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Occorre una visione ecologica del mondo

Il nostro tempo è caratterizzato da forti contraddizioni:

ad una ricchezza fastosa si contrappone la miseria della maggioranza della popolazione mondiale, al consumismo portato all’eccesso si accompagnano non-culture e non-luoghi, ritmi che non garantiscono una buona qualità della vita (e non concedono tempo) e livelli di stress che impongono cure (talvolta ricercate anche in medicine olistiche, proprie di una cultura ben più vicina alla Natura). Ne parla, tra gli altri, lo storico Ponting (*)

Una tale realtà non può che mostrarsi nella sua complessità e come tale può essere affrontata solo con una mentalità aperta, dinamica, capace di osservare (il mondo, la società, la vita…) da diversi punti di vista cogliendo relazioni e intrecci.

[ma cosa c’entra questo con una Visione Ecologica del mondo???!!]

Una nuova educazione 

In realtà noi siamo abituati a guardare il mondo in modo lineare, secondo un sistema di causa-effetto, fortemente orientato da suddivisioni e classificazioni che non consentono una Visione d’insieme. Anche il sistema educativo è impostato in questo modo, ma costruire categorie concettuali molto nette e distinte non ci permette di riconoscere la realtà connettiva e dinamica. La nostra epoca contraddittoria richiede una visione dell’educazione e della cultura più intelligente e completa, che valorizzi e sostenga gli individui e la natura riconoscendone la loro profonda interdipendenza.[1]

E attenzione che tanti di noi hanno un ruolo di EDUCATORE: non si parla solo di docenti, ma di genitori, nonni, capi scout, animatori, educatori del nido, allenatori sportivi… tutti noi – anche solo con l’esempio quotidiano – possiamo fare la differenza.

[e quindi l’educazione deve ispirarsi alla natura? e richiede una visione ecologica del mondo?!] 

Perché noi siamo parte dell’ambiente, non possiamo continuare a guardarlo da fuori!

Il nostro problema è che ci sentiamo qualcosa di “altro” rispetto all’ambiente in cui viviamo: non ci rendiamo conto di esserne parte e di non esserne affatto i “padroni”.

La crisi ecologica del nostro tempo è legata proprio a quella volontà di dominio dell’ambiente da parte dell’uomo che ha finora caratterizzato il suo sapere scientifico e tecnico. Una visione sistemica del rapporto simbiotico tra uomo e ambiente può aiutarci a uscire da questa crisi.[2]

Occorre una visione ecologica del mondo

Una visione ecologica del mondo, infatti, enfatizza la relazione: il pensiero diventa sistemico e non più lineare, ed è più interessato ai processi piuttosto che alle cose.

In sostanza il nostro agire non può prescindere dal contesto in cui ci muoviamo, le nostre scelte e le nostre azioni producono effetti che si ripercuotono anche sugli altri e sull’ambiente intorno a noi. Non possiamo esimerci dal tenere in considerazione le interconnessioni tra i diversi elementi dell’ecosistema (naturale e sociale) di cui facciamo parte e scegliere di conseguenza.

Per imparare ad agire in modo diverso, più adeguato e responsabile, insomma, dobbiamo imparare a “vedere” in modo diverso: solo coloro che hanno strumenti per discernere e pensare in maniera critica potranno comprendere la vastità dei problemi e le scelte da intraprendere.[3]

* e voi?! vi sentite parte di un ecosistema complesso o vi vedete “fuori” da esso?! *

(*)L’agricoltura moderna ha dato luogo ad un insieme di conquiste, problemi e disastri ambientali. È stato nutrito un numero di persone più elevato che mai, ma la produzione alimentare è distribuita in modo molto diseguale. La maggior parte della popolazione del Mondo industrializzato ha un’alimentazione ricca e varia, mentre quasi tutti gli abitanti del Terzo Mondo, che è molto più densamente popolato, hanno una dieta inadeguata o gravemente carente. Grandi quantità della produzione mondiale di cereali finiscono col nutrire gli animali del Mondo industrializzato. La necessità di aumentare la terra destinata alla produzione alimentare ha comportato il danneggiamento di nuovi ecosistemi vulnerabili o maggiori pressioni su quelli già modificati. Il disboscamento, l’erosione del suolo, la desertificazione e la salinizzazione sono tutte aumentate in modo sostanziale. Tali problemi sono stati aggravati dalla distribuzione estremamente disuguale della terra, soprattutto nel Terzo Mondo… (Ponting, storico inglese)

[1] Stephen Sterling, Educazione Sostenibile, Anima Mundi Editrice, Cesena 2006

[2] Educazione Permanente Cittadinanza Consapevole, Arpat 2003

[3] Stephen Sterling, Educazione Sostenibile, Anima Mundi Editrice, Cesena 2006

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