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Violetta

Violetta

Giuseppe Iannozzi

Foto di Andreea Chidu su Unsplash

a Viola

Amici, addio!
Dir non so perché proprio a me
Si fa di nebbia il mondo dattorno
Non ho idea, davvero dir non so
quale mostro mi abbia travolta,
sento però la vita mia scivolar via

Addio, miei cari!
Libera e felice ero,
lungo i bordi dei campi veloce correvo,
e a Dio sorridevo,
con anima solare gli sorridevo
Ma d’improvviso il fato mio,
dolore lancinante mai provato prima;
ansimante rimango,
e in bocca sapor di ferro,
e negli occhi l’immagine brutta
d’un cielo che mi frana addosso

Dove sono adesso gli angeli
che con tutte le mie forze,
nell’età dell’innocenza e non solo,
ho accarezzato e difeso?

All’orecchio un bisbiglio
non mi dice di non temere,
sol m’invita al coraggio,
stringere forte i denti
anche se è tanto il male
che ho da sopportare

Amici, cari miei, vi amo tutti
Prometto, non vi lascerò
Ma qualche volta, di nascosto
o no, piangerò lacrime sottili
Perché questo è il carattere mio
Perché è nel cuor mio di donna
che s’annida la mia vera forza



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