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Riccardo Ferrazzi, Modus in rebus: “Una profonda riflessione sulle dinamiche della vita e sul fatalismo”

Riccardo Ferrazzi

MODUS IN REBUS

Una profonda riflessione sulle dinamiche della vita e sul fatalismo

Giuseppe Iannozzi

Modus in rebus di Riccardo Ferrazzi (Morellini Editore, 2023) è arrivato in libreria il 27 ottobre, una prova letteraria ambiziosa e complessa che è anche un giallo, ma è il giallo cui andiamo incontro tutti noi, che veniamo al mondo condannati a morte.

Riccardo Ferrazzi ha impiegato ben trent’anni per scrivere Modus in rebus, un romanzo le cui radici sono espressamente oraziane: «est modus in rebus sunt certi denique fines, quos ultra citraque nequit consistere rectum.» («v’è una misura nelle cose; vi sono determinati confini, al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto.» – Orazio, Satire (I, 1, 106-107))
Vittorio Fabbri si reca a Salamanca, in Spagna. La città è oltremodo barocca, impossibile da comprendere appieno. È amore a prima vista, Salamanca strega il giovane Vittorio. Ben presto, frequentando alcuni universitari, ha modo di conoscere Maite, una ragazza tanto affascinante quanto sfuggente. All’improvviso accade qualcosa, don Augustin viene ucciso in maniera a dir poco barbara e assurda. Il clima non è dei migliori, sono tempi difficili, la Spagna sta uscendo dalla dittatura franchista e a Salamanca la morte è palpabile, è su ogni cosa, la si può respirare nell’aria. Vittorio intuisce che i suoi amici gli stanno nascondendo qualcosa. Non può fidarsi di nessuno, nemmeno di Maite che gli ha detto te quiero. A Salamanca nessuno conosce la moderazione e il senso della misura. Con l’amaro in bocca, Vittorio lascia la città e Maite.
Dopo vent’anni, Vittorio sente la necessità di tornare a Salamanca. L’assassinio di don Augustin è qualcosa che non può dimenticare. E, poi, Maite è ancora nel suo cuore. È lei la sola donna che lui ha amato con il cuore e con la mente? Forse che sì, forse che no. Vittorio è tormentato, c’è la seria possibilità che Maite sia una assassina. A Salamanca non troverà risposte soddisfacenti. Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, alcune cose sono cambiate, ma la gente parla ancora per allusioni: impossibile cavare un ragno dal buco.
Rientra a Milano: la sua speranza è quella di riuscire a dimenticare Maite. Inizia così a bazzicare una libreria e alcuni scrittori; e prende una bella sbandata per una scrittrice sulla quarantina che gli ricorda terribilmente Maite. Nel giro di poco, Vittorio si troverà coinvolto in due omicidi a di poco ambigui, maturati nell’ambiente letterario milanese.
Milano è una città, per così dire, che si presta bene ad accogliere personaggi strani, intellettuali, intellettualoidi, dongiovanni da strapazzo, arrampicatori sociali, artisti e artistoidi, e non solo; i personaggi che Vittorio incontra hanno almeno una maschera, e non è davvero facile capire quali sono le loro reali intenzioni. Milano è una città caotica, e la nebbia è qualcosa di consustanziale, è possibile percepirla anche quando non c’è!

È pressoché impossibile far cadere a pezzi le tante maschere che sfilano davanti agli occhi di Vittorio: quando crede d’esser riuscito a ghermire almeno un frammento di verità, subito, o quasi, diventa cenere che dà vita a una nuovo possibile scenario tutto da interpretare. Il fatalismo che è presente nelle opere di Federico García Lorca lo ritroviamo, aggiornato e tirato a lucido, in Modus in rebus: la caducità appartiene agli uomini, che possono solo subirla, e non alle loro fittizie identità che, paradossalmente ma non troppo, sconfiggono il tempo.

Modus in rebus conta tre sezioni temporali che vedono Vittorio e Maite, protagonisti principali del romanzo, prima a Salamanca, poi a Milano e in ultimo in un quadro geografico vagamente gotico. La scrittura di Riccardo Ferrazzi è sempre sobria e scorrevole, priva di pesanti e inutili barocchismi; i personaggi sono caratterizzati in maniera icastica, poetici e profondamente reali allo stesso tempo.
Modus in rebus è un giallo ma è soprattutto una profonda riflessione sulle dinamiche della vita e sul fatalismo, ed è anche un’equilibrata dichiarazione d’amore nei confronti di una donna, sul mistero che ella reca in suo seno.

Riccardo Ferrazzi ha pubblicato tre romanzi: “Cipango!” (Leone Editore, 2013), con cui ha vinto il Premio Fiorino d’argento 2015; “N.B. Un teppista di successo” (Arkadia, 2018); “Il Caravaggio scomparso. Intrigo a Busto Arsizio” (Golem Edizioni, 2021). Ha pubblicato anche un libro a quattro mani con Marino Magliani, “Liguria, Spagna e altre scritture nomadi” (Pellegrini, 2015) e due saggi: “Noleggio arche, caravelle e scialuppe di salvataggio. Breve discorso sul mito” (Fusta, 2016) e “Premonizioni” (Oligo, 2023). Ha tradotto Mark Twain, Federico Garcia Lorca, Vicente Blasco Ibañez, Haroldo Conti e altri. Di recente gli è stato conferito il Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo – Antonio Semeria – per la sezione Traduzioni d’autore.

Modus in rebusRiccardo Ferrazzi – Collana Varianti diretta da Sara Rattaro e Mauro Morellini – Morellini editore – Pagg. 304 – ISBN: 9791255270485 – Prezzo di copertina: 19 €



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