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NABUCCO” di G. Verdi alla Reggia di Colorno



Notturni in Musica Alla Corte Della Duchessa 5 Luglio “NABUCCO” di G. Verdi Reggia di Colorno – ore 21.30 


 Il successo della rassegna, dal titolo “Notturni in Musica alla Corte della Duchessa”, ha consentito che si sia giunti quest’anno alla IV° edizione con concerti, danza e lirica. Ogni anno l’Associazione Parma OperArt produce un’opera lirica e quest’anno è la volta di Nabucco di G. Verdi.
Nel 2016 si torna dunque a Verdi con un’opera dalla tematica fortemente attuale poiché si tratta di una storia senza tempo che può parlare anche agli spettatori di oggi, in un mondo in cui ancora una volta si colpiscono duramente i singoli così come i popoli.

All’epoca venne letta come l’opera più risorgimentale di Verdi, poiché gli spettatori italiani potevano riconoscere la loro condizione politica in quella degli ebrei soggetti al dominio babilonese. Questa lettura fu soprattutto scaturita dal famoso coro “Va’, pensiero, sull’ali dorate”, divenuto un “inno” alla liberazione dall’occupazione austriaca. Erano gli anni in cui la Duchessa Maria Luigia era sovrana del Ducato di Parma-Piacenza-Guastalla ma l’aria stava cambiando: la rivoluzione per l’Unità d’Italia non si poteva arrestare nemmeno a Parma e dovunque si sentivano le grida: “Viva Pio IX, re d’Italia, abbasso l’Austria”.

Il coro dei “Lombardi” scritto da Verdi – “O Signore dal tetto natio” insieme al “Va’ pensiero” del Nabucco diventarono quindi inni patriottici e nel bicentenario dell’arrivo a Parma della Duchessa Maria Luigia, così come in quella che fu la sua residenza di rappresentanza, la Reggia di Colorno, non si poteva non ricordare anche questo aspetto. Il dramma dell’opera Nabucco è incentrato sostanzialmente sull’avidità di potere e sul tradimento, soprattutto tramite le due figure principali: il re di Babilonia Nabucodonosor II e sua figlia Abigaille che brama il potere.

Una storia, dunque, che dovrebbe essere non solo un’esperienza musicale ma anche un riferimento di vita, dove l’esperienza tragica del dolore diventa un modo per conoscere se stessi e riconoscere gli altri, dove l’oppressione di un popolo diventa l’oppressione di altri popoli, una storia che si ripete, e la carica ideale associata alla dimensione collettiva contenuta in quest’opera riesce a infonderci una forza reattiva di fronte all’oppressore, di fronte alle ingiustizie, di fronte ai soprusi che purtroppo ancora oggi la nostra società sta vivendo.

 Il CAST di questo “Nabucco” è assolutamente prestigioso: il ruolo del titolo sarà interpretato dal baritono Carlo Maria Cantoni, baritono cantabile dal tipico colore verdiano, che ha sempre riscosso grandi apprezzamenti del pubblico e della critica, per mezzi vocali e presenza scenica. Il cospicuo repertorio lo vede protagonista in tutto il mondo in produzioni di: Aida, Rigoletto, Manon Lescaut, Guglielmo Tell, Attila, Nabucco, Traviata, Don Carlos, Carmen, Un Ballo in Maschera, Trovatore, Otello, Cavalleria Rusticana, Tosca, Madama Butterfly. Ma sicuramente il ruolo che più ha interpretato in assoluto è proprio “Nabucco”. Il ruolo di Abigaille sarà affidato al soprano Maria Simona Cianchi che dopo il diploma al nostro conservatorio “A. Boito”, sotto la guida di Donatella Saccardi, sta intraprendendo un’ottima carriera ed ha ricoperto questo ruolo in diversi teatri e produzioni avendo doti vocali adatte a questo personaggio Verdiano di difficile interpretazione. Il ruolo di Fenena sarà interpretato dal soprano Angela Gandolfo perché Verdi scrisse per questo ruolo anche una versione per soprano la cui partitura orchestrale è identica ma si differenzia la scrittura vocale che è arricchita da virtuosismi, acuti e sovracuti. Una versione interessante quindi dal punto di vista culturale perché difficilmente eseguita. Il ruolo di Zaccaria sarà interpretato dal basso Paolo Bergo, veterano ed esperto in questo ruolo e che canta tuttora nei maggiori teatri italiani ed esteri. Un basso che, come richiede la partitura, deve sovrastare coro e orchestra nel suo personaggio austero e colmo di spiritualità. Adballo sarà interpretato dal tenore Francesco Pavesi: una lieta sopresa, un giovane tenore del nostro territorio (di Fornivo) che sta facendo una brillante carriera oltreoceano e che rappresenta in questo Nabucco un valore aggiunto importante anche se in questo caso si tratta di un piccolo ruolo e ne decreta pertanto la professionalità dell’artista. Il Gran Sacerdote è il basso Franco Montorsi, veterano nel ruolo.Il coro dell’Opera di Parma e l’Orchestra Città di Ferrara saranno diretti dal Maestro Lorenzo Bizzarri. Costumi “Arte&Amicizia”, scene di Maurizio Zaccardi, regia Eddy Lovaglio. La messa in scena è semplice e nella tradizione, con qualche elemento scenico ad opera di Maurizio Zaccardi, valente scultore e qui in veste di scenografo. Le regia punta su una partita a scacchi come similitudine del gioco di potere: scacco matto al re. Si rifà alla celebre affermazione esclamata da Albert Einstein: “Dio non gioca a dadi con l’Universo” convinto che ogni fenomeno fosse deterministico purché fosse possibile conoscere tutte le condizioni iniziali ed ogni forza coinvolta. Ma Richard Feynman aggiunse. "Dio non solo gioca a dadi con l’universo, ma li getta anche dove non li possiamo vedere". Immaginiamo dunque che l’esistenza, cosmica e universale, sia come una partita a scacchi, e allo stesso modo dunque nell’opera, Nabucco, Abigaille tenta di dare scacco matto al re…. Nabucodonosor II .

 Gli spettacoli di Parma OperArt hanno l’intento di poter far fruire a tutto il pubblico un’opera lirica o un balletto a costi assolutamente agevolati e con particolare attenzione alle fasce cosiddette più “deboli”, anziani e giovani: 5 luglio “Nabucco”: I° settore euro 27,00 – II° settore euro 22,00. "Over 65": 25 euro primo settore, 20 euro secondo settore.

Con prenotazione online anche dal nostro sito www.parmaoperart.com 

Per informazioni e biglietteria: 

Parma OperArt, Tel. 0521 1641083 – Cell. 393 0935075 – [email protected] Reggia di Colorno, Tel. 0521 312545 – [email protected]


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