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Essere Woody Allen!

Essere Woody Allen!

di Giuseppe Iannozzi

Iannozzi Giuseppe in una scena di “Manhattan” – fotomontaggio di Riccardo Lenski

1. Sto meditando su un bel niente e mi riesce particolarmente bene… sarà per via del cervello microscopico che mi ritrovo.

2.. – Sei un tipo davvero geniale, dico sul serio.
– È forse la prima volta che una bella donna mi dice che sono geniale. Potrei innamorarmi di te, e sposarti, ma, poi, una volta sposati temo che diresti che le mie battute sono banali, e allora dovremmo divorziare; e chi glielo spiega alla mia avvocata che non tengo i soldi per pagarle la parcella? È una dura che colpisce duro, non fa sconti. Non ci pensa su due volte a mandare un povero cristo a piangere davanti alla Caritas.

3.  Sono un baritono. Ho già deliziato le orecchie di molte persone che, stranamente, mi hanno allontanato. Non capisco davvero perché. Eppure io ritengo di non cantare poi così male, diciamo che sono un baritono punk.

4. Tutti noi, in misura diversa, siamo anche degli strumenti nelle mani dei nostri affetti. L’ho capito tantissimi anni or sono e oggi non mi fa più né caldo né freddo. Accetto il fatto come un elemento imprescindibile della natura umana, che è imperfetta.

5. Senza un po’ di sana giocosità l’amore nega se stesso per darsi in pasto alla noia della quotidianità vuota di magia. Con pazzo coraggio si deve amare, e soffrire anche: non ammette tagli e convenienze la vita.

6. Sono diventato intelligente a forza di stare ad ascoltare le stupidità altrui.

7. Il vero scrittore è un assassino che tortura le parole prima di metterle nero su bianco.

8. Vengo accusato di parlare troppo spesso di sesso. Bene, possiamo cambiare argomento se ci tenete così tanto: la morte. […] Avevo detto di alzare la mano per le domande e non di toccarvi i gioielli di famiglia. Alla fine non si può davvero fare a meno di pensare che sesso e morte sono legati.

9. Se vuoi finire male, umiliato e offeso, nel tempo d’un batter di ciglia è sufficiente chiedere il divorzio. E se ti riesce di sopravvivere alle mortificazioni della tua ex moglie, non farti inutili illusioni, poi non ti aspetta una vita migliore come credi: le strade sono già da tempo invase da senzatetto e disoccupati di professione, e tutti con anni e anni di esperienza sulla gobba.

10. Niente alimenti. Vivo di scatolette, di cibo precotto. Ho sempre amato le scatolette, non sai mai cosa puoi trovarci dentro. E’ come giocare alla roulette russa: o vivi o muori. Non hai di che preoccuparti. So cavarmela da solo. Voglio il divorzio e voglio restare insieme alle mie scatolette, che, a modo loro, mi amano molto più di te.

11. La mia maestra era una donna che non parlava mai di sesso con noi bambini: quando andavo dal Preside, lei era così timida che si nascondeva subito sotto la sua scrivania.

12. Non ho niente contro la religione, contro nessuna religione: ma tutti i religiosi sembra che abbiano qualche santo in sospeso con me.

13.  – Figliolo, qual è la tua più grande paura?
–  Quella di svegliarmi morto.

14. Sono ipocondriaco, molto, ed ho un solo scopo nella vita: sposare una donna medico.

15. Non li reggo gli scrittori, non fanno altro che parlare di sé per dire che sono proprio bravi e buoni e che pure loro, una volta, hanno camminato sulle acque per poi moltiplicare pani e pesci. Preferisco andare a vedere una sfilata di anoressiche: ogni tanto qualcuna sviene, cade sulla passerella e lo stilista di turno ci fa una croce su, ovviamente senza piangerci su.

16. Io e Woody Allen abbiamo almeno una cosa in comune, un naso molto importante!

17. – Giulia, non devi più ascoltare le mie battute, hai capito? Turati gli orecchi. Non puoi continuare così, con queste freddure che farebbero diventare stitico persino Garibaldi.
– Temi la concorrenza?
– No, non sono affatto preoccupato che tu possa rubarmi la piazza, sono preoccupato per la tua salute mentale. E per la mia anche, non te lo nascondo.

18. Le donne non amano Freud, preferiscono farsi graffiare a sangue da uno o più gatti.



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