi per celebrare e ricordare chi non c’è più.

A oggi ogni cultura ha il suo modo per rendere omaggio a chi è scomparso e diversi riti dei tempi passati non si effettuano più. Poiché sarebbe impossibile esplorare in un unico articolo tutta la Storia Dei Funerali dai tempi antichi ai giorni nostri, esamineremo le celebrazioni funebri di alcune delle più importanti culture, come quella romana e quella greca.

Storia dei funerali: I riti funebri nell’antica Roma

Nell’antica Roma la storia dei funerali ha sempre avuto un posto di rilievo all’interno della comunità. Che si trattasse di funerali pubblici o privati, che si trattasse di persone del popolo o personalità importanti, c’erano riti da rispettare.

Nei tempi più antichi infatti i funerali avevano una grande componente rituale che prevedeva gesti, orazioni e particolarità che si pensava si dovessero rispettare, onde evitare disgrazie. Si parla anche di un tempo in cui vi era una forte credenza nel concetto di anima, di spirito e di oltretomba, a cui si legava spesso la figura di una o più divinità.

I primi passi dei riti romani

La storia dei funerali è una parte integrante della storia dell’antica Roma. L’usanza principale riguardava i momenti ancora precedenti alla dipartita di qualcuno. Quando qualcuno stava per andarsene si chiamava il pater familias, o il parente più anziano della casa, affinché chiudesse gli occhi del morente e raccogliesse il suo ultimo respiro attraverso un bacio.

Questo gesto dava inizio alla conclamatio. Per conclamatio si intende il lamento funebre che i parenti cantavano a gran voce, pronunciando il nome del caro estinto per donargli l’estremo saluto. Il popolo romano rispettava così tanto la morte e i riti funebri che chiunque aveva diritto a un funerale, anche chi non possedeva nulla. Nel caso non fosse possibile pagare il funerale, ci pensava lo Stato a farlo.

I funerali degli antichi romani si dividevano in diversi momenti, che erano uguali per chiunque, sebbene il tenore del funerale cambiasse a seconda dell’importanza di chi era venuto a mancare.

Tra questi momenti, tutti importanti, il primo riguardava l’esporre al pubblico la salma di chi era scomparso, così come avviene ancora oggi per chi lo desidera, attraverso la camera mortuaria. In seguito si proseguiva con un corteo funebre, si pronunciava un elogio per il defunto e se ne bruciava il corpo attraverso un rogo.

Molti storici accertano nei loro documenti che anche la pratica dell’inumazione era un’usanza comune.

I riti funebri per i personaggi illustri

Sebbene la storia dei funerali insegni come per l’antica Roma tutti i morti avessero diritto a un funerale, alcune personalità si ritenevano più importanti di altre. La cerimonia quindi cambiava a seconda del prestigio della personalità.

Nel caso di un personaggio illustre il corteo diventava una vera e propria celebrazione della vita di chi non c’era più. Durante il corteo infatti c’erano portatori di cartelli che illustravano le imprese compiute dal defunto, mentre la salma si affidava ai libitinarii, vale a dire le pompe funebri di un tempo.

Se chi era scomparso era una persona di umili origini, o un infante, il corteo prendeva luogo di notte. Se si trattava di una personalità celebre o aristocratica invece si comunicava al pubblico il giorno e l’ora delle esequie, in modo che tutti potessero partecipare alla luce del giorno al corteo.

In particolare, si ricorda che durante questi cortei chi partecipava portava una maschera che rappresentava gli antenati del defunto. Solo le famiglie più importanti potevano però indossarle. Durante il corteo, inoltre, erano previsti mimi, danzatori e musicisti. Spesso erano presenti le prefiche, ovvero donne che per denaro piangevano ai funerali.

Storia dei funerali: laudatio funebris

Un elemento imprescindibile all’interno della storia dei funerali è quello della lode al defunto. Questa pratica, quando si desidera, è possibile ancora oggi. All’epoca dell’antica Roma era però un passaggio obbligatorio.

La laudatio funebris, come die il nome stesso, consisteva in una lode al defunto. Essa avveniva di norma al termine del corteo. Una volta che si raggiungeva il Foro, un membro della famiglia di chi era venuto a mancare pronunciava la laudario.

All’interno di questa celebrazione si raccontava la vita di chi non c’era più, esaltandone gli aspetti principali e in particolare i trionfi, le cariche ricoperte, le vittorie e le virtù. A volte queste laudatio subivano delle esagerazioni, al punto da legare i defunti a qualche discendenza leggendaria, con lo scopo di onorare la stirpe.

La sepoltura

Durante la storia dei funerali i tipi di sepoltura sono spesso cambiati. Nell’antica Roma la scelta principale era quella della cremazione. Le ceneri del defunto si raccoglievano all’interno di un’urna funeraria, che si depositava poi in una nicchia che si ricavava in una tomba collettiva. Questo se si parlava di un defunto di umili origini che non aveva una tomba propria.

La tomba collettiva aveva il nome di colombarium. I colombari potevano contenere in spazi limitati numerose urne e questo risultava utile nelle città di grandi dimensioni.

Era presente tuttavia anche la pratica della sepoltura ma a Roma la legge vietava di seppellire i defunti all’interno della città. Questo perché si credeva che mondo dei vivi e dei defunti dovessero restare separati. Le necropoli, quindi, erano all’esterno.

Storia dei funerali: i riti funebri nell’antica Grecia

Un altro aspetto importante della storia dei funerali riguarda i riti funebri nell’antica Grecia. Anche in questo caso la morte era un elemento che faceva parte della cultura greca, soprattutto per il suo legame con la mitologia.

La mitologia greca ha infatti una parte rilevante dedicata all’Oltretomba, attraverso la figura di Ade e di altre divinità del mondo ctonio. Per questo i funerali erano un elemento fondante della cultura greca. Vediamo qualcosa di più.

La sepoltura e la sua importanza

All’interno della storia dei funerali la sepoltura ricopre da sempre una grande importanza. La Grecia non fa eccezione.

Seppellire i propri morti infatti si considerava, nell’antica Grecia, un dovere. Non donare ai defunti il giusto rispetto poteva ripercuotersi, si credeva, sui vivi. Questo è da ricollegarsi al fatto che i greci davano molta importanza al concetto di anima, che si credeva abbandonasse il corpo nel momento del trapassato, per raggiungere l’Ade.

Affinché questo fosse possibile i vivi dovevano prendersi cura della salma di chi era venuto a mancare attraverso i riti funebri.

In seguito al decesso si lavava la salma, la si cospargeva di balsami e oli e la si avvolgeva in un telo, in attesa dell’esposizione. Parenti e amici potevano venire a porgere omaggio.

Il corpo veniva solitamente bruciato al di sopra di una pira funeraria ma le ceneri e le ossa venivano poi raccolte in un’urna e tumulate al di sotto di una collina. Talvolta, per quanto più di rado, si seppelliva direttamente il corpo in una tomba dalla forma di rettangolo. All’interno si inserivano armi, gioielli e oggetti che erano appartenuti al defunto.

Non concede a un defunto la sepoltura equivaleva a un terribile destino. Basti pensare, per esempio, all’Iliade, in cui il re Priamo si reca da Achille per pregarlo di restituirgli il corpo del figlio Ettore.

Riti funebri nell’antica Grecia

La storia dei funerali è piena di riti di diverso tipo. Ogni città aveva le sue usanze ma, in generale, alcune tradizioni erano comuni.

Quando qualcuno veniva a mancare si spegneva all’interno della casa il focolare domestico. Tutta la famiglia digiunava in attesa dell’esposizione della salma, che di norma durava una notte intera, o di più nel caso di personaggi importanti. Le donne più anziane si occupavano di preparare la salma attraverso unguenti e balsami, ricoprendo poi il defunto di gioielli e fiori.

La particolarità era l’obolo che si poneva sulla bocca del defunto. Esso rappresentava il pagamento per Caronte, il traghettatore degli inferi, in modo che l’anima raggiungesse i campi Elisi sana e salva. Si sistemava anche una focaccia tra le mani del defunto da donare a Cerbero.

Durante la veglia le donne piangevano e si disperavano per onorare chi era venuto a mancare, intonando lamenti funebri. Infine, spesso si praticava un sacrificio di natura animale, che si consumava poi durante il banchetto funebre.

Talvolta era possibile che avvenissero giochi in onore del defunto, soprattutto nel caso di eroi di guerra. Altrettanto importanti erano gli elogi funebri.

Storia dei funerali: conclusione

Ripercorrere la storia dei funerali sarebbe difficile in quanto rappresenta un punto chiave dell’umanità. Nei prossimi articoli esploreremo altri aspetti delle tradizioni funerarie che da sempre fanno parte degli esseri umani. Da sempre, l’essere umano ritiene che i defunti si debbano onorare nel giusto modo.

Onoranze Funebri Motta è da sempre a fianco delle famiglie, con empatia, umanità e professionalità.

Clicca qui per un consulto.

The post Storia Dei funerali: riti nell’antichità appeared first on Impresamotta.it.



This post first appeared on Pompe Funebri Milano, please read the originial post: here

Share the post

Storia dei funerali: riti nell’antichità

×

Subscribe to Pompe Funebri Milano

Get updates delivered right to your inbox!

Thank you for your subscription

×