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Criogenesi: cos’è e come funziona

La morte è un’idea che da sempre fa parte dell’esistenza umana e che, da sempre, porta con sé a volte timore e angoscia. Per questo, sebbene sia un passaggio naturale della natura mortale, una parte della scienza cerca sempre di trovare metodi per rendere più lunga la Vita dell’essere umano. Da diversi anni a questa parte si parla per esempio della criogenesi. La criogenesi è una pratica di cui si discute da diverso tempo e su cui molti sono scettici, mentre altri studi la supportano. Vediamo in che cosa consiste nel dettaglio e in che modo potrebbe, secondo alcuni, cambiare il futuro della vita umana. È da precisare che questo non è un articolo scientifico ma che ha lo scopo di informare riguardo ai diversi modi in cui l’umanità affronta il concetto del termine della vita.

Criogenesi: che cos’è e come funziona

La criogenesi è una pratica che si basa sull’idea e sulla speranza che un giorno sarà possibile riportare in vita persone venute a mancare e che sarà possibile curare determinate malattie. Per sua definizione la criogenesi, conosciuta anche con il nome di crionica, è la pratica di preservare la vita sospendendo il processo di morte.

Questo avviene attraverso l’utilizzo di temperatura che vanno ben al di sotto dello zero, con lo scopo di rimandare a un futuro migliore un risveglio. In natura questo capita spesso nel mondo animale, anche se non per periodi di tempo lunghi come quelli che gli esseri umani ipotizzano. Poiché la temperatura corporea media dell’uomo oscilla tra i 36 e i 37 gradi, andare molto al di sopra della stessa, o molto al di sotto, può essere letale. In medicina esiste già l’ipotermia terapeutica, in cui la temperatura del paziente si abbassa in modo artificiale per permettere determinati interventi.

Di norma, tuttavia, questi interventi portano la temperatura a un minimo di 32 gradi e non durano a lungo. La criogenesi, invece, si può effettuare solo su persone che sono state dichiarate in modo legale decedute. La temperatura si abbassa in modo graduale, fino a quando non si raggiunge la temperatura dell’azoto liquido. Tutto questo deve tuttavia avvenire entro un tempo massimo di 30 minuti, per bloccare il processo di decomposizione.

Criogenesi: le sue origini

Per quanto se ne senta parlare solo di recente, la criogenesi è un’idea che fa parte dell’essere umano da diversi decenni. Le sue radici risalgono infatti alla metà del ‘900, quando Robert Ettinger, uno scienziato degli Stati Uniti, propose per la prima volta quest’idea. Ne parlò nel libro The Prospect of Immortality. Nel libro, Ettinger sosteneva un corpo conservato a basse temperature in seguito alla morte avrebbe potuto essere riportato in vita in un futuro in cui la medicina e la tecnologia l’avrebbero permesso.

A oggi non c’è ancora una dimostrazione che questa pratica sia davvero efficace. La scienza non è arrivata al punto di poter riportare in vita un corpo congelato. Tuttavia gli studi a riguardo proseguono.

Come funziona la criogenesi

Ma come funziona nel dettaglio la criogenesi? Al momento nel mondo si stima che ci siano tre aziende che si occupino di criogenesi. Quando si parla di questa pratica la cosa fondamentale è che il processo di congelamento inizi entro massimo trenta minuti dal decesso della persona. Entro questo tempo gli organi possono ancora considerarsi vitali e si può ripristinare in modo artificiale la circolazione del sangue e la respirazione.

In seguito si trasferisce il paziente in un bagno di acqua ghiacciata e si sostituisce il sangue con una soluzione apposita. Lo scopo della soluzione è quello di conservare gli organi. Si utilizzano dei crioprotettori che dovrebbero evitare un congelamento non controllato del corpo. Se la temperatura si abbassa in modo troppo veloce, infatti, si possono formare dei cristalli di ghiaccio all’interno del corpo. Questi possono causare danni agli organi e al cervello.

Quando il procedimento iniziale è concluso, si trasferisce il corpo nella sede dove si effettuerà la criogenesi vera e propria. Gli esperti portano la temperatura, in modo graduale, a -196° gradi. In questo modo il corpo del paziente si conserva alla perfezione. In seguito, si trasferisce il corpo in contenitori appositi dove attraverso l’azoto liquido si conserva il corpo in temperature al di sotto dello zero.

Quali parti del corpo si possono ibernare?

Incredibile a dirsi ma è possibile ibernare anche solo una parte del corpo. È possibile infatti scegliere di utilizzare la criogenesi solo per il cervello. In questo caso specifico si parla di neuro-conservazione. Questa ipotesi è ancora più estrema della criogenesi completa, in quanto implica la convinzione che in un futuro sarà possibile trapiantare cervelli ibernati in nuovi corpi, magari ricostruiti da zero. Si parla sempre di ipotesi e idee e non ancora di certezze.

La criogenesi è vietata?

In Italia e in Europa non esistono al momento società che si occupano della criogenesi. Esiste una società che si occupa del trasporto a una delle sedi che lavorano con la criogenesi. In questo attuale momento non ci sono leggi che regolamentino del tutto questa pratica, che non è né permessa né vietata. Al momento la maggior parte delle rimostranze nei riguardi di questa pratica riguardano l’etica, la morale, e la sua realizzazione effettiva.

Costo della criogenesi

Come per ogni servizio anche la criogenesi ha un costo. Questi costi variano da centro a centro, al momento presenti principalmente negli Stati Uniti e in Russia. All’incirca il costo medio si aggira attorno ai 50.000 dollari ma si arriva fino ai 200.000 così come ai 36.000. Non si tratta quindi di una pratica economica ma di una scelta estrema, su cui non vi sono tuttavia garanzie.

Limiti e sfide della criogenesi

Al momento non esistono certezze nei riguardi della criogenesi. Il progresso della scienza e della medicina è tale per cui c’è sempre modo di sperare. Solo negli ultimi anni la scienza ha letteralmente fatto passi da gigante. Sembra che alcuni campioni biologici siano stati portati alla temperatura dell’azoto liquido e mantenuti e, solo in seguito, riportati alla vita. Si parla tuttavia di campioni che riguardano il mondo degli insetti o embrioni, non di esseri umani, al momento. La criogenesi ha quindi una componente scientifica che già adesso si può utilizzare in medicina. Tuttavia, la medicina non è ancora arrivata a capire come poter riportare alla vita un individuo che si considera deceduto. Non si hanno prove riguardo a quanto potrebbe accadere alla memoria di una persona che si risveglia dopo un evento simile, né cosa potrebbe accadere alla sua personalità o ai suoi organi.

Cosa ne pensa l’etica?

Per quanto riguarda la criogenesi è difficile farsi un parere concreto a riguardo. L’idea che sia possibile preservare un corpo umano per riportarlo in vita in un futuro prossimo solleva molti dibattiti. Questi sono di natura sia etica che legale. Si parla infatti di diritto alla morte e del divario che si potrebbe creare tra le classi sociali, in quanto la criogenesi non risulta essere economica.

Inoltre, è importante ricordare che, anche nell’ipotesi che la criogenesi diventasse del tutto possibile, essa non sarebbe una soluzione definitiva alla morte. La morte è, infatti, un processo naturale della vita dell’uomo. Questa tecnologia potrebbe comunque garantire la possibilità di conservare tessuti e organi utili alla ricerca, in modo da poter in futuro cercare di guarire da malattie a oggi incurabili.

Conclusioni

La possibilità della criogenesi affascina da sempre l’essere umano, al punto che su di essa sono presenti film, libri, ipotesi di qualunque tipo. Tuttavia al momento essa non garantisce un ritorno alla vita e non è di certo una soluzione definitiva. La criogenesi non rappresenta infatti la vita eterna. La morte fa parte dell’esistenza dell’essere umano e per quanto dolorosa possa essere è proprio questa che ci rende umani.

Di fronte alla perdita di una persona cara è sempre difficile accettare l’idea che il tempo insieme sia finito. Quando avviene, è importante rivolgersi a professionisti che possano dare il loro supporto nell’organizzare e gestire al meglio questo momento.

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