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Fehida, un fumetto per raccontare la ‘Ndrangheta in una nuova maniera

La rassegna Passaggi Fra Le Nuvole dell’Undicesima Edizione di Passaggi Festival si è aperta con Fehida, edito da Minimum Fax, un libro, o meglio un fumetto, scritto e disegnato, con funzioni mescolate, che ci racconta una storia di ‘Ndrangheta da un punto di vista originale. Raffaele Sorrentino, autore con Tommaso Renzoni di questa graphic novel, ha presentato la sua idea e il suo risultato, conversando con Alessio Trabacchini e Virginia Tonfoni, critici di fumetti.

Dall’Aspromonte a Duisburg, la ‘Ndragheta, un pericolo per tutto il mondo

Il fumetto, una sorta di storia-fiction, ha alla sua base la realtà. Racconta una delle organizzazioni criminali più potenti, spietate e pericolose al mondo: la ‘Ndrangheta. Fehida si concentra su eventi accaduti tra il 1991 e il 2007 riconducibili alla Faida di San Luca, nel fumetto rinominata Faida di San Michele. Si tratta di scontri in Germania tra clan della criminalità organizzata, scatenati da un semplice lancio di uova e conclusosi con la morte di almeno venti persone. L’evento che ha chiuso questo periodo nero è la Strage di Duisburg.
Fehida” è il nome tedesco, dal quale deriva il corrispettivo italiano “faida”, ma con il termine si indicano anche le inchieste sui fatti avvenuti in Calabria e in Germania, centri nevralgici della ‘Ndrangheta insieme anche al Canada.

Il Realismo, una nuova strada per descrivere la tragicità dei fatti

Nel libro si nota un nuovo approccio, del tutto singolare: non sono presenti né slogan, né altri mezzi di celebrazione della criminalità, ma il livello della narrazione è diretto e si attiene alla realtà. La collaborazione tra Raffaele Sorrentino e Tommaso Renzoni mostra che non esistono limiti netti tra la scrittura e il disegno. Una parola chiave in questo fumetto è la demitizzazione e lo stile realistico si evidenzia sia nel lessico e nel linguaggio utilizzati per la narrazione dei fatti sia nella grafica. Oltre va, invece, il senso cromatico. Perfetta si rivela la scelta dei colori a livello narrativo: il blu e il rosso, con le loro tonalità, identificano le due fazioni opposte. Altre innovazioni sono la scioltezza nei dialoghi e un originale trattamento per le immagini. I paesaggi sono fantascientifici e grazie a un eccellente utilizzo del colore, l’autore ha cercato di creare nelle sequenze qualcosa di ospitale e di “sospeso” allo stesso tempo. I luoghi in cui si muovono i personaggi derivano dall’esperienza dell’infanzia campana di Raffaele Sorrentino, cresciuto nella zona tra Salerno e Napoli. Anche questa è un zona di infiltrazioni ‘Ndranghetiste, sebbene sia prevalente la presenza della Camorra.

La ‘Ndrangheta, un’organizzazione criminale “nascosta”

La ‘Ndrangheta non presenta un’organizzazione gerarchica, ma figure chiave sono i capibastone. Il loro ruolo è quello di intervenire quando qualcosa va storto, la loro entrata in scena in caso di scontri tra famiglie rivali è simile a quella di un deus ex machina dotato del potere di decidere della vita delle persone. Il funzionamento logico-sociale dell’organizzazione criminale è del tutto interno, difficile da comprendere. Poco si sa dei loro rituali di iniziazione, ma come raccontano Sorrentino e Renzoni raggiunta un’età ritenuta adulta (sebbene non tutti la considererebbero tale) sono banditi tutti i giochi da bambini.

Una narrazione non per eventi ma attraverso le vite dei maschi

Tra le novità del fumetto è da sottolineare la decisione di non raccontare le indagini e di mantenere nella sequenzialità degli eventi un certo distacco dagli atti processuali, mostrato più da Raffaele Sorrentino che da Tommaso Renzoni. Centrale è il racconto della vita di quattro personaggi che poi vanno incontro al proprio destino. Caratteristici sono l’elemento tragico, i fatti scioccanti, la presenza non di un eroe malavitoso, ma di personaggi tutti sconfitti, i quali sono rappresentati come vere e proprie figure tragiche. I protagonisti sono quattro maschi, ma lontani dall’idea di “uomo” tipica, con tante sfumature negative, e per loro, privi di qualsiasi approccio apologetico che possa sostenerli, non c’è via di uscita da questa condizione.

Un racconto fuori dal normale

Il racconto dei fatti avviene tramite la narrazione delle vite dei personaggi. Questo genera un lavoro funzionale e ben svolto, perché il procedere degli eventi non risulta stucchevole, ma fluido, e i riti della ‘Ndrangheta sono narrati in modo leale. Luca e Francesco, due dei protagonisti, uno che ha come desiderio quello di diventare un capobastone e l’altro dedito solo al gioco, sono cresciuti nella stessa famiglia; Giovanni e Mimmo, invece, di due fazioni opposte, dichiaratamente omosessuali, sono costretti a vivere la loro relazione di nascosto. Ci sono diversi tipi di maschilità: è un racconto fuori dal normale. Di sicuro i luoghi dove avvengono azioni più crude sono l’Aspromonte e la città di Duisburg. Ogni fumetto cerca di portare alcune novità per essere pubblicato; alla scrittura e alla rappresentazione grafica si affianca una grande personalità: è questo che porta risultati notevoli, ovvero una nuovo modo di raccontare la realtà.

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