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Il caffè di Tamer | Diego Brasioli | Ugo Mursia Editore

Il caffè di Tamer – Diego Brasioli

Ugo Mursia Editore

Nuova edizione febbraio 2024

Il caffè di Tamer, un romanzo di grande impatto emotivo

recensione di Giuseppe Iannozzi

Torna in libreria “Il caffè di Tamer” di Diego Brasioli. A distanza di più di venti anni, Ugo Mursia Editore ripropone il lavoro di Brasioli, un romanzo dove amicizia e morte vanno purtroppo a braccetto.

Il 14 maggio del 1948 fu dichiarata la nascita dello Stato di Israele, e le truppe britanniche si ritirarono dai territori dove erano state disposte. Ma Israele continua a essere una terra dove vivere è difficile, se non impossibile. L’esodo palestinese del 1948 vide centinaia di migliaia di arabi abbandonare il territorio. Tantissimi i profughi che cercarono riparo in Giordania, Libano e Siria, in Cisgiordania e nella cosiddetta striscia di Gaza. L’Egitto ci mise poco a occupare la striscia di Gaza, e Israele annesse la Galilea ma anche altri territori arabi. Nel 1956 l’Egitto nazionalizzò il canale di Suez, impendendo così alle navi commerciali israeliane di poter circolare. Israele reagì contro l’Egitto e annesse la striscia di Gaza e la penisola del Sinai.
Nel corso degli anni i rapporti fra israeliani, arabi e palestinesi divennero sempre più complicati. In questo contesto, Dori Goldman, ebreo che lascia l’America per stabilirsi in Israele, si forma una sua propria famiglia, e fa amicizia con Tamer Hammoud, un arabo che tiene un caffè senza un insegna. Talvolta Dori e Tamer s’infervorano un poco, parlano di guerre mai dimenticate, ma sono legati da una profonda e sincera amicizia. Loro due sanno stare insieme.

Non è affatto facile comprendere perché israeliani, arabi e palestinesi non riescano a convivere insieme. I due amaci parlano della storia che fu e del presente, ma nessuno dei due è così tanto illuso da credere che un giorno, in Medio Oriente, potrà arrivare la pace. Dori Goldman va sempre nel caffè di Tamer, che un vero e proprio nome non ce l’ha. È un locale molto modesto, frequentato da gente che non cerca guai. Gli anni passano senza grandi inconvenienti. Ma i tragici accadimenti dell’11 settembre del 2001 faranno andare nel panico il Medio Oriente, l’Europa e l’America: i rapporti fra israeliani e arabi diventano molto tesi, e anche Dori, cha ha un passaporto americano, non sarà più al sicuro.

La scrittura di Diego Brasioli è allo stesso tempo poetica e vagamente giornalistica. “Il caffè di Tamer” è un romanzo breve di rara eleganza dove l’amicizia fra un ebreo e un arabo è l’argomento principe insieme alla tragicità.

«E dopo ogni guerra, pensava Dori, dopo ogni battaglia, non una, ma due, tre, dieci, cento versioni. Chi ha ragione, alla fine? Ciò che appare sembra una cosa, ma poi ne sembra un’altra, e poi ancora cambia di prospettiva. Alla fine, cosa conta chi ha ragione, se la ragione stessa è andata persa?»

Questa è la storia dell’ebreo Dori Goldman e del suo amico arabo Tamer Hammoud che aveva un locale senza nome né insegna negli antichi vicoli di Gerusalemme. Era un luogo di pace che tutti chiamavano, semplicemente, il caffè di Tamer. Un tragico e delicato romanzo che trascina nel cuore della terra promessa, dove niente è ciò che sembra, dove la morte e l’amicizia camminano fianco a fianco. Uno spaccato di vita mediorientale lucido e tragico fatto di rapporti umani sempre più difficili tra arabi ed israeliani, di istinti omicidi superiori a qualsiasi voglia di riconciliazione, ad ogni accordo realmente ragionato e quindi possibile. Ogni emozione, ogni dialogo, ogni speranza confina sempre con una pesante atmosfera di morte, di resa dei conti che pesa come una spada di Damocle sulla sofferta quotidianità di intere popolazioni. Il finale tragico fa riflettere e non lascia certo grande spazio ad ipotesi di definitive risoluzioni non violente dei conflitti mediorientali.

Diego Brasioli (Roma, 1961) è un diplomatico di carriera. Presso la Farnesina, è stato presidente del Comitato Interministeriale per i Diritti Umani, direttore per il Nord Africa e il Medio Oriente, direttore per la Sicurezza e il Disarmo e vicedirettore generale per gli Affari Politici. Ha lavorato in varie sedi diplomatiche all’estero: in Pakistan, Giordania, Libano, a Los Angeles negli Stati Uniti e, come ambasciatore d’Italia, in Romania e Lussemburgo. Con Mursia ha pubblicato il romanzo Le stelle di Babilonia, vincitore del Premio Gaeta per la Letteratura di viaggio e di avventura (2007).

Il caffè di TamerDiego BrasioliMursia – Nuova edizione: febbraio 2024 – Pagine: 92 – ISBN: 9788842567318 – Prezzo di copertina: € 15,00



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