Yevgeny Prigozhin, capo dei mercenari Wagner, dichiara guerra alle forze militari russe, scatenando una rivolta armata che minaccia il potere di Mosca. Scontri violenti e tensioni geopolitiche aumentano i timori in Europa

La Russia è sconvolta dalla guerra civile scatenata dal leader del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin. Attraversando la frontiera e conquistando Rostov, le sue truppe reclamano il controllo di Voronezh, mentre si dirigono verso la capitale russa, Mosca. Prigozhin, a capo di un corpo paramilitare composto da 25.000 mercenari, noti per la loro ferocia durante l’invasione dell’Ucraina, si è ribellato all’autorità di Mosca, definendo la sua azione come una “marcia della giustizia”.

Un tradimento senza precedenti: la rivolta armata di Prigozhin

In un discorso televisivo alla nazione, il presidente Vladimir Putin ha condannato la rivolta armata guidata da Prigozhin come un “colpo di pugnale alle spalle” delle truppe russe e dell’intera nazione. Putin ha accusato i ribelli di commettere “gravi azioni di tradimento” e ha promesso che i responsabili pagheranno per le loro azioni.

La situazione in Russia è ora una guerra civile in pieno svolgimento. Le truppe di Wagner sono entrate a Rostov e si trovano a soli 500 chilometri da Mosca. Scontri a fuoco tra le forze ribelli e le truppe russe si sono intensificati, mentre entrambe le fazioni si preparano per una battaglia epica. La dichiarazione di Prigozhin ha scosso l’Europa, generando timori e preoccupazioni per le conseguenze geopolitiche di questa rivolta armata.

L’appello di Prigozhin e la risposta di Mosca

Il capo dei mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha dichiarato ufficialmente guerra ai vertici militari di Mosca. Ha accusato le truppe regolari russe di bombardare gli accampamenti dei suoi combattenti su ordine del ministro della Difesa, Sergei Shoigu, causando un alto numero di morti. Prigozhin ha invitato tutti i russi, specialmente i soldati, a unirsi a lui e a non opporre resistenza, definendo l’azione come una “marcia della giustizia”.

La risposta di Mosca non si è fatta attendere. Il ministero della Difesa russo ha respinto le accuse di attacchi ai mercenari e il Cremlino stesso ha preso posizione. Il presidente Vladimir Putin è stato informato sulla situazione e ha assicurato che verranno prese le misure necessarie. Il comitato nazionale antiterrorismo ha aperto un procedimento penale contro Prigozhin per incitamento alla ribellione armata, intimandogli di interrompere le sue azioni illegali.

La situazione si intensifica: gli elicotteri russi aprono il fuoco

Le tensioni raggiungono il culmine quando si diffonde la notizia che gli elicotteri dell’Aeronautica russa hanno aperto il fuoco contro un convoglio della Wagner sull’autostrada M4 fuori da Voronezh. Le fonti locali riportano scontri violenti tra le due fazioni, lasciando intravedere la brutalità e l’intensità della guerra civile in corso.

La Russia è sull’orlo del caos, con le forze di Prigozhin che si avvicinano sempre di più alla capitale, Mentre Putin Promette vendetta contro i traditori. L’Europa osserva con crescente preoccupazione, temendo le implicazioni politiche ed economiche di questa violenta rivolta armata.