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Il “non valore” di un giudizio soggettivo

Il “non valore” di un giudizio soggettivo: una trappola insensata che ci distrugge da dentro, quando dovremmo, invece, totalmente ignorarla!

Il “non valore” di un giudizio soggettivo: non cadere nella sua stupida trappola!

Credo sia giunta l’ora di aprire gli occhi, e cominciare a smetterla di farci abbattere dai giudizi soggettivi che non hanno alcun tipo di valore e che non devono MINIMAMENTE farci dubitare di noi stessi e di quello che siamo!

Che due più due faccia quattro è un dato assolutamente oggettivo che nessuno può mettere in discussione: è chiaro, quindi, che un giudizio dato su fatto oggettivo, obiettivamente valido e validato, certificato, dimostrato, ha una valenza reale, concreta, netta che non può certo essere messa in discussione. Se, però, hai davanti un pezzo di carta bianca, ma secondo dei parametri assolutamente arbitrari, personali e soggettivi, il tuo interlocutore ti dice che quel pezzo di carta è arancione, e se tenti di fargli capire che si sbaglia comincia a dirti che sei un saccentone, che ha sempre una parola di troppo, meglio ancora se farcito da incazzature ed inutili arrabbiature varie, che mirano a farti capire che sei soltanto un incompetente, ebbene credo che sia decisamente il caso, in quella precisa situazione, di non dare minimamente una valenza assoluta a qualcosa che è valido solo nella mente di chi la dice, ma non ha radici di oggettività dimostrabili!

Puoi accettare di essere un incompetente se ti metti, per esempio assurdo, alla gestione della partenza di un razzo spaziale e non sai nemmeno da che parte si accende un PC, ed è un dato di fatto che sei semplicemente la persona sbagliata nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma se hai alle spalle una competenza certificata, se sai – facendo i conti con te stesso – che hai veramente dato il massimo ed anche di più, se sai che hai fatto quello che c’era di giusto da fare, se sai che non hai assolutamente niente da rimproverarti e che dei risultati conseguenti al tuo lavoro ci sono, esistono, sono evidenti, ma secondo dei parametri totalmente assurdi e soggettivi sei soltanto un incompetente che non sa fare il proprio mestiere, o – addirittura – secondo quei parametri quei risultati sono il frutto di una sconfitta o di una mancanza di professionalità, non sei tu a doverti vergognare e a doversi fare quattro domande, ma il tuo interlocutore.
Piuttosto, domandati se non sia il caso di mandare un po’ a fanculo chi non ha rispetto del tuo essere professionista, e pretende di farti fare cose sbagliate in maniera sbagliata perché vanno seguiti i suoi stupidi ed insensati parametri soggettivi!

Ricorda: un giudizio SOGGETTIVO da parte di un singolo, di una sola persona, per quanto possa fare male e danneggiarti, per quanto possa privarti di cose per te importanti, come un lavoro, un impegno o la fiducia, UN SOLO GIUDIZIO non fa di te una persona errata o incapace di svolgere il proprio mestiere. Smettila di cadere in questa fottuta trappola, e lascia questi poveracci alla loro triste convinzione di essere i migliori: vedrai che botto faranno nell’arco dei prossimi tempi!

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