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Esumazione, cosa c’è da sapere

Esumazione, cosa c’è da sapere

Quando si deve seppellire una persona cara, che si tratti di un parente, di un amico o anche solo di un semplice conoscente, nulla è mai davvero facile. Nel momento in cui avviene un lutto nella propria vita si è costretti a fare i conti con la mortalità e la fragilità dell’essere umano. Si deve scendere a patti anche con la dipartita di persone a cui si è legati e che hanno fatto parte della propria storia.

Per Questo la sepoltura, che avvenga nel terreno o in un loculo, è un momento di grande tensione ed emotività, a cui ognuno reagisce e risponde in modo differente.

Terminato il funerale, la vita torna a scorrere, per quanto in modo differente rispetto a prima. Tuttavia, capita che si debba riaprire quel capitolo doloroso, a distanza di anni. Questo avviene quando si parla di esumazione.

Vediamo nel dettaglio in che cosa consiste l’esumazione e tutto quello che c’è da sapere.

Esumazione, di che cosa si tratta

La parola esumazione viene sempre associata a operazioni che riguardano il cimitero e la dipartita, ma non sempre è facile capire esattamente di che cosa si tratti e per quale motivo venga effettuata.

In termini tecnici, con esumazione si intende la pratica che prevede il recupero dei resti di un defunto sepolti nel terreno. Si tratta di una pratica simile all’estumulazione, che riguarda invece il prelevare i resti di un corpo contenuto in una tomba di famiglia, un mausoleo, o un loculo. La differenza tra le due azioni riguarda quindi solo il luogo in cui la salma della persona estinta risiede.

L’esumazione si effettua in quanto prevista dalla legge stessa. Questo avviene perché, dopo un certo numero di anni, è necessario spostare i resti delle persone estinte in un altro luogo. Ciò è pensato per poter creare spazio per ospitare future salme. Sebbene questo possa apparire difficile da accettare per i famigliari e i cari di chi ormai non vi è più, si tratta di un’operazione che viene compiuta nel massimo del rispetto e che non può essere evitata.

Di fronte a un evento simile, i parenti superstiti si trovano ad affrontare documenti e percorsi burocratici non sempre di facile risoluzione. Per evitare errori o difficoltà è possibile richiedere l’assistenza degli esperti delle pompe funebri, che sono a disposizione dei parenti per aiutarli.

Esumazione, dopo quanti anni e quando?

Per poter procedere alla pratica dell’esumazione deve trascorrere un periodo stabilito dalla legge. Questo tempo coincide con quello necessario alla mineralizzazione dei resti della salma della persona estinta. La mineralizzazione dei resti altro non è che quel processo, del tutto naturale, che fa sì che le spoglie mortali della persona defunta divengano ossa.

Una volta che questo avviene, è possibile procedere con l’esumazione, per portare i suddetti resti dal luogo in cui si trovano all’interno del cimitero a un’altra locazione, di solito un ossario.

Questo tempo, stabilito dalle normative vigenti, corrisponde solitamente a 10 anni. In alcuni casi è possibile che si effetti l’esumazione prima del tempo ma, in questo caso, si parla di esumazione straordinaria e non, invece, ordinaria. È possibile anche stabilire la data dell’operazione a un tempo successivo ai 10 anni, a seconda della scadenza della concessione dello spazio cimiteriale.

Queste pratiche, si tratti di esumazione o estumulazione, vengono eseguite in un determinato periodo dell’anno. Da ottobre ad aprile è possibile procedere con le operazioni cimiteriali, vale a dire quando il clima non è ancora così caldo da creare odori sgradevoli o rischi igienico sanitari. Fanno eccezione i comuni che si trovano in montagna, dove il tempo atmosferico e le temperature sono differenti. Ad ogni modo, prima di procedere con l’esumazione, viene sempre valutato il clima e l’ambiente in cui ci si trova, al fine di non creare disagi di alcun tipo.

Esumazione di un parente, che cosa fare

L’idea di procedere con l’esumazione dei resti di un parente estinto è sempre dolorosa. Per quanto questa pratica sia necessaria per legge, trascorso un determinato numero di anni, non è mai una situazione facile da affrontare. Per questo, gli esperti e gli impresari delle pompe funebri sono sempre a disposizione delle famiglie, per aiutarle in questo percorso.

Quando il comune ritiene sia il momento di effettuare l’esumazione di una determinata persona, avvisare i famigliari superstiti con il dovuto anticipo. In questo modo, la famiglia può decidere se essere presente al momento dell’operazione o meno. Inoltre, questo viene fatto anche perché i parenti possano decretare come conservare i resti della persona estinta.

È possibile, infatti, conservare i resti, una volta esumati. Nel caso si desideri farlo, è necessario effettuare una specifica e apposita domanda di conservazione, con un congruo anticipo rispetto al giorno dell’esumazione. La famiglia sottoscrive un contratto di concessione per un loculo ossario, pagando quanto dovuto. I resti possono essere, per l’appunto, spostati all’interno di un loculo, oppure di un colombario, dove già riposino altri famigliari.

Nel caso, invece, non vengano date disposizioni in merito alla conservazione dei resti, questi vengono disposti in un ossario comune, dove non risulta più possibile identificare la loro specifica appartenenza.

Di norma, trascorsi i dieci anni, la mineralizzazione ha già seguito il suo processo naturale ed è possibile procedere con l’esumazione e un eventuale trasferimento dei resti. Talvolta capita però che la mineralizzazione non sia ancora avvenuta e la salma della persona estinta non sia idonea per essere spostata in un ossario. In questo caso, la famiglia può richiedere il processo di cremazione, oppure fare domanda perché i resti rimangano inumati nel terreno per ancora due anni.

Destinazione dei resti, quali possibilità

Una volta che si procede con l’esumazione la famiglia deve necessariamente scegliere dove trasferire i resti della persona estinta. Questa scelta viene meno nel caso si opti per l’ossario comune, o nel caso non vi siano famigliari a cui fare riferimento.

Tra le possibili destinazioni future dei resti di una salma, si trovano:

  • Trasferimento in un altro cimitero: è possibile richiedere che i resti siano portati nel cimitero di un altro Comune, previa autorizzazione presso l’Ufficio di Stato Civile.
  • Loculo: è possibile pagare una tariffa per poter riporre i resti in un loculo. Se già se ne possiede uno di famiglia, questo può essere aperto per permettere che i resti mortali della persona estinta vengano sistemati nel medesimo loculo. In questo caso è necessario pagare le spese per la muratura.
  • Tombino ossario: nel caso si opti per questa scelta, è necessario pagare una tariffa e stipulare un contratto di concessione cimiteriale.

Esumazione prima del termine, è possibile?

Di norma l’esumazione avviene una volta trascorsi dieci anni dall’inumazione nel terreno, vale a dire quando in termini scientifici la mineralizzazione dovrebbe essere terminata.

In determinati casi tuttavia è possibile richiedere che le operazioni cimiteriali e di trasferimento dei resti di una persona estinta avvengano prima del tempo previsto. In questo caso si parla di esumazione straordinaria.

Questa pratica viene effettuata esclusivamente su richiesta della famiglia, a meno che non vi sia un motivo giudiziario a giustificare l’avvenimento. Di norma questo può avvenire all’interno di un’indagine giudiziaria. In questo caso, l’esumazione è disposta dall’Autorità Giudiziaria ed è sempre necessario che sia presente un medico legale. La famiglia, invece, può fare domanda di esumazione al comune, prima del tempo, per un qualsivoglia motivo ritenuto necessario. Per esempio, i famigliari potrebbero voler procedere con la cremazione oppure desiderare trasferire i resti della persona estinta altrove.

Poiché la burocrazia non è sempre semplice ed è facile che sorgano complicazioni, è sempre possibile rivolgersi a esperti del settore, che potranno aiutare la famiglia in questo percorso.

Esumazione straordinaria, chi paga?

Quando il comune necessita di procedere con l’esumazione, la famiglia della persona estinta viene avvisata per tempo e informata delle spese che deve affrontare. Tra di esse, si trova la tassa d’esumazione, il pagamento per l’assistenza cimiteriale, il prezzo dell’ossario e il costo dell’agenzia di onoranze funebri.

Questi costi variano a seconda del comune di residenza e di norma vanno da un centinaio di euro fino a raggiungere il migliaio. Questa differenza di spese dipende dal luogo in cui si sceglie di riporre i resti o se si procede con la cremazione.

Nel caso di un’esumazione straordinaria, le spese aggiuntive sono interamente a carico della famiglia che fa richiesta di tale pratica.

Conclusioni

Le pratiche che riguardano un decesso e i cimiteri non sono mai semplici da affrontare, sia a livello burocratico che emotivo. Nessuno desidera mai parlare di quanto è necessario fare con i resti di una persona estinta a cui si era legati, tuttavia l’esumazione è una pratica necessaria e del tutto comune.

Tuttavia, significa che la famiglia deve tornare ad affrontare un avvenimento doloroso appartenente a un periodo precedente. In questi casi dover pensare anche alle spese da affrontare e ai giusti documenti da compilare può essere fonte di disagio e di stress, fisico ed emotivo. Per affrontare nel migliore dei modi questa incombenza e sapere quali sono le proprie opzioni, è sempre consigliabile rivolgersi a un esperto del settore. Gli impresari delle pompe funebri sono formati per agevolare la famiglia in questo percorso e sostenerla come possibile. Se hai bisogno di supporto, clicca qui per metterti in contatto con la nostra agenzia.

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