Il vero problema italiano è quello dell’invecchiamento della popolazione!
In questo scenario che sembra prendere corpo dalla lettura del Bilancio demografico nazionale 2019 dell’Istat si registra un nuovo minimo storico di Nascite dall’unità d’Italia e un lieve aumento dei decessi.
Nel 2019 sono stati iscritti in anagrafe per la nascita solo 420.170 bambini. È di +16,1% l’aumento di cittadini cancellati dalle anagrafiche che vanno all’estero: nel 2019 le cancellazioni di cittadini trasferitisi all’estero sono state 182.150. Al 31 dicembre 2019 la popolazione residente in Italia è inferiore di 188.721 unità rispetto all’inizio dell’anno. Il persistente declino avviatosi nel 2015 ha portato a una diminuzione di quasi 551 mila residenti in cinque anni.
In calo addirittura gli stranieri che arrivano in Italia: il numero di cittadini che arrivano nel nostro Paese è in calo (-8,6%), mentre prosegue l’aumento dell’emigrazione di italiani (+8,1%). I cittadini stranieri risiedono soprattutto nel Nord e nel Centro. Il primato di presenze in termini assoluti va alle regioni del Nord-ovest con 1.792.105 residenti di cittadinanza straniera, pari a oltre un terzo (33,8%) del totale degli stranieri. Un cittadino straniero su quattro risiede nelle regioni del Nord-est e in quelle del Centro.
Questa grave situazione che non tiene conto delle ripercussioni del Covid-19 ci mette tutti di fronte ad un interrogativo: quale sarà il futuro del nostro paese? Quali le misure da adottare urgentemente per invertire questa tendenza?
Sicuramente la mancanza di una visione politica di lungo periodo con al centro un progetto di crescita e di benessere ha condizionato e condizionerà in futuro il trend delle nascite. Sarà pertanto necessario creare le condizioni per far si che la venuta al mondo di un bebè non sia considerata come una mannaia ‘economica’ sulle famiglie, ma come un’opportunità di sviluppo sostenibile per il paese.
Un vero piano asili nido, un vero piano di sussidi per le neo-mamme e i neo-papà, un rinnovato programma di istruzione scolastica. E poi campi scuola estivi adeguati, sgravi fiscali e agevolazioni per baby sitter. Insomma se si decidesse una volta per tutte di invertire i numeri negativi delle nascite bisognerebbe innanzitutto crederci a livello governativo e quindi, investirci e non sperare che lo facciano solo le famiglie!
#dettofatto di Giovanni Giorgetti
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