Morso crudele
di Iannozzi Giuseppe
Foto di Rafaella Mendes Diniz su Unsplash
Vederti,
vederti nuda,
d’ogni velo svestita,
la possibilità
d’ammirare la beltà
nella forma sua più sana:
questo struggimento
quante e quante volte
la mente ha lasciato
libera di deragliare,
della corsa stanca e no:
e nel petto sempre
dell’affanno il morso crudele
Dimentico
di leggere i giornali
dopo il caffè al mattino;
dimentico
di leggere libri e lettere,
e dimentico i tarocchi
che m’han detto maledetto,
poeta incosciente;
non dimentico però
d’abbracciar l’alba,
il primo calore,
e non dimentico te,
le tante costanti tentazioni
che tu sei, passione mia!
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