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Regressione sociale

Regressione sociale. Alcune riflessioni

di Giuseppe Iannozzi

L’umanità sta regredendo? Direi di sì. I giovani diventano sempre meno istruiti, e chi è al potere non può che ridersela sotto i baffi. Ma il potere vuole anche un popolo sottomesso, povero e affamato. Direi che si sta configurando, a livello globale, un periodo molto buio, che potrebbe portare gli uomini al collasso Sociale e politico. Più andiamo avanti e più andiamo indietro. Cadiamo e ci rompiamo di brutto le ossa. E ci rialziamo a fatica, sputiamo sangue e diciamo contro chi ci ha fatto cadere, poi abbozziamo un sorriso, o perlomeno ci proviamo, La Storia si ripete. Ma a un certo punto si arriverà a un livello critico irreversibile, e non sarà più oggettivamente possibile rialzarsi, ribellarsi.

Siamo purtroppo di fronte a una regressione che è iniziata nella notte dei tempi: intendo dire che gli stupri e la pedofilia sono mali non nuovi, sono nati con la civiltà che non è mai stata perfetta. Oggi, se non altro, c’è un po’ di informazione in più rispetto a Duemila Anni fa, ma questa non risolve affatto il problema.
I genitori, in primis, dovrebbero educare i loro propri figli, poi scuole e istituzioni dovrebbero provvedere anche loro a formare gli individui. In ogni caso, temo che la natura umana sia imperfetta, per cui sempre ci sarà qualcuno che adopererà violenza, anche nella civiltà più utopica che possiamo oggi immaginare.

Il corso evolutivo dell’umanità è stato sostanzialmente inesistente! O meglio, c’è stato un grande progresso tecnologico, ma sul piano sociale e civico il progresso è rimasto pressoché fermo: le idee di duemila anni fa, ahinoi, sono attuali ancor oggi, ne consegue che le discriminazioni, gli abusi, la schiavitù vengono condannati ma più a parole che con i fatti.
Le nuove generazioni saranno migliori rispetto a quella attuale? Nutro i miei dubbi. La violenza dilaga fortemente fra i giovani e i giovanissimi, indipendentemente dal ceto sociale di provenienza. Non credo sia solo una questione di educazione civica. È forse giusto sospettare che cinismo, nichilismo e violenza gratuita stiano diventando la norma all’interno della nostra società? Se dovessimo rispondere affermativamente, allora non possiamo non pensare che l’uomo (l’umanità) è giunta al suo crepuscolo.

Da diecimila anni a questa parte, l’uomo si è soprattutto contraddistinto per la violenza adoperata nei confronti dei propri simili. La Storia è piena di fatti criminosi, orrendi, e il presente non è dissimile dal passato. La colpa è da imputare all’uomo, che è poco incline a non ripetere i suoi propri errori.



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