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Essere gay in Cecenia: campi di concentramento, negazionismo e le testimonianze dei sopravvissuti


Essere gay in Russia non è certo facile, ma per quanto riguarda la Cecenia è un discorso a parte: quivi sono nati infatti i primi campi di concentramento di cui si abbia notizia dai tempi del nazismo e del fascismo (nonostante qualcuno ipotizzi, visto il regime fortemente autoritario, che alcuni campi di concentramento super segreti per dissidenti politici possano essere presenti anche in Corea del Nord).

In Cecenia, gli omosessuali vengono stipati in celle e privati del cibo, torturati con scosse elettriche, umiliati in tutti i modi possibili per poi venire uccisi brutalmente, se non dai militari, addirittura dalla propria famiglia: "Occupatevene voi o ci penseremo noi" è il ritornello angoscioso e incessante che risuona nella mente dei sopravvissuti, mentre venire trucidati dalla propria famiglia rimane l'incubo più assillante.

Nonostante "negazionismo" sia un termine storico, ben si addice al momento attuale: non manca infatti, anche tra i blog gay italiani, chi sia disposto a smentire tutto, o comunque elementi fondamentali della vicenda: è questo il caso del sito Il Grande Colibrì | Essere LGBT nel mondo, che nell'articolo "Gay perseguitati in Cecenia: i media siano più responsabili" riporta: "Questa idea (quella dell'esistenza dei campi di concentramento) è un’aggiunta, al momento priva di giustificazioni, nata presumibilmente per drammatizzare ancora di più una vicenda già molto tragica che purtroppo ha buone probabilità di essere vera: evidentemente per qualcuno una prigione segreta, decine di rapimenti e di torture, tre omicidi non sono “abbastanza drammatici”.

Evidentemente il "Pier" che firma l'articolo presente sul sito non conosce la definizione di "campo di concentramento" che riportiamo di seguito dall'enciclopedia Treccani: "Luoghi di internamento e di restrizione della libertà personale per soldati nemici catturati e civili considerati pericolosi per l'ordine interno".

Di conseguenza il "campo di concentramento" non dev'essere per forza racchiuso da filo spinato (come i lager tedeschi, d'altronde): anche una "prigione segreta", come scrivono loro, può costituire un campo di concentramento.
D'altro canto la forma del materiale con cui è edificata la cella (sbarre lisce piuttosto che reticolato) non fa differenza alcuna...

E ancora aggiungono: "Parlare di campi di concentramento aumenta i lettori, ma diminuisce la credibilità e la forza della denuncia in Cecenia e in Russia. E mina ogni tentativo di incidere su circostanze già troppo tragiche."

A quelli de Il Grande Colibrì, a cui evidentemente non bastano le Testimonianze Dei Sopravvissuti, ci limitiamo a ricordare con le parole di Primo Levi che "[...] La gran massa dei tedeschi ignorò sempre i particolari più atroci di quanto avvenne nei Lager [...] Gli orrori dei Lager, descritti più volte dalle radio degli Alleati, non furono creduti da nessuno".

Per quanto anche alcuni youtuber influenti come Alessandro Masala (Breaking Italy) rimangano abbastanza scettici sulla vicenda definendola una unverified news, specifichiamo che anche i lager durante il nazismo non erano che una voce, un'indiscrezione, in poche parole proprio una "unverified news".

Guarda il video documentario: Essere gay in Cecenia, le testimonianze dei sopravvissuti



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