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Chi si accontenta gode? Dubito.



Azuma Hikari, la moglie giapponese è un ologramma


IL VIDEO di promozione inquieta non poco. Un ologramma dalle sembianze di una waifu, cioè una devotissima moglie in versione anime o manga, gestisce dal suo scrigno virtuale la giornata di un giovane, solitario e non particolarmente caloroso impiegato. Lo sveglia, gli ricorda di mettere in borsa l'ombrello perché pioverà, prepara la casa per il suo rientro orchestrando i dispositivi domotici, dalle luci al riscaldamento. E soprattutto lo bombarda di messaggini, manifestandogli di continuo la sua mancanza. Si chiama Azuma Hikari, ha la voce dell'attrice giapponese Yuka Hiyamizu, ed è appunto una sorta di versione plastica per quanto impalpabile delle assistenti virtuali alla Siri, Cortana o Alexa. Ma soprattutto è empatica

Difficile immaginare qualcosa di altrettanto triste, pur tenendo conto delle  differenze abissali che interrcorrono tra gli orientali e occidentali. Qualsiasi  essere pensante, di qualsiasi  razza sia, con  alle spalle qualsiasi storia e cultura, non potrebbe essere  appagato da una vita simile.

  



















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