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Fabrizio Guarducci – Eclissi – Presentato al Premio Strega 2024 da Simonetta Bartolini

Fabrizio Guarducci – Eclissi

Pagine: 64 – ISBN: 9788899838454 – Prezzo: 12 euro

Lorenzo de’ Medici Press

Recensione

Eclissi di Fabrizio Guarducci ci invita a cercare il Divino

Giuseppe Iannozzi

“Eclissi” (Lorenzo de’ Medici Press) di Fabrizio Guarducci è stato presentato al Premio Strega 2024 da Simonetta Bartolini con la seguente motivazione: «Nel romanzo di Guarducci, il protagonista si trova d’improvviso sbalzato fuori dalle abitudini quotidiane, precipitato nel buio assoluto di un mattino imprevedibile. […] Il personaggio di Guarducci cerca il Divino. Ci dice infatti che non bisogna mai smettere di interrogarsi e di conoscersi. Dentro di noi c’è già tutto quel che serve per stare bene con noi, con gli altri e nel mondo. Ci dobbiamo conoscere, tirar fuori la nostra luce e non affidarci al dogma, ma cercare e trovare il Divino attorno a noi, attraverso noi. Il dramma della società contemporanea è che siamo sempre alla ricerca di appigli emotivi temporanei e non di sentimenti veri. Il romanzo di Guarducci, sottile nella scrittura come una trina antica, riporta il lettore alla scoperta della propria interiorità con una leggerezza che ha il sapore di una umanissima metafora del nostro inquieto mondo contemporaneo.»

“Eclissi” di Fabrizio Guarducci è, per certi versi, un romanzo atipico, che potrebbe dar fastidio a qualcuno, l’autore, infatti, invita i lettori a guardare al Divino così come fecero i Catari, attivi durante il Medioevo, dal X al XIV secolo. La Chiesa condannò subito il Catarismo, definendolo un movimento ereticale; e non contenta si scagliò pure contro i gatti che riteneva fossero l’incarnazione di Lucifero. Il Catarismo si fondava sul rapporto oppositivo fra materia e spirito.
L’autore di “Eclissi” ci invita a scoprire la nostra interiorità e ad abbandonare il superfluo. La nostra società è sostanzialmente basata sul consumismo, e i nostri sentimenti sono effimeri e non di rado ricchi di una falsità a dir poco nefasta. Non siamo mai contenti, vogliamo sempre di più, stiamo dietro alle mode più assurde, leggiamo riviste patinate e non ci perdiamo un solo gossip. La nostra anima è piena di buio e la luce del sole (del Divino) non riesce neanche a sfiorarla.
“Eclissi” è un romanzo breve ma ricco di sostanza, che ci consiglia di far fuori l’egoismo, l’ipocrisia e i dogmi che albergano in noi.


Eclissi di Fabrizio Guarducci, romanzo proposto da Simonetta Bartolini al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione:

«Nel romanzo di Guarducci, il protagonista si trova d’improvviso sbalzato fuori dalle abitudini quotidiane, precipitato nel buio assoluto di un mattino imprevedibile. Lorenzo, il protagonista, apre gli occhi e per un attimo prova la sensazione di essersi svegliato in un luogo diverso da quello abituale: una fugace sensazione di spaesamento che, come una vertigine, dura solo pochi secondi. Poi, pian piano, cerca di abituare gli occhi all’oscurità assoluta e scorge, a malapena distinguibili, le travi in legno che reggono il soffitto della camera. Ma la tranquillizzante certezza di essere effettivamente a casa dura tanto poco quanto lo spaesamento con cui si è svegliato. Perché mai è così buio e il sole è scomparso? Prende così il via una lieve narrazione umanissima che si interroga sul senso e sul valore delle convinzioni e ripercorre l’esistenza alla ricerca del Divino. “Le domande che ci poniamo nel cuore della notte sono quelle più importanti e risolutive della nostra esistenza” ricorda Paolo Crepet e Guarducci, seguendo questa suggestione, mette in scena una delicata allegoria della presa di coscienza. Se un mattino dovesse accadere che il mondo è rimasto al buio, saremmo noi a dover andare a cercare le nostre fonti di luce, non all’esterno ma dentro di noi: ciò che importa, ci dice Guarducci, è riscoprire la scintilla divina e alimentarla con la spiritualità. La luce ci dona le cose, ma è il buio che ci permette di interrogarci, di cercare e di tornare a scoprire. “Servono momenti di buio in cui ci ricordiamo della potenza dei colori e del vento“, così scrive. Il personaggio di Guarducci cerca il Divino. Ci dice infatti che non bisogna mai smettere di interrogarsi e di conoscersi. Dentro di noi c’è già tutto quel che serve per stare bene con noi, con gli altri e nel mondo. Ci dobbiamo conoscere, tirar fuori la nostra luce e non affidarci al dogma, ma cercare e trovare il Divino attorno a noi, attraverso noi. Il dramma della società contemporanea è che siamo sempre alla ricerca di appigli emotivi temporanei e non di sentimenti veri. Il romanzo di Guarducci, sottile nella scrittura come una trina antica, riporta il lettore alla scoperta della propria interiorità con una leggerezza che ha il sapore di una umanissima metafora del nostro inquieto mondo contemporaneo.»

Quarta di copertina

Nel nuovo romanzo di Guarducci, il protagonista si trova d’improvviso sbalzato fuori dalle abitudini quotidiane, precipitando nel buio assoluto di un mattino imprevedibile.

«Lorenzo apre gli occhi e per un attimo prova la sensazione di essersi svegliato in un luogo diverso da quello abituale: una fugace sensazione di spaesamento che, come una vertigine, dura solo pochi secondi. Poi, pian piano, abitua gli occhi all’oscurità e scorge, quasi indistinguibili, le travi in legno che reggono il soffitto della camera. Ma la tranquillizzante certezza di essere effettivamente a casa dura tanto poco quanto lo spaesamento con cui si è svegliato. Perché mai è così buio

Una parabola umana che si interroga sulle proprie convinzioni e ripercorre la propria esistenza alla ricerca del Divino.

Fabrizio Guarducci si è formato nella concezione sociale e umana di Giorgio La Pira. Dopo aver vissuto il movimento Underground alla fine degli anni Sessanta negli Stati Uniti e aver conosciuto Guy Debord in Francia, ha aderito convintamente al Situazionismo. Ha fondato il Dipartimento di Antropologia culturale dell’Istituto Internazionale Lorenzo de’ Medici di Firenze. Ha insegnato Mistica, Estetica e Tanatologia, dedicandosi interamente alla ricerca dei linguaggi come strumenti per migliorare l’interiorità dell’individuo e per trasformare in positivo la realtà che ci circonda. È, inoltre, autore cinematografico: Paradigma italiano (premiato al PhilaFilm, 1993), Two days (2003) e Il mio viaggio in Italia (vincitore del Golden Eagle, 2005). Come autore, produttore e regista ha realizzato i film Mare di grano (2018), Una sconosciuta (2021) e Anemos (2022). Ha pubblicato i saggi La parola ritrovata (2013), Theoria. Il divino oltre il dogma (2020) e i romanzi Il quinto volto (2016), La parola perduta (2019), La sconosciuta (2020), Duetto (2021) Amor (2022)  Il villaggio dei cani che cantano. (2022) e La partita delle emozioni (settembre 2023).



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