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“Il Budda delle periferie” di Hanif Kureishi – Traduzione di Ivan Cotroneo, introduzione di Zadie Smith

Il Budda delle periferie

Hanif Kureishi

Bompiani

“Così cominciò la nostra relazione sessuale. E io ne rimasi completamente sconvolto; non avevo mai provato prima sensazioni ed emozioni così forti. Avrei voluto gridare a tutti che si poteva vivere perennemente con un fuoco liquido nelle vene.”

Praticamente, si tratta di un compleanno di quelli importanti. Sono passati venticinque anni da quando la comparsa sulla scena letteraria del romanzo che avete tra le mani ha rovesciato un bel po’ di preconcetti. Cinque lustri sono trascorsi da quando Hanif Kureishi, già candidato all’Oscar per la sceneggiatura di ”My Beautiful Laundrette”, ci ha fatto conoscere e praticamente regalato il suo protagonista Karim, diciassettenne, ribelle, spiritoso, mezzo indiano e mezzo no, e ‘”vero inglese, più o meno”‘ come lui stesso dice.
Il Budda delle periferie, romanzo d’esordio, racconto di formazione quasi picaresco, documento sociale e politico, e praticamente essenziale abbecedario della cultura pop-rock, con la sua irriverenza e la sua sfrontatezza continua da allora a incantarci. Pochissimi romanzi – con la lettura dei quali siamo in qualche modo diventati diversi e probabilmente migliori – hanno questo potere, di conservare intatta la loro forza e la loro magia nel tempo. Se non lo avete ancora fatto, seguite le avventure e i pensieri di questo ragazzo, che vi trascineranno in un mondo che non conoscete né vi aspettate. Se lo avete già letto, incrociando di nuovo queste righe scoprirete che Karim ha ancora la scandalosa e spregiudicata libertà di allora, e che voi stessi siete cambiati, ma siete ancora quelli che eravate, ‘”più o meno”.
Ci sono libri più forti del tempo, ci sono autori che riescono ad afferrare con forza e talento lo spirito di ciò che vedono e vivono, e a trasformarlo in un racconto indimenticabile. Questo è uno di quei pochi libri, e Kureishi uno di quei pochissimi autori.

(Ivan Cotroneo, 2015)

Hanif Kureishi è nato  a Londra da padre pakistano e madre inglese. È romanziere, drammaturgo, sceneggiatore (e per una volta anche regista: “London Kills Me”, 1991). Ha scritto le sceneggiature per i film di Stephen Frears “My Beautiful Laundrette” (1985) e “Sammy e Rosie vanno a letto” (1987) e per “The Mother ”(2003), “Venus” (2006) e “Le Week-End” (2013) di Roger Michell; dal romanzo “Nell’intimità” (Bompiani, 2000) Patrice Chéreau ha tratto il film vincitore al Festival di Berlino 2001, “Intimacy”. Bompiani ha pubblicato, tra gli altri, “Il Budda delle periferie” (2001), “Il dono di Gabriel” (2002), “Il corpo” (2003), “Il mio orecchio sul suo cuore” (2004), “Ho qualcosa da dirti” (2008), “L’ultima parola” (2013), “Le Week-End” (2014), “Uno zero” (2017) e gli interventi politici “Otto braccia per abbracciarti” (2002) e “La parola e la bomba” (2006), Ho qualcosa da dirti (2008), L’ultima parola (2013), Le week-end (2014), Uno zero (2017) e Love+Hate (2018). Il suo ultimo libro è la raccolta di racconti e saggi Cosa è successo? (2022).

Il Budda delle periferieHanif Kureishi – Traduttore: Ivan Cotroneo – Bompiani – Collana: Classici contemporanei – Pagine: 416 – Copertina: brossura con bandelle – ISBN: 9788845279263 9788845279263 – € 14,00



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