POESIA
Il mio volto è di quercia, di legno
E’ vecchio all’occhio di chi lo fissa
E’ giovane solo all’anima inquieta
che osa cercare in me appoggio
Ho sentito ogni cosa che è al margine
[del bosco
E tutto quello che no, me l’ha portato
il vento dal Paese che sta lontano-ano,
ma mai così tanto perché io non possa
sapere dell’oggi e del domani
Viandante che vai, dove? Qui ti fermi,
qui ora ti fai solitudine sotto l’ombra
che m’appartiene; e cos’altro? Per chi,
per chi batte il tuo cuore sì giovane?
Ah, non sprecarlo! Non ti basterà esser
zingara e dalle stelle consolata – guidata
Sette giorni, sette, sette spade il destino
E tu, che ora riposi sotto le mie fronde,
domani che dirai? come aggiusterai
le parole perché non suonino di bugia
all’orecchio di colui che t’ama e non sa
che il tuo cuore dalla tua nascita è mio?
Così ingordo e così vecchio sono
E tu tanto giovane, per il destino che è
qui, proprio sotto le foglie che ti vestono
di me, di me solo – che sogno in eterno!
ASSOMIGLIA ALLA TENEREZZA
Vedete, la cosa è semplice
Ci crediate o no,
impegno il tempo
facendo torto alla stanchezza,
spogliando rose e colombe
della loro bellezza,
con una crudeltà
che assomiglia alla tenerezza
Vedete, la cosa è semplice
Ci crediate o no,
i miei occhi interrogano
prima il giorno, poi la notte
Ma mai,
mai che riesca a capire
sino in fondo la confusione
che regna nella semplicità
di questo mio stare al mondo
TU SEI SEMPRE FELICE
Tu sei sempre felice
tra uno sguardo
al cielo lanciato
e un bacio profumato
di luna in germoglio
Tu sei sempre bella
La felicità evidenzia
le morbide tue curve;
l’altrui occhio
ti segue invidioso
ma felice di saperti
giovane e forte,
con tutto il mondo
davanti da costruire
Tu sei sempre felice
di far gli altri felici
con un candido bacio
sulla bianca guancia,
e un sorriso lungo e caldo
PER IL TUO PERDONO
Ti offro un calice pieno
del rosso mio sangue
Ti offro da bere
l’anima che ho,
per quanto mi renda conto
che val poco o niente
Ma tu, ti prego,
non la versare
nel vaso dei fiori
che solo ieri ti regalai,
combattuto
fra timidezza
e quella brutta stranezza
che mi fa dire cose cretine
DOVE VAI?
Dove vai?
Lontano
dove tu non sai arrivare
Dove vai?
Lontano
dove l’eco non ha casa
né passi da ripetere
a ogni secondo
Dove vai?
Lontano,
lontano oltre l’orizzonte
e il mondo conosciuto
Dove vai?
Lontano
al di là della luce e del buio
Lontano, lontano da te,
che sei stata il bene e il male,
il primo sorriso
e il sale sulla ferita
lasciata aperta
Dove vai?
Lontano
dal dolore
Dove vai? Dove?
Perché più non rispondi,
perché lasci che i secondi
passino inesorabili, lenti,
cadendo
nei battiti del cuore?
Dove vai?
Hai dimenticato
le sigarette, per Dio!
VITA CONTADINA
Fra l’erba alta
immobili le lumache
al sole e all’ombra
se ne stanno
mentre un contadino
nel bicchiere versa il vino,
con mani tremanti
spezza poi il pane;
e negli occhi tiene
del prato tutte le età
E all’ora del vespro
fra le rughe
gli si distende un sorriso,
e tutto d’un fiato butta giù
il vino, e alla salute di Dio
l’ultimo bicchiere
FACCIAMO UNA FOLLIA
Facciamo una follia
che mandi il piccolo mondo
che conosciamo
a gambe all’aria
Facciamolo
prima che un figlio
ci pugnali alle spalle,
baciamoci in strada
nudi e disarmati
forti delle debolezze
e delle poche certezze
che ci han resi
così come oggi siamo
Facciamo una follia
I castelli che Loro han tirato su
non hanno retto i secoli:
in mezzo a mille pietre fesse,
in mezzo a pochi morti ciuffi d’erba
neanche l’ombra d’un fantasma
Tornato dalle Crociate
ho capito Dio e la sua Illusione,
così adesso credo sia giunto il momento
Facciamo una follia
anche se sappiamo poco o nulla di noi
Ho perso la spada,
e non la rimpiango
Ho perso la fede,
e non la rimpiango
Piango chi la sfortuna
ha voluto freddo
sul campo di battaglia,
con gli occhi rivolti
alla vuotezza del cielo
Facciamola questa follia
Andiamo a vivere insieme
prima che l’alba
con il suo insanguinato rossore
ci renda ciechi per sempre
Sappiamo poco di noi,
ma baciamoci in strada
Siamo in due,
un uomo e una donna,
non è forse abbastanza?
QUANDO HAI PERSO LA FEDE E L’AMORE
Quando la paura morde la coda ai cani
e non sai dove andare e perché,
c’è solo una cosa che tu possa fare,
aspettare che un angelo si ricordi di te
Quando non hai più motivi per resistere
e ogni giorno è uguale a quello precedente,
c’è solo una cosa che tu possa fare,
aspettare che un angelo ti salvi o ti condanni
Quando non hai più domande e risposte
Quando la luna affoga in fondo al mare
Quando la notte fa male
e la tua anima è fredda di dolore,
non ti resta che pregare
Quando hai perso la fede e l’amore
e ogni altra cosa che ti faceva felice,
anche se non ci credi, non ti resta che pregare
Non ti resta che questo
anche se non ci credi
Anche se non ci credi…
Anche se non ci credi ti sveglierai
e lei ti dirà d’esser venuta per te
Con dolcezza ti inviterà a scegliere
la carta dal mazzo, vivere o morire
Quando il tempo ti ha pugnalato alle spalle
Quando il danno è la sola moneta che hai
Quando la donna che hai amato è lontana
e non ne vuol più che sapere d’un buffone,
non ti resta che aspettare e pregare
che un angelo, in un modo o nell’altro,
ponga fine a tutto questo
Quando temi per la tua vita
ma non t’importa più come e quando,
un angelo arriverà a donarti un bacio
e non avrai più paura del destino
Non avrai più paura d’andare avanti
Non avrai più paura della fine
perché avrai tutto il tempo che ti serve
per fermarti per sempre senza paura