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Il Funaro si racconta

Tags: funaro

Il Funaro si racconta
Fermata Spettacolo

1. Dal 2009 Il Funaro Centro Culturale opera con l’accoglienza unica di un luogo intimo e suggestivo, tra spazi curati e dal sapore un po’ retrò, una bottega dell’arte: come nasce e si sviluppa l’idea di questo luogo? Cosa serve per portarla avanti nel quotidiano?

L’idea nasce per la passione e il desiderio comune a noi tutti di creare un centro dedicato al teatro, uno spazio dove fosse possibile creare, sperimentare, ricercare, curiosare, leggere, studiare, incontrare, scambiare idee, vedere spettacoli. Un luogo per condividere valori e bellezza.

Penso che il Funaro di oggi risponda a molti dei nostri desideri iniziali, è un concentrato di attività che soddisfa i bisogni di molte persone, che si sviluppa con grande attenzione al territorio ma anche al panorama internazionale. È un luogo accogliente nel quale tutti si riconoscono e si sentono “a casa”.

Il quotidiano è molto impegnativo, il nostro è un lavoro appassionante ma anche molto complesso, un lavoro che richiede dedizione totale, risorse umane ed economiche non indifferenti.

Il Funaro – Ph Schinco

2. Oltre alla stagione teatrale, sono tante le attività che ruotano attorno al Centro, luogo di incontro dove la cultura si vive a 360°: dai laboratori teatrali e di danza per tutte le età, agli incontri letterari, all’esperienza cinematografica del Cinetandem, il cinema più piccolo del mondo con proiezioni, per massimo due persone e a sorpresa. Come risponde il pubblico a queste molteplici attività? Cosa ci aspetta a tal proposito nei prossimi mesi?

I laboratori annuali rivolti alla città e al territorio rappresentano, insieme alla stagione teatrale, una parte fondamentale della nostra attività. Più di quattrocento iscritti ogni anno alle varie proposte rivolte a tutte le fasce di età, dai bambini agli anziani.

A queste attività si affiancano una serie di incontri dal sapore letterario e cinematografico animati dalla nostra biblioteca.

Da quest’anno hanno preso il via tre progetti letterari che prevedono presentazioni di libri ritenuti oggi più che mai necessari, ma che rischiano l’oblio o l’uscita dai cataloghi , oppure festeggiamenti di compleanni d’autore, e quest’anno abbiamo cominciato con Cechov per passare a Dickens, Pasolini e Beckett.

Si è poi ricostituito presso il Funaro un gruppo di lettura che prevede condivisioni di letture ad alta voce tematiche che si effettuano nei luoghi che di volta in volta sono direttamente associati al tema scelto.

Da più tempo inoltre sono attivi due progetti cinematografici con ottimo seguito di pubblico.
Una volta al mese ci incontriamo per leggere un racconto e vedere poi il film che ne è stato tratto cercando così di arricchire e potenziare la nostra esperienza di lettori e di spettatori.

Il Cinetandem poi,  rappresenta una piccola graditissima sorpresa per chi frequenta il nostro Centro: si tratta di una vera e propria sala cinematografica ridotta ai minimi termini. Ci sono solo due posti con proiezione su schermo e piccolo tavolo per le consumazioni.
La programmazione, dedicata interamente a cortometraggi, è a sorpresa e avviene solo se la sala è sold out. Viene servita in sala un aperitivo o una merenda, a seconda dell’orario e delle scelte.
I confortanti risultati ottenuti con queste proposte ci stimolano a proseguire e potenziare questo tipo di offerta in piena sintonia con le finalità del Funaro tese a offrire a noi stessi e a un numero sempre maggiore di persone strumenti di conoscenza, di condivisione di esperienze, di lettura del mondo che abitiamo.

Residenza per lo spettacolo Il 6° continente La compagnia e Daniel Pennac incontrano il pubblico giugno 2012 – Ph.Schinco

3. Il Centro presenta da anni importanti residenze artistiche, come Daniel Pennac, Cuocolo/Bosetti, che danno vita ad importanti primi studi e prime assolute (penso l’anno scorso a MM&M, spettacolo inaugurato al Festival delle Colline Torinesi). Un momento di scambio che va oltre il teatro. Come nascono e quali tracce lasciano all’interno dei vostri spazi? Come si svolgono e cosa rappresentano per voi?

Le Residenze al Funaro sono la conseguenza di una profonda condivisione di criteri artistici e di obiettivi nei quali riconosciamo il senso più autentico del nostro fare teatro.
È così che gli incontri con gli artisti talvolta diventano un percorso comune, una condivisione di spazi e di idee. Affinché gli incontri assumano un senso e diventino virtuosi c’è bisogno di un tempo.

La residenza è tempo potenziato dalla creatività, è condivisione di lavoro e di riposo.
C’è un momento, dopo una giornata di lavoro in cui si affilano gli strumenti per la giornata successiva, è un riposo attivo carico di energia e di apertura agli altri.

È in questo momento che la residenza diventa dialogo e scambio attivando il vero senso dell’ospitalità che si concretizza in un’occasione di crescita.

Al Funaro si lavora in tranquillità, ma non si è mai isolati. È stato bellissimo, nel tempo,  vedere lo sguardo profondo e accogliente di Enrique Vargas aprirsi ai nostri amici, e al nostro pubblico o Daniel Pennac intrattenersi con i bambini che frequentano i nostri corsi e Giuseppe Bertolucci parlare amabilmente con le mature allieve del nostro corso di “Teatro senza tempo”.

Le Residenze artistiche al Funaro hanno preso il via nel 2011 ed  hanno permesso  lo sviluppo di nuovi progetti e l’incontro con artisti del calibro di: Elisabetta Salvadori, Lucia Calamaro, Sonia Bergamasco, Giuseppe Bertolucci, Lilo Baur, Clara Bauer, Daniel Pennac, Enrique Vargas, Cristiana Morganti, Cristina Pezzoli, Laura Marinoni, Renato Cuocolo e Roberta Bosetti.

Il Funaro – Ph Schinco

4. Parliamo della Scuola dei Sensi di Enrique Vargas: per più di 10 anni Il Funaro è stato la Sede Italiana della prestigiosa compagnia multiculturale Teatro de los Sentidos di Barcellona, in un fil rouge indissolubile teso alla formazione dei sensi di ogni individuo. Come prosegue oggi questa collaborazione?

Enrique Vargas e la compagnia Teatro de los Sentidos ci hanno accompagnato fin dall’inizio della nostra attività, ancor prima della nascita del Funaro, quando  l’associazione culturale Teatro Studio Blu svolgeva le sue attività in una piccola sala poco distante da quello che sarebbe diventato il Funaro Centro Culturale.
È stato un amore a prima vista che ha portato a importanti collaborazioni come la coproduzione di “Oracoli” e che ha visto dal 2009 molte opere del Maestro Vargas nella programmazione del Funaro.

La sede della Scuola  dei Sensi a Pistoia è stata quindi la naturale prosecuzione di questo rapporto.
La poetica di Enrique Vargas continua a riscuotere molto successo e siamo felici di poter ospitare ogni anno questo grande Maestro. Anche nel 2016, dopo “Cuore di tenebra”, l’ultimo spettacolo presentato lo scorso ottobre, Enrique Vargas è tornato al Funaro e ha tenuto un workshop intensivo dedicato al suo tema prediletto: la natura del labirinto, del suo potenziale poetico, simbolico e culturale.
Nonostante gli impegni e le tournée internazionali anche per la prossima stagione non mancheranno nuove proposte formative con Enrique Vargas e il Teatro De Los Sentidos.

Convegno il Teatro della critica

5. Non ultima la Biblioteca, una delle più complete della Toscana quanto a testi di teatro contemporaneo, che accoglie l’importante Fondo Andres Neumann: chi sono i vostri utenti? Come procede questa attività?

La nostra è una piccola biblioteca, ma la scelta che ha guidato la sua nascita è quella della specializzazione. Ci occupiamo esclusivamente del teatro e in particolare del teatro dal ‘900 in poi.
In questo modo con i nostri 6000 volumi riusciamo comunque ad essere un punto di riferimento anche a livello provinciale e regionale. Ospitiamo inoltre il prestigioso archivio personale che Andres Neumann – produttore di fama internazionale che ha contribuito alla nascita del Funaro accompagnando poi i nostri primi anni di attività – con una grande intuizione ha deciso di donarci.

Nell’archivio è testimoniata l’attività dei più grandi maestri del teatro del novecento attraverso corrispondenze, programmi di sala, foto, rassegne stampa, contratti e altro.
Nel tempo si è provveduto, con un progetto dell’Università degli studi di Firenze e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, a digitalizzare una parte di questo materiale documentario e successivamente c’è stata la “dichiarazione di interesse particolarmente importante” da parte della Soprintendenza Archivistica per la Toscana.
È stato inoltre appena realizzato l’inventario dell’intero archivio che sarà presentato il prossimo 7 maggio.

Siamo orgogliosi di essere una piccola biblioteca privata che funziona però esattamente come una biblioteca pubblica. Apparteniamo alla Rete documentaria della provincia di Pistoia e il nostro catalogo è inserito nell’Opac della rete. L’accesso al prestito, alla consultazione e allo studio è gratuito e aperto a tutti i tesserati sia nostri che delle biblioteche provinciali. Effettuiamo prestiti interbibliotecari in ambito provinciale e regionale. La nostra ambizione è quella di diventare sempre di più un punto di riferimento per chiunque e ovunque, per ragioni di studio, di lavoro o di passione si interessi al teatro e allo spettacolo contemporanei.

La biblioteca del Funaro – Ph Schinco

6. Il Funaro si sviluppa come centro culturale indipendente, nato da una visione lungimirante tutta al femminile, vincitore del Premio della Critica 2012: come è possibile oggi ‘fare’ e vivere di cultura?

NON LO è, INFATTI!

Non è  contabilmente possibile che un’attività culturale, seppur viva e fiorente, possa ripagare le ore di lavoro che stanno dietro a qualunque proposta artistica.
Il teatro di per sé, è una scommessa che sfida l’impossibile. Però è un’arte che non morirà mai perchè è l’unica che prevede in scena esseri umani che raccontano storie di esseri umani ad altri esseri umani. E grazie ad esso ed alle domande che suscita in noi si continua a crescere, operatori e collettività.

È questo che ci da la spinta quotidiana, la tenacia di affrontare un’avventura come quella del Funaro. Noi crediamo negli strumenti che il teatro ci offre.

Per realizzare questo sogno di condivisione, facciamo e viviamo di cultura grazie ad un finanziamento totalmente privato: una persona fisica che ci permette di sostenere una struttura di più di 1000 m2 e di pagare le persone che lavorano con noi, da anni.  Siamo una struttura privata che offre un servizio pubblico, un’accessibilità a servizi ed esperienze, gestite chiaramente con il senso del buon padre di famiglia. L’attività fiorente e partecipata del Funaro, riesce a sostenere contabilmente l’attività stessa, ma la struttura (mura e lavoratori) quella no, quella sarà sempre un carico che dovremo sostenere ma che speriamo di poter, in futuro, condividere con le istituzioni preposte.

Noi continuiamo a sperare di innescare, prima o poi, un meccanismo virtuoso, grazie al quale l’amministrazione pubblica sostenga in parte l’iniziativa privata meritevole.

La caffetteria del Funaro – Ph Schinco

7. Ci proiettiamo verso il 2017, anno che vedrà Pistoia capitale italiana della cultura: come vive il Centro questa notizia? Fervono già preparativi? Potete farci qualche anticipazione?

Siamo molto felici e orgogliosi che la nostra città abbia ottenuto un riconoscimento così importante. Ci stiamo preparando con entusiasmo a questo evento e come tutti gli anni dedichiamo cura e impegno alla preparazione della nuova stagione e questo vale quindi anche per il 2017. In questo senso non sarà un anno diverso dagli altri. Ma sarà bello poter condividere quello che facciamo con ancora più persone, quelle che speriamo verranno a conoscere Pistoia. Ci sono molti progetti che “bollono in pentola” ma è ancora tutto in via di definizione e quindi è presto per parlarne…per ora continuiamo a cucinare!

Il Funaro si racconta
Fermata Spettacolo



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