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Il fremito lungo i tuoi fianchi

Il fremito lungo i tuoi fianchi

di Iannozzi Giuseppe

Foto di Junior Moran su Unsplash

Molte città hanno sentito il peso del mio passo
Molte donne il mio sguardo l’hanno sfiorato
e tra la folla, in mercati di follie, l’hanno perso

Molte vergogne e verità ho dilapidato
per scrivere epitaffi in forma di poesia,
e non me n’è venuta gioia alcuna
Molte donne mi hanno tirato per la giacca
per avere accesso al mio Piccolo Impero,
e tutte le ho condannate all’oblio

Molte donne, sì, e non si direbbe,
e non credi dica il vero, ma parlo
di un tempo passato e lontano
Una vita fa ero nero più del nero,
amavo sfilare, senza un perché,
penna e spada dalla loro vagina

Oggi amo il Fremito Lungo i tuoi fianchi,
quel tuo modo unico di stare in ansia
sui tacchi alti; oggi amo una donna
che riscopre la giovinezza,
il batticuore che la fa sentire viva;
oggi amo una donna che attende
che il suo corteggiatore appaia
sulla banchina ferroviaria



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