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Il “mercimonio” della Spunta Blu

Il “mercimonio” della Spunta Blu crea un pericoloso precidente per gli utenti dei Social e per le singole piattaforme: vi spiego dettagliatamente perché.

Il “mercimonio” della Spunta Blu: una totale follia che crea un precedente da non sottovalutare…

Chi è sui Social, chi li sa usare, chi li usa per lavoro, conosce fin troppo bene il significato e la vitale importanza di una “spunta blu” di verifica: credo che, senza mezzi termini, le grandi aziende avessero perso fin troppo tempo nel monetizzare sul commercio di tali spunte, facendo leva sull’istrionico desiderio degli utenti di “essere qualcuno”, qualcuno che conta, qualcuno che fa la differenza, ma finendo con la paradossale conseguenza della massificazione e della totale indifferenza. In buona sostanza si è passati dall’essere tutti uguali gratis all’essere tutti uguali ma a pagamento e con la spunta: un enorme business che ha fatturato, fino ad ora, qualcosa come 44 milioni di spunte blu vendute a 15 dollari l’una, per un totale di 660 milioni di dollari. Cosa non si fa per cinque minuti di vanità ed importanza, vero? Cosa non si fa per essere qualcuno, anche se a pagamento? Cosa non si fa per soddisfare l’ego smisurato degli utenti dei Social? Siamo giunti alla paradossale situazione per cui fa la differenza chi, di fatto, adesso non ha più la spunta!

E pensare che la “guerra della spunta” è partita da Elon Musk: non appena ha acquisito Twitter, sovvertendo completamente tutte le regole a cui eravamo stati abituati fino a quel momento, ha subito capito l’enorme, gigantesco, business che potesse celarsi dietro la Compravendita Delle Spunte, spianando la strada anche a tutte le altre aziende, Facebook in primis, che – mio modesto parere – non aspettavano altro che qualcuno che facesse la prima mossa per uscire allo scoperto. In fondo, proporre ai propri utenti la compravendita delle spunte sarebbe stato sconveniente: in questo modo, con Musk che ha fatto la prima mossa, la faccia è salva, visto che “dobbiamo adeguarci alle logiche del mercato e della concorrenza!”

Il fatto gravissimo – e parlo da esperto del settore – è il precedente che si viene a creare in questo modo: anzitutto, la compravendita delle spunte sconfessa il valore stesso che le spunte di verifica avevano inizialmente, e le relegano ad un onanistico vezzo utile solo a far crescere il proprio ego e il proprio istrionismo. Se questo non bastasse, la compravendita delle spunte fa venire meno quel poco, pochissimo, di meritocrazia che era necessaria ad ottenerne una: all’inizio, le spunte erano davvero la “verifica” del valore reale di un account, di qualcuno che davvero valesse la pena di seguire, notabile, importante. Adesso, di fatto, siamo tutti sullo stesso livello, e trovo quantomeno imbarazzante che “ammiocuggino” con la spunta blu sia messo sullo stesso livello di un Premio Nobel cn sei lauree! La cosa vi fa ridere, vero? Eppure sappiate che non è ne un’esagerazione ne un esempio poi così lontano dalla realtà!

Aprendo all’acquisto delle spunte, di fatto, si darà modo a chiunque di dire la propria in maniera ancor più scellerata di quanto i Social non avessero permesso fino a questo momento, perché ognuno si sentirà notabile ed importante “tanto ho la spunta!” Di fatto, diverrà di valore anche ciò che di valore non è, come se una collanina di bronzo avesse lo stesso valore di una di platino, ne più e ne meno!

La soluzione a questo mercimonio? Semplice: regole più rigide per l’accesso. Il solo acquisto non basta assolutamente: servirebbero requisiti più importanti, una dimostrazione di reale valore dietro il mero acquisto, e solo così, forse, potremo arginare i danni, ma non ne sono poi così sicuro. Laddove il Dio denaro non arriva, arriva il bisogno primigenio di soddisfare il proprio ego: e chissenefrega se chi hai di fronte è convinto che la terra sia piatta e che il 5G insieme alle scie chimiche sia un complotto ordito ai danni della popolazione umana… Tanto, “abbiamo la spunta”.

Con la sola differenza che una cazzata, resta sempre una cazzata. E non c’è spunta che tenga!

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