Sei tante sfumature

di Iannozzi Giuseppe

Foto di Marcos Paulo Prado su Unsplash

Sei, sei e sei mia,
la sola pornografia
che sorridendo amo al mattino
Sei la fotografia che non sbiadisce mai
nel cuore e nella memoria mia,
l’immagine che spazza via
ombre e tenebre

Sei una ma Sei Tante, e sei mia,
sei l’opera completa di Catullo
e la scuola della poetica neoterica
che in un sol colpo il superfluo scopa via

Sei, Sei Tante Sfumature, tante figure,
il Lago dei Cigni, le Vite Parallele,
Lady Godiva nuda a cavallo
che il codice dei tributi sconquassa
Sei la gioia e il dolore necessario,
i colori sulla tavolozza di Van Gogh
Sei l’ubriachezza e la confusione
che dà un bottiglia di scotch

E io sono quel che sono,
satiro di zoccoli corna e coda caprina
per amarti meglio nel fitto del bosco,
o su un prato bagnato dalla prima brina

Sei tutto quel che ho,
la Colomba di Dio
che nel becco regge un ramo d’ulivo
invitandomi a vivere il nostro tempo

Sei oggi tante sfumature, tante figure;
e un giorno non lontano sarai anche
giudice senza pietà,
la spada dell’Angelo Sterminatore