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Donne e parole. Sulle orme di Leonard Cohen – Iannozzi Giuseppe – Il Foglio letterario – poesie bonus

DONNE E PAROLE

Sulle orme di Leonard Cohen

Iannozzi Giuseppe

Il Foglio letterario

Donne e parole. Sulle orme di Leonard Cohen – Iannozzi Giuseppe – Il Foglio letterario

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http://www.ilfoglioletterario.it/Catalogo_Poesia_Donne_e_parole.htm

Donne e parole. Sulle orme di Leonard Cohen – Iannozzi Giuseppe

DONNE E PAROLE. SULLE ORME DI LEONARD COHEN – E’ questa la copertina definitiva e il titolo definitivo per il libro in uscita in questi giorni per Il Foglio letterario (di Gordiano Lupi).

Non posso non ringraziare Gordiano Lupi Cinzia Demi che hanno creduto in questo progetto, in queste mie poesie. E non posso non ringraziare Sacha Naspini che ha curato l’impaginazione e la grafica di copertina. Ma ringrazio anche tutti gli addetti ai lavori ne Il Foglio letterario.

Le dediche all’interno del libro:

“E’ questo mio umile lavoro dedicato
alla memoria del Sommo Maestro,
Leonard Cohen, cui tutto devo.”

“E, ovviamente, questo libro
è anche dedicato alle Donne,
a Tutte le Donne che,
nel bene e nel male, per un giorno,
per colpa di un momento di distrazione,
sono entrate nella mia vita con i loro sogni.”

Acquista DONNE E PAROLE. SULLE ORME DI LEONARD COHENIannozzi GiuseppeIl Foglio letterario – Collana: Autori Poesia Contemporanea – Edizione a tiratura limitata: novembre 2016 – Pagine: 604 – ISBN 9788876066450 – prezzo: 18 Euro

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https://www.facebook.com/donneparole

Selezione di poesie bonus

Seppellire un uomo

Tutti lo sapevamo
che sarebbe dovuto morire
da un momento all’altro
Fuori la pioggia e l’urlo dei corvi
così umani
S’era perso un verso il becchino,
prima che Selene si sciogliesse
nel mattino di pianti e brume
Su ogni bocca sostava ancora
l’illusione che per forza
doveva esserci qualche cosa
di sbagliato
Però nessuno aveva idea,
come sempre in questi casi

Tutti noi avremmo dovuto segnarci
Lasciammo invece l’orecchio teso
al ringhio dei cani affamati;
e due o tre scherzarono di mimo
ma macabro che non uno ebbe cuore
di mostrar un sorriso
Fra cani e corvi a ogni minuto più vicini
col fiato sospeso spalancammo infine
la porta; il becchino fu il primo
a metter fuori il piede, poi uno a uno
chiudemmo le nostre sulle sue orme

Quando oggi ripenso al pozzo scavato
in profondità nella viva roccia
da tutte quelle mani ossute piagate a sangue,
dico che è un miracolo o giù di lì
che non sia finita peggio, mio Angelo

SORRISI SU CARIE

Sorrisi siamo
su carie che,
bene o male,
resistono
al dolore
che il tempo
nel cranio
ha conchiuso
ben bene…

non si sa però
per quanto a lungo.

Libera aquila

Stavo pensando a quanto ho dormito stanotte
A quanto ho sognato
Son tornato bambino, dispettoso e cattivo
seduto in ultima fila a tirar le trecce alle bimbe,
a tirar gessetti addosso ai maestri,
a inventar uscite di sicurezza contro la noia

E all’improvviso mi son svegliato
nulla affatto cambiato, quasi allegro
libero come aquila puntata sull’agnello,
quel che si dice un libero pensatore

Pensiero moderno

Tutto scorre, Amico mio. Anche la pazzia e le foglie autunnali che l’hanno coperta all’occhio umano. Tutto scorre, vita dolori e torpori, felicità e verità. Poi d’un tratto ti guardi alle spalle e tu, proprio tu che t’aspettavi che ogni cosa fosse dipinta di novità è invece come al solito, né più né meno. E’ solo cambiato che hai preso sul groppone un altro anno di vecchiaia, ma tutto il resto, per quanto affanno tu abbia speso, no, non è cambiato. E allora t’interroghi se n’è valsa la pena, vivere, andare ai funerali, spiare le lacrime altrui per stare attento a non ripeterle poi uguali.

Perdere la bussola

Tu non puoi affondare
Il mio cuore hai in pegno
Con un bacio
l’hai preso al ballo
Non puoi affondare così
a tradimento
Quando ci s’innamora
anche il più duro
diventa di burro
Non puoi portare a fondo
tutto quel che ho
Non ho mai avuto molto
Nato disgraziato
in una famiglia bastarda
fin da piccolo le ho prese
Una volta cresciuto
niente è cambiato,
solo le cinghiate si son fatte
d’una tempesta più forti
Ci sono stati giorni neri
che ho creduto di perdere
la bussola
Mi sono imbarcato
senza speranza
lasciando il porto
per non poggiare mai più
il piede sulla terra
che i natali mi diede
Ti ho poi incontrata sul ponte
di questa piccola grande nave
Hai preso un impegno
con il mio cuore
Non puoi affondare ora,
ora che ho scoperto l’anima
lasciandola in balia del sale,
delle lacrime d’una donna
Non ho mai avuto molto
Sei tutto quello che ho
Se affondi, se affondi
allora portami con te
Posso perdere la vita ma non te
Posso perdere la vita ma non te

Preghiera di vendetta

Occhio per occhio, dente per dente
Moltiplicò Cristo pani e pesci
per i morti di fame, così si dice
Il Deuteronomio è chiaro
e Hammurabi non meno,
chi giura il contrario un falso
Come Re dei Giudei crocifisso,
il Padre non mosse un dito,
si limitò a oscurare il cielo,
a ventilare una promessa

Se mi tagli un braccio
ti faccio fuori tutt’e due le gambe
Se ti fai un nemico
non sperare in una stampella

Il prossimo tuo amerai
e a morte il nemico odierai;
amate dunque i nemici,
recitate un’ultima preghiera
per chi sta sulle vostre orme
con passo scalzo o calzato;
si è figli dello stesso puttaniere
che il sole fa sorgere
sopra buoni e malvagi;
nel midollo delle ossa marci,
bastardi d’ugual valore
per quel Dio che fa piovere
sopra i giusti e gli ingiusti

Quelle tue parole

Con quelle tue parole
che da tanto sospettavo
pronunciassi in sentenza,
il fiato in due hai tagliato
quand’era ancora
dentro al mio petto,
non buono non cattivo

Con poche parole
quale male
adesso ho da sopportare!
E non c’è rimedio
né carezza di pietà che mi tolga
dall’occhio
la lacrima sul tuo viso scesa

Silente ora resisti
Non un singulto,
silente ma tremante resti;
e pazzo per te divento
a ogni secondo più impotente

T’imploro,
ai tuoi piedi cado
nudo
dannato
uguale ad angelo caduto;
e sol ottengo muto astio

Con quelle due parole
Con quelle tue parole
d’addio
alfine sì, comprendo
che non varrà il pianto
né il desiderio
a ridarti il sorriso
Così col fiato sospeso
rimango
attendendo l’ultimo secondo

Con quelle due parole
Con quelle tue parole

Con quelle due parole

GEISHA

Tutto quello che voglio
Tutto quello che ho bisogno
Tutto quello che mi va
è di fartelo
Essere la tua personale geisha

Tutto quello che fa sesso
Tutto quello che fa urlare
Tutto quello che fa pregare
a capo chino sul duro membro
Tutto quello che mi va
è di fartelo
Essere la tua donna
con le spalle al muro
Tutto quello che ordini
Tutto quello che di me pensi
Tutto quello che di me ti piace
Tutto quello che ti viene
te lo farò
Essere la tua puttana,
il tuo personale quartiere a luci rosse
da Kyōto ad Amsterdam

Tutto quello che sono
Tutto quello che sono
lo sono perché me lo chiedi
Tutto quello che voglio essere
è essere nel tuo letto a gambe aperte,
una verginità da sempre più volte abbattuta
Tutto quello che amo
sono le tue mani sui miei seni
Essere la dea,
la tua dea, onorata e spregiudicata
Sottomessa più di chiunque altra
che le lenzuola, che le tue braccia
ieri raccolsero

Tutto quello che è profondo
lo è perché la mia anima hai penetrato
sotto il tempo dei ciliegi in fiore
Tutto quello che è di aria
è la mia volontà in faccia al vento sbattuta
Tutto quello che io sono
è nel tuo piegarmi
strappandomi di dosso il furisode
Tutto quello che so è per te
Essere la tua migliore occupazione
perfetta educazione iscritta nel kenban
Essere solo e sempre la tua donna,
mio danna

Tutto quello che voglio
Tutto quello che ho bisogno
Tutto quello che mi va
è di fartelo
Essere più di una cortigiana
L’obi sulla schiena legato,
nuda di spalle per te pronta
a ricevere il grande dono
nel pertugio infecondo e proibito

Tutto quello che so
Tutto quello che ho
Tutto quello che ha significato
Tutto quello che lo avrà
Tutto quello che…
perfetta prestazione, compenso del fiore
Tutto quello che voglio
è un infinito danzare ventaglio in mano
La tua personale geisha
L’estremo Oriente, il più grande piacere

Tu, mio Signore, ti prego
non mi guardare per in me trovare
colpa innocenza e una bambina

Tutto il seme
dolce o amaro che sia lo berrò
Tutto quello che viene
per essere la tua puttana
Io il tuo personale quartiere a luci rosse
da Kyōto ad Amsterdam

Ti ho perduta

La mia donna si è di me
dimenticata, chissà perché
Interrogo il girasole e il crisantemo
Nessuno sa
La mia donna non ha memoria
o son io che ho sbagliato indirizzo
Però tutto quell’amore, tutto
quell’amore l’ho sognato?

Tempesta minaccia il futuro
e niente di più, niente di più…
se non infinita tristezza
per quel che ho perso
immerso nelle strade di Babilonia

Pentiti!

Erano in tanti
che il pentimento lo buscavano
a cuor leggero dal clero dallo stato
pagandolo con un po’ di vil danee,
ma di più quelli che lo rifiutavano
per troppa sicurezza di sé
o chissà per qual altro perché
Né gli uni né gli altri però
han poi avuto infine la Ragione
a scendergli sul capo; sol la cenere
silente, e per tutti graffi di vento,
dritti in faccia
e nelle parti più basse nude indifese,
uguali e profondi sì tanto
che identità e culo un’unica piaga
Lacerati nel corpo e nell’anima,
vagabondi, han pensato
potesse bastare cader in ginocchio
all’ultimo momento,
far la faccia che conviene,
dar per scontata la preghiera;
dentro a quest’illusione
testé si son visti la testa spiccata
dal busto e tosto dall’alto in basso
le lor stesse vuote orbite
con una lacrima di pianto appena
li han lasciati inquadrati al Destino

Erano in tanti
che alla vita s’aggrappavano disperati
come bastardi aborti al materno seno;
e non uno che oggi abbia in Terra
qualcosa di più d’un freddo marmo
Per questo oggi io t’invito…
Per questo oggi ti chiedo di pentirti

Volti di solitudini

Che ti ha fatto il mondo e perché?

Ti ho amato perché lunga è la morte
Nessuno crede che smetteranno di piovere
le foglie dell’autunno
Per un amante si spogliano di nascosto le donne
Si rifugiano i vecchi in una chiesa bene in vista;
hanno ancora denti per pregare,
e forse dio li sta ad ascoltare

Come chiunque
ero libero
prima d’inciampare nelle catene

Di cent’anni la ruggine sul portone
E non uno ricorda quale fosse il colore
che aveva a carnevale
Ho incontrato la tua faccia,
i tuoi volti di solitudine persi
in mezzo alla confusione
Mi fosti subito grata,
ma non capivo
che stavi vivendo le tue immobili illusioni

Esce la bara tirata a lucido,
portata a spalla
qualcuno in silenzio piange,
e tutti e nessuno avrebbero da confessare un torto
Pochi minuti da sopportare insieme fin laggiù,
una voce dentro ripete “andate avanti e acqua in bocca”

La ragazza compie gli anni proprio oggi
Cinguetta con le amiche
sorpresa di non provare sorpresa:
è una donna oramai,
ha segreti che non può più raccontare

Che ti ha fatto?

Perché leggere DONNE E PAROLE. Sulle orme di Leonard Cohen

Al di là del fatto che questo volume, DONNE E PAROLE. Sulle orme di Leonard Cohen, accoglie poesie mie, penso sia davvero un gran bel regalo da fare e da farsi, soprattutto oggi che la nostra società è sempre più avvezza al cinismo e alla cattiveria.
C’è tutto in DONNE E PAROLE: amore platonico, amore pensato, amore fatto con il corpo ma sempre con l’anima in gola, amore cavalleresco, amore sofferto, amore idealizzato, amore disperato, amore perduto, amore pianto e sofferto, amore come religione, piccole delusioni affettive, sogni d’amore, etc. etc.

Le poesie, scelte fra le migliaia che ho scritto nel corso degli anni (15 o giù di lì), sono state tutte riviste e corrette nel corso di un anno. La cifra poetica non la so, non spetta a me dire: posso però dire qual è stato il mio intento… quello di portare, a lettrici e lettori, della poesia di sostanza, di emozioni non riciclate.

DONNE E PAROLE è dedicato alle donne, a Tutte le donne che, nel corso degli anni, mi hanno seguito leggendomi ed emozionandosi. Ed è dedicato al Sommo Maestro, Leonard Cohen, cui tutto devo. 

Inutile negare che da sempre sono stato influenzato dalla poetica di Leonard Cohen, Francesco Guccini, Pasquale Panella, Franco Battiato, Roberto Vecchioni, Claudio Lolli, Cesare Pavese, Dino Campana, Gabriele D’Annunzio, Guido Gozzano, Federico Garcia Lorca, Hermann Hesse, William Blake, George Gordon Byron, John Keats, Edgar Allan Poe, William B. Yeats, Walt Whtiman, Jacques Prévert, Pablo Neruda, etc. etc. Chiunque avrà modo di leggere DONNE E PAROLE, credo non potrà non rendersene conto.
Al di là delle influenze poetiche masticate e digerite, in DONNE E PAROLE è evidente uno stile particolare, uno stile pienamente mio e originale che fa di me un autore lontano da un po’ tutti gli stilemi attualmente in voga.

Giuseppe Iannozzi

Iannozzi Giuseppe

Quarta di copertina – DONNE E PAROLE. Sulle orme di Leonard Cohen nasce dall’esigenza dell’autore, Giuseppe Iannozzi, di portare, per la prima volta, a quanti amano la poesia, una antologia della sua migliore produzione poetica.
L’autore ha quasi sempre rifiutato il titolo di “poeta”, nonostante sia stato detto tale in più di una occasione. DONNE E PAROLE. Sulle orme di Leonard Cohen si prefigge lo scopo di accontentare lettori e lettrici che, nel corso degli anni, gli hanno chiesto di pubblicare un libro di poesie.
In questa antologia, che raccoglie testi scritti nel corso di quindici anni, senza mai dirsi poeta a tutto tondo, l’autore parla della grandezza, della bellezza e della stupidità che sono nell’amore.
Perché mai parlare e scrivere d’amore?
Forse perché, oggi più di ieri, l’amore non esiste se non nel cuore di pochi ingenui ribelli, che non si sono rassegnati all’idea che i sentimenti siano stati sostituiti, in via definitiva, da stravaganti surrogati ad ore, o da velenose inflazioni che dir si voglia.

Giuseppe Iannozzi (detto Beppe), classe 1972, è giornalista, critico letterario, editor e scrittore.

Nel 2012 ha pubblicato Angeli caduti (Cicorivolta Edizioni), nel 2013 L’ultimo segreto di Nietzsche (Cicorivolta edizioni) e La lebbra (Il Foglio letterario), mentre nel 2014 La cattiva strada (Cicorivolta edizioni). Nel 2015 ha pubblicato Fiore di passione, una raccolta poetica autoprodotta e disponibile su Lulu.com (http://goo.gl/7fiaLo). Nel 2016 ha tradotto e curato Bukowski, racconta! (Il Foglio letterario). Ha inoltre curato l’editing di parecchi libri di narrativa e di saggistica per svariate case editrici. Attualmente si occupa dell’Ufficio Stampa de Il Foglio letterario (facebook.com/ilfoglioletterario/) e scrive per diverse testate online e la free press.

Sito web:

iannozzigiuseppe.wordpress.com

Facebook:

facebook.com/iannozzi.giuseppe

Twitter:

twitter.com/iannozzi

DONNE E PAROLE. SULLE ORME DI LEONARD COHENIannozzi GiuseppeIl Foglio letterario – Collana: Autori Poesia Contemporanea – Edizione a tiratura limitata: novembre 2016 – Pagine: 604 – ISBN 9788876066450 – prezzo: 18 Euro

http://www.ilfoglioletterario.it


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