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Debiti fatali

Debiti fatali

Giuseppe Iannozzi

Foto di Giorgio Trovato su Unsplash

“Hank, ma Quello l’ha poi fatto fuori a quello che gli doveva dei soldi?”
“l’ha fatto fuori, così si dice.”
“e tu ci credi?”
“te lo assicuro, quello è da un pezzo che è un fantasma della notte”, gli dico seccato.
“non te la prendere. è solo che non ci credo che quello l’ha fatto fuori per 150 dollari. la vita di un uomo non vale così poco.”
“vale molto di meno”, gli dico mettendogli sotto il naso il conto.
Ray si fa bianco, prova a replicare: “non tocca a me!”
“tocca sempre a te e tutt’e due sappiamo che è così dopo quello che hai fatto. Ray, non si possono mettere le mani nella merda e far finta che non puzzano”, replico serafico.
Ray si rassegna, tira fuori quello che ha dalle tasche e lascia tutto sul bancone del bar, poi usciamo, lasciando quelli che proprio non ce la fanno più a godersi gli ultimi istanti della loro porca vita.
Ray si accende una sigaretta e s’impunta: “come è andata veramente?”
“quello gli doveva dei soldi, 150 dollari. Ray, che cosa c’è?”
“tu mi faresti fuori per 150 dollari?”
“penso di sì.”
“perché?”
“perché non si può scavare nella merda per sempre e lasciare che certa gente vada in giro con la puzza ad-dosso”, gli sparo in piena faccia.
“hai l’alito pensante, più di quello di Al Capone!”, sentenzia Ray più ubriaco che divertito. “tu hai mai ficcato la testa nella bocca di Al?”
“no, certo che no. Hank, mi fai paura quando fai così. sei come quello che ha fatto fuori quello perché gli doveva 150 dollari di merda.”
“ti faccio paura, Ray? dici sul serio? non mi sembra… stai accanto a me, con la tua diavolo di puzza, e dici che ti faccio paura. Ray, non ci provare a lisciarmi il pelo, fingendo di avere per me un rispetto che non hai.”
Ray tace e inciampa. cade per terra e rimette anche l’anima.
“credo sia ora di tornare a casa…”, fa con un filo di voce, e fa per andarsene via.
“sì, meglio che tu vada a casa di corsa, Ray”, dico battendogli un paio di schiaffoni sulle spalle, mentre lui cerca di ritrovare la posizione eretta.
si rimette in piedi come può. puzza e non puzza solo di merda.
“Ray, prima di andare…”
Ray mi fissa con sguardo assente, poi spara: “okay, a domani, Hank.”
mi dà le spalle e allora lo colpisco forte, con un pezzo di tubo di ferro che ho raccolto da terra. Ray piagnucola: “non ce li ho, non ce li ho… Hank, abbi pietà!!!”
gli assesto altri due colpi, belli forti, sulle spalle. Ray annaspa e sputa, pare un cavallo tisico. colpisco ancora e ancora e ancora, finché non sento più dolore per la perdita dei 150 dollari che mi doveva.

L’autore:

Iannozzi Giuseppe: (Torino, 1972) è scrittore, giornalista, critico letterario e blogger. È autore dei romanzi Angeli caduti (Cicorivolta edizioni, 2012), L’ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta edizioni, 2013), La cattiva strada (Cicorivolta edizioni, 2014), La lebbra (Edizioni Il Foglio, 2013). Nel 2016 ha curato e tradotto gli apocrifi bukowskiani Bukowski, racconta! (Edizioni Il Foglio, 2016); nel 2017 ha pubblicato la sua prima antologia poetica, Donne e parole. Sulle orme di Leonard Cohen (Edizioni Il Foglio). Ha inoltre scritto introduzioni e critiche per diversi autori. Attualmente collabora con diverse testate online e non.



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