Intrighi di corte, cospirazioni e omicidi: oltre che dai fervori artistici e culturali, il Rinascimento Italiano fu segnato da una lunghissima serie di sordide trame, spesso sfociate in cruenti fatti di sangue.
Sia che a morire fossero le vittime designate, oppure i congiurati, contro cui, in caso di fallimento, puntualmente si abbatteva la vendetta.
Nel Quattrocento finirono per esempio ammazzati, nell’ambito di complotti nobiliari, i duchi di Milano Giovanni Maria Visconti (1412) e Galeazzo Maria Sforza (1476), mentre a Firenze, nel 1478, Lorenzo de’ Medici riuscirà a sopravvivere (a differenza del fratello Giuliano) alla congiura ordita dalla famiglia de’ Pazzi (nella foto di copertina in alto).
Oltre a queste cospirazioni, diventate celebri, ve ne furono molte altre, a volte meno note.
Un modo di regolare i conti del potere, con relativa scia di sangue, che proseguì per tutto il Cinquecento, continuando a coinvolgere, nei molteplici Stati e Staterelli della Penisola, le più illustri famiglie del tempo, dai Borgia ai d’Este e dai Gonzaga ai Farnese.
Ecco 5 congiure tra le più cruente del Rinascimento italiano.
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