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Una donna libera

Una donna libera

Giuseppe Iannozzi

Foto di Emil Jarfelt su Unsplash


fuori ci sono certe tipe che mi fanno andare su di giri, le femministe. dicono di manifestare per i diritti delle donne, e manifestano esponendo la loro nudità in strada. e se provi a toccarle ti azzannano. la maggior parte sono brutte o anche tanto brutte. qualche volta viene su un casino, così interviene la polizia e giù con i manganelli. non gliene frega niente della nudità. un po’ mi dispiace, i lividi non donano a nessuno, ne so ben qualcosa.
le donne bussano sempre alla mia porta e tutte vogliono qualcosa, sono peggio del padrone di casa che pretende gli affitti arretrati.
apro e non so nemmeno io perché.
una tipa che non conosco mi sta davanti. dice che i poliziotti stanno caricando e che ha bisogno d’un posto dove stare finché non si saranno calmate le acque.
la lascio entrare.
non ha niente addosso e non ci prova neanche a nascondere, con le mani, le sue grazie.
si butta sul mio divano e si scola l’ultimo goccio.
“l’hai finito”, sbotto.
“non ne hai più?”
“diavolo, certo che non ne ho più.”
“potresti uscire a prendere una bottiglia o due.”
“così te lo scoli.”
“sì, ma con te.” e allarga le gambe perché possa vederla meglio la sua passerina nera. “non sono come le altre, a me piace scopare”, aggiunge.
non ne sono tanto convinto, però esco a prendere le bottiglie.
non ci metto molto. ho dovuto convincere Ernest a prendersi l’assegno in cambio del vino. mi ha rifilato il peggio che aveva. anche lui ha detto che sono tempi duri, questi.
quando torno lei è ancora sul divano. finge di dormire.
“come ti chiami?”
“Janis”, dice lei senza aprire gli occhi. “ce le hai le bottiglie?”
“fammi spazio.” e mi butto sul divano insieme a Janis.
mai visto una donna bere tanto. in meno di mezz’ora si scola la sua bottiglia e buona parte della mia.
lo facciamo. non le interessa dove glielo metto, purché la penetri bene a fondo e la faccia godere co-me una cagna.
devono essere le due di notte o giù di lì.
guardo il corpo di Janis. è un bel tocco di femmina. penso che prima che si svegli devo procurarmi dell’altro vino, perciò esco di casa, andando incontro al buio pesto della notte.

L’autore:

Iannozzi Giuseppe: (Torino, 1972) è scrittore, giornalista, critico letterario e blogger. È autore dei romanzi Angeli caduti (Cicorivolta edizioni, 2012), L’ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta edizioni, 2013), La cattiva strada (Cicorivolta edizioni, 2014), La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2013). Nel 2016 ha curato e tradotto gli apocrifi bukowskiani Bukowski, racconta! (Edizioni Il Foglio, 2016); nel 2017 ha pubblicato la sua prima antologia poetica, Donne e parole. Sulle orme di Leonard Cohen (Edizioni Il Foglio). Ha inoltre scritto introduzioni e critiche per diversi autori. Attualmente collabora con diverse testate online e non.



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