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Bukowski & babbaluci (Jack Edizioni). Intervista a Daniela Gambino: “Tutti hanno bisogno di ispirazione” – di Iannozzi Giuseppe

Bukowski & babbaluci

Intervista a Daniela Gambino

“Tutti hanno bisogno di ispirazione”

di Iannozzi Giuseppe

Scrittrice e giornalista, Daniela Gambino ha pubblicato le guide per Newton Compton 101 cose da fare in Sicilia almeno una volta nella vita e 101 storie sulla Sicilia che non ti hanno mai raccontato, il saggio Vent’anni (con Ettore Zucca), vincitore del premio Gesti e parole di legalità, la ricerca Media: la versione delle donne – Indagine sul giornalismo al femminile in Italia pubblicato da Effequ e Conto i giorni felici uscito per Graphe.it Nel 2017 con Laurana Editore è uscito il romanzo la Perdonanza.

1. Daniela Gambino, è uscita la seconda edizione di “Bukowski e babbaluci” (Jack Edizioni). Chiaramente non siamo di fronte a un romanzo pienamente bukowskiano. Puoi smentirmi?

No, non ci penso nemmeno, è il romanzo di gente appassionata di Bukowski, una specie di omaggio fra le righe.

2. Benedetto Mazzarini è il personaggio principale del tuo romanzo: Benedetto è un giovane scrittore (siciliano) che ha in testa poche idee e che non sa scrivere, non sa nemmeno cosa sia la consecutio temporum. Il panorama editoriale italiano è pieno di tipi come Benedetto. Rappresentano un pericolo per la cultura e per l’editoria?

Benedetto gioca la parte dell’illetterato, in realtà è solo uno scrittore che conosce, per intuito, il vero ingrediente principale della buona letteratura: il coraggio dei sentimenti. Solo che non lo sa e baratta la consapevolezza con il successo. Potrebbe essere un vero scrittore, ma avrà la forza di reggere?

Quelli come lui rappresentano un pericolo? Non lo so, sono prodotti, seguono filoni? Non lo so, molti di loro sono professionisti seri, stimabili, intelligentissimi. Sono scelte.

3. È sufficiente ubriacarsi e mettersi poi davanti alla macchina da scrivere? Per mettere su carta una storia, Daniela Gambino, è sufficiente scopiazzare da Charles Bukowski e John Fante?

No, e il mio protagonista lo sa, si illude di farcela per non mettere in gioco se stesso. In letteratura è come in amore: se non metti in gioco il vero te stesso non funziona.

4. I libri parlano sempre di altri libri?

Certo, soprattutto se il tuo immaginario è composto da libri, da romanzi, se ci penso ogni periodo della mia vita corrisponde a specifiche letture. Se penso a una estate, per dire, io oltre a ricordare gli accadimenti di quella stagione di solito ricordo anche cosa stavo leggendo.

5. “Bukowski e babbaluci” è anche un pamphlet? Benedetto Mazzarini non ama gli intellettuali che sanno scrivere come Dio comanda.

Lui fatica a trovare un metodo e una formula vincente. Vuole solo ripetere un successo editoriale, insegue quello e perde l’ispirazione, che è la cosa più importante, non solo per gli scrittori, ma per gli esseri umani in generale.

6. Daniela Gambino, il tuo “Bukowski e babbaluci” è ricco di riferimenti alla cultura degli anni ottanta. Non hai un bel rapporto con il tempo presente?

No, non ho un buon rapporto, penso spesso al passato e vedo il futuro come una landa su cui intervenire per non ripetere errori, dinamiche, dove sperimentare novità. So che non funziona così, ma è una tendenza, alla fine lavoro in comunicazione e ho riferimenti precisi che voglio smantellare mano a mano, con grazia, eh, mai sentita una ribelle.

7. Gli autori possono fare a meno di un bravo editor che dispensi loro consigli?

No, devi essere letto e metterti in discussione. Non subito, prima devi opporre resistenza, perché è in questa opposizione che dai il meglio. Ognuno si innamora perdutamente delle proprie idee, ed è giusto. Per esempio il mio editore ha deciso di cambiare il titolo del mio prossimo romanzo, che io adoro, ho scelto con infinito amore, ma è troppo ridondante e ha ragione lui. Sarà dura trovare un titolo sostitutivo.

8. Benedetto è in piena crisi creativa, e gli viene consigliato di…  Daniela Gambino, un narratore maschio è più creativo se ha al suo fianco una donna, un bel tocco di femmina?

Deve seguire l’ispirazione, uno scrittore e una scrittrice, purtroppo (e mi rendo conto che i partner possano risentirne) segue solo quella, gli interessa solo quella, a me interessa essere ispirata, vitale, potrei essere definita grafomane, scrivo tutto il giorno, leggo gli altri e mi rileggo in continuazione. Ora non so se il maschio ha bisogno della femmina, so che questa domanda è provocatoria, diciamo che tutti hanno bisogno di ispirazione.

Ognuno ha il suo modo di cercarla e trovarla.

9. Per scrivere una storia bisogna necessariamente saccheggiare la vita di qualcuno che conosciamo?

Bisogna ascoltare la gente. Nessuno lo fa davvero. Le ragioni, capire da dove viene e chi è, che tempi ha vissuto. Ascoltare non è saccheggiare è cercare risposte al senso della vita, ai comportamenti degli altri e ai nostri. Ovviamente è una risposta inevasa.

10. “Questo romanzo è un’opera di finzione…”. Le storie che sono nei libri non sono mai un concentrato di sola fantasia. Che cosa è dunque la finzione?

Io posso dire che le sensazioni e i discorsi, pur non rappresentandomi appieno, sono parti di me, nel mio ultimo lavoro fra i protagonisti ho scritto di un picciottello fascistoide, io non condivido le sue scelte politiche, o termini denigratori che utilizza, ma alcune angosce, alcuni entusiasmi genuini, li ho dovuti comprendere perché fosse credibile. Per rappresentarlo davvero e non creare una macchietta. La finzione credo risieda in questa operazione, io rappresento un personaggio distante, ma trovo nei sentimenti umani, le spinte vitali utili a renderlo realistico.

11. In “Bukowski e babbaluci” c’è anche la Sicilia, regione magica e ricca di contraddizioni, che ha dato i natali a tanti letterati di prim’ordine. Hai mai pensato di trasferirti e vivere a Roma, ad esempio?

Ho vissuto a Roma per dieci anni, certo, è sempre nei miei desideri.

12. Senza svelare il finale (che è non poco particolare, un vero pugno alla bocca dello stomaco), “Bukowski e babbaluci” ha forse la pretesa di insegnare qualcosa a qualcuno?

No, nessuna opera letteraria lo fa davvero. Il lettore ci può scovare quello che desidera. È pura vita, direbbe Fante.

13. So che stai lavorando a un nuovo romanzo, non è forse così?

Sì, è un romanzo che sento in modo particolare. È nato l’estate scorsa. Ti ho già raccontato dell’ispirazione, no? Beh, credo di essere stata particolarmente ispirata.

>>> Leggi l’estratto

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Bukowski & babbaluciDaniela Gambino – Editore: Jack Edizioni – Seconda edizione: febbraio 2022 – Pagine: 209 – ISBN‏: ‎ 9798412521732 – Prezzo di copertina: 13, 00 €



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