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Mario Giordano, gli avvoltoi e le iene: storia di chi ruba

Protagonista della terza serata di Passaggi Festival per la rassegna Libri in Piazza nella giornata di venerdì 23 giugno è stato Mario Giordano con “Maledette iene. Quelli che fanno i soldi sulle nostre disgrazie”, edito da Rizzoli. L’autore ha conversato con Sara Manfuso (giornalista) e l’incontro si è tenuto nella splendida cornice di Piazza XX Settembre. È intervenuta anche l’onorevole Giorgia Latini, Vice Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati per portare i propri saluti.

Un libro per la mamma

Già ospite a Passaggi festival nel 2022, Mario Giordano dal 2018 conduce il programma d’inchiesta Fuori dal coro. Ha presentato il suo ultimo libro davanti ad un pubblico numeroso, un libro dedicato a sua mamma. Questa donna rappresenta per lui la persona che meglio incarna lo stereotipo di chi compie sacrifici, non froda lo Stato e si applica per il bene comune: la brava gente in sostanza. Attraverso una serie di coordinate il libro affronta il tema della ricchezza. La ricchezza in sé e per sé non va demonizzata, non si tratta di un peccato capitale ma lo diventa quando è frutto di truffa, quando origina dal raggiramento di persone soprattutto quando queste hanno delle forme di connivenza con le istituzioni. L’Italia è un paese straordinario, è piena di ricchezze, tradizioni, gastronomia e di valori incredibili. Ma allora perché Mario Giordano si accanisce con tutti questi libri sugli sciacalli, iene ed avvoltoi? Questa la sua risposta:

Sono un inguaribile ottimista, amo questo paese. Purtroppo negli ultimi anni sono aumentati e continuano ad aumentare in via continuativa i nuovi poveri, così come aumentano sempre i ricchi. Quando la ricchezza produce ricchezza non c’è nulla di male, ma non sulle spalle degli altri. Abbiamo il dovere di farci venire il mal di fegato, non possiamo girare la testa È innegabile che sia più comodo girare la testa dall’altra parte. Io racconto fatti, faccio nomi e cognomi e queste iene non è che ne sono tanto contente (per ovvi motivi). Ricevo querele un giorno sì ed un giorno no, ma se io non continuassi giorno dopo giorno a combattere nome per nome le maledette iene, mi sentirei umiliato

Interessi nascosti

Si tratta in realtà non di un unico volume, ma di almeno cinque libri in uno. Tante le inchieste affrontate con grande forza giornalistica, con la voglia di scavare sempre più, di acciuffare queste maledette iene. Lo abbiamo sperimentato bene negli anni del Covid: i problemi ci sono, sanitari e non solo, nessuno lo nega, ma bisogna vedere come questi vengono affrontati. Dobbiamo evitare che le emergenze vengano usate per imporre norme, concetti. Negli anni abbiamo assistito ad una progressiva lobotomizzazione del pensiero: ci sono state calate dall’alto parole d’ordine a cui attenerci scrupolosamente. Stessa cosa per quanto riguarda l’emergenza climatica. Nessuno nega che si tratti di un fenomeno vero e sempre più incombente e spaventoso, ma non si possono accettare politiche i cui costo si riversano sempre sulla popolazione. Lo scopo è salvare i bilanci delle aziende, non certo il pianeta. Pensiamo alle auto elettriche: è inutile lodarne le proprietà eco-friendly, super green e così via se poi per produrle si devono rimettere in funzione le centrali a gas. Dobbiamo a tutti i costi evitare il meccanismo della colpevolizzazione continua dell’uomo, attenzione a smascherare gli interessi che si celano dietro ogni astuta mossa politica/economica. L’emergenza non può e non deve degenerare in strumento oppressivo, non possono essere imposti dall’alto degli specifici comportamenti. Informiamoci, studiamo, ribelliamoci.

Medici a gettone e non solo

Mario Giordano ha con forza affermato che non sono in molti coloro che hanno compreso la lezione impartitaci dalla pandemia. L’autore considera la politica sanitaria dell’attuale governo un disastro, accusandola di non voler nemmeno fare chiarezza su ciò che è successo, per cambiare e migliorare. Siamo usciti peggiori dal Covid, certamente non migliori. I pronti soccorsi oggi sono un disastro. Se sfortunatamente dovesse capitare un’emergenza e ci fosse il bisogno di recarsi appunto in pronto soccorso si corre il rischio di non trovare i medici o di trovare i cosiddetti “medici a gettone” (ossia medici scelti da cooperative esterne, spesso non preparati). La politica di oggi non ha saputo dare delle risposte e continua a non darne, l’emergenza il più delle volte diventa una semplice occasione per fare soldi. L’ideologia si nasconde dietro il business. Distrazione forse? Oppure conviene non accorgersi? Questo libro vuole essere un atto di denuncia in una società dove è percepito come rivoluzionario il raccontare la realtà.

Il ponte Morandi

Vi erano tutti i presupposti per evitare l’immane tragedia della caduta del ponte Morandi. “I cavi sono corrosi, sticazzi me ne vado”, questo quanto pervenuto da una registrazione degli addetti ai controlli del ponte Morandi. Si sapeva addirittura dal 2010 che il ponte fosse a rischio crollo, era stato detto in una riunione documentata agli atti. I controllori se ne sono fregati, la loro unica preoccupazione è stata quella di ridurre le spese per far aumentare gli utili nelle tasche dei signori Benetton e dei loro accoliti. Questo e tanti altri sono esempi della nostra imprenditoria illuminata. E la giustizia dov’è? Di delinquenti, truffatori e iene è pieno il mondo, mala giustizia? Il nostro paese ha un bisogno fortissimo di legalità. Il primo passo da compiere è l’essere convinti di averne bisogno. L’unico modo di tutelare i diritti è passare attraverso le leggi.

O ci crediamo nella legalità o non ci crediamo, le leggi sono il modo migliore per tutelare le persone, soprattutto le più fragili. Quando uno non gira la testa dall’altra parte, qualcosa si muove. Non credo alla retorica del “non cambia mai nulla”. Vorrei che i miei libri, le mie trasmissioni fossero un inno a pensare con la propria testa. Troppe volte ce la raccontano sbagliata, anche in modo ufficiale. Abituiamoci a conoscere le cose, facciamo un atto rivoluzionario ogni giorno

Avvoltoi, tromboni, iene e al prossimo giro? Cosa dobbiamo aspettarci da Mario Giordano?
L’autore ha concluso l’incontro con una battuta provocatoria:

il prossimo libro lo dedico ai giornalisti, lo chiamerò “Cialtroni”

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