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Per Sgalla (CGIL) l’unica possibilità per ripartire è cambiare tutto radicalmente

Vincenzo Sgalla, numero uno della CGIL dell’Umbria ha le idee chiare sul futuro della regione e da quali basi Ripartire.

Investimenti in sicurezza, innovazione, sostenibilità e qualità: questi i punti cardini della nuova politica economica regionale auspicata dal sindacato. Nulla potrà e dovrà essere come prima, sostiene il segretario in questa chiacchierata con ‘cuoreeconomico’ e al contempo la pandemia Covid-19 dovrà essere colta come una grande opportunità per scelte innovative.

L’Europa, il Governo centrale e quello regionale, infine, ognuno per la propria parte, dovranno caricarsi Delle dovute responsabilità.

Il COVID-19 ha praticamente fermato il Paese e quindi anche l’Umbria. Con l’ultimo DPCM di domenica scorsa si è praticamente deciso il calendario delle riaperture. Che regione si immagina fra qualche mese?

 ‘Mi immagino, anzi mi aspetto, un regione dove la sicurezza e la salute delle persone siano messe al primo posto. L’Umbria si è contraddistinta per una grande capacità di risposta all’emergenza coronavirus e questo grazie al senso di responsabilità delle cittadine e dei cittadini della nostra regione e soprattutto allo straordinario lavoro di medici, infermieri e operatori della sanità pubblica. Il nostro sistema sanitario, fortunatamente ancora efficiente a livello di territorio nonostante i continui tagli dell’ultimo ventennio, ha retto.

Ecco, mi immagino che anche su questo l’Umbria dovrà riflettere, investendo fortemente nella sanità pubblica e nelle persone che ci lavorano. Ma attenzione a pensare che l’emergenza sia finita, non è così. Ecco perché ci preoccupa molto di più il come si riparte del quando, settimana più o settimana meno. Al momento, in tutti i luoghi di lavoro mancano alcuni elementi essenziali, come i test sierologici per lo screening dei lavoratori e i termoscanner per la misurazione della temperatura. Se si vuole ripartire davvero in sicurezza queste lacune devono essere colmate’.

Praticamente tutti i settori dell’economia sono stati colpiti dal Covid-19 ad eccezione di alcuni. Il tessuto umbro costituito perlopiù da piccole aziende già fragili saprà reagire al duro colpo?

 ‘L’unica possibilità è cambiare, cambiare radicalmente. Chi pensa di ripartire dopo questo tsunami con lo stesso metro di prima non ha capito nulla. Dopo la crisi economica del 2008 un consigliere del presidente Obama disse: Non possiamo permetterci di sprecare una crisi come questa, è un’opportunità di fare cose che non si pensava di poter fare prima>.

Ecco, quella frase oggi è più valida che mai. Bisogna avere il coraggio di cambiare e la direzione verso la quale andare è chiara: investimenti in sicurezza, innovazione, sostenibilità –  non solo ambientale, ma anche sociale – e qualità. La competizione al ribasso non sarà più praticabile’.

Vincenzo Sgalla, segretario generale CGIL Umbria

Dal suo punto di vista, il Governo centrale sta realmente comprendendo le istanze delle Pmi?

 ‘Un Governo deve tenere conto di molte istanze contemporaneamente, a partire da quelle delle fasce più deboli della popolazione, di chi ha perso il lavoro, di chi rischia o è già caduto in povertà. Ma certamente anche i problemi delle piccole e medie imprese sono tra le priorità del governo e nel decreto rilancio sono previste molte misure che possono sostenere queste importanti realtà del nostro tessuto economico.

Al contempo, anche la Regione può e deve fare la sua parte a partire dal sostegno necessario per garantire che in tutte le imprese siano rispettate le misure per la salute e la sicurezza di chi ci lavora. 

Il problema della liquidità per le PMI è diventato ineludibile. L’Umbria inoltre sono praticamente orfane di grandi banche locali. Quale, quindi,  il possibile ruolo della Regione in questo particolare frangente auspicato dalla CGIL?

‘Serve liquidità e serve un progetto. Come tutti i progetti deve partire da basi solide e quindi ci vuole l’Europa. Senza risorse europee né l’Italia né tantomeno l’Umbria avranno la possibilità di ripartire; chi non tiene conto di questo o fa propaganda o immagina scenari poco credibili’

TAGS: CGIL Umbriacoronaviruscovid-19sindacatoVincenzo Sgalla

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