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Medieval Myth Busting: arco lungo inglese e armatura

L’arco lungo inglese è un’arma estremamente potente che, nel tempo, ha assunto aspetti quasi leggendari. Ogni elemento relativo alle sue origini, alla sua efficacia e alla sua potenza distruttiva è stato oggetto di numerosissimi studi e analisi da parte di archeologi o semplici appassionati di storia della guerra.

Talvolta, alcune caratteristiche dell’arco Lungo Inglese sono state ingigantite, finendo per essere vittime di ciò che chiamo “l’inganno della katana”: si trattava sicuramente di armi incredibilmente sofisticate, estremamente potenti per l’epoca storica in cui sono state inventate, ma ogni arma è soggetta a limiti derivanti dal design, dai materiali impiegati per costruirla o dalla funzionalità per cui è stata concepita.

Nel video qui sotto, Tod Todeschini mette alla prova le prestazioni dell’arco lungo inglese grazie all’aiuto di esperti di arcieria, ricercatori ed esperti di metallurgia antica.

L’arco utilizzato nei test è la riproduzione di un’arma in legno di tasso rinvenuta all’interno del relitto della Mary Rose, affondata nel 1545, e capace di esercitare una potenza di 160 libbre. Estremamente difficile da tendere per una persona non allenata (e richiede molto sforzo anche ai più esperti), si trattava di un libbraggio apparentemente comune tra il XV e il XVI secolo.

I bersagli sono stati posizionati a distanze di 10 e 25 metri e rivestiti con tessuto protettivo, maglia di ferro e la riproduzione di un pettorale d’acciaio raffreddato ad aria e di spessore variabile: 2,5 millimetri al centro e 1,5 mm alle estremità.

I risultati sono interessanti: per quanto potente, l’arco lungo si dimostra sostanzialmente inefficace contro un bersaglio protetto da pettorale d’acciaio, dimostrando scarsissimo potere di penetrazione anche a distanze ravvicinate.

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Il problema fondamentale è che il bersaglio di un arciere era generalmente un soldato protetto da armature di maglia di ferro, cuoio rinforzato o tessuto. Sotto i dardi scagliati a pioggia da un manipolo di arcieri, ben pochi soldati si sentivano al sicuro o ben protetti.

La maglia metallica posta sotto i bersagli dell’esperimento è stata penetrata con relativa semplicità da una freccia da 80 grammi, dimostrando quando l’arco lungo inglese potesse dimostrarsi letale in uno scenario reale. Anche chi era così fortunato da poter indossare pettorali d’acciaio, spesso lasciava esposte braccia e gambe, protette da pezzi meno rigidi e costosi.



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