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Le quattro voci di Eva

Le Quattro voci di Eva
Fermata Spettacolo

Non basta saper cantare; non basta. Bisogna saper comunicare, emozionare, e Donatella Alamprese, alla sua quinta stagione consecutiva al Teatro di Cestello di Firenze, lo sa fare, eccome se lo sa fare.

È lei Eva, la donna primordiale che presta la sua splendida voce e soprattutto la sua grande capacità di trasmettere sensazioni a Quattro Donne mito della musica di ieri, di oggi e di sempre. Si comincia omaggiando Elis Regina e la prima canzone è “Quando eu quero falar com Deus”, “Quando voglio parlare con Dio”, scritta da Gilberto Gil, pura poesia, proseguendo con l’argentina Eladia Blazquez, passando per Edith Piaf- non poteva mancare naturalmente “La vie en rose”- e finendo con Ella Fitzgerald, la grandissima artista che ha passato gli ultimi due anni della sua vita a letto cieca con le gambe amputate ma non ha smesso un attimo di cantare, perché con la voce riusciva ad andare dappertutto lo stesso.

Dagli Stati Uniti alla Francia, dal Brasile all’Argentina: quattro cantanti dalla vita difficile, quattro donne forti, capaci non solo di cantare, ma di far sentire tutte le loro emozioni con la voce, quattro vite accomunate dalla tragedia, e per ognuna di esse Donatella Alamprese racconta brevi cenni per introdurre il personaggio, discrete parole che dicono però tutto.

Eva-Donatella è accompagnata in scena da due ottimi musicisti: Marco Giacomini alla chitarra e Alessandro Moretti alla fisarmonica (assente il violino di Roberto Cecchini perché malato) che si dedicano anche all’esecuzione di pezzi strumentali pieni di ritmo e piacevolezza. Lo sfondo è dato dalle proiezioni dei quadri di Cecilia Micolano, esplosioni di colore e di luce che costituiscono uno sfondo adatto alla magia che la cantante porta in scena con garbo e classe. Frequenti i cambi di abito, tutti lunghi come lo richiede l’occasione, elegantissimi, frutto della passione della stilista Anna Barbati, presente in sala.

Un recital concerto in cui la grazia e l’armonia fanno da preludio ad un irrompere di storie al femminile e di passioni: un’altra bella pagina dedicate alle donne e alla musica, dopo le serate dedicate a Monica Vitti dal Teatro di Cestello la settimana passata.

Infine doppio bis, a chiudere prima con l’allegria trascinante di “Milord” canzone francese del 1959 cui ha dato le parole Georges Moustaki, resa famosa da Edith Piaf e in Italia da Milva e da Dalida, e poi a richiesta del pubblico l’omaggio al tango, il genere prediletto dalla protagonista, con “Maria de Buenos Aires” , Maria che è donna, che è uomo, che è vita e il suo inno alla gioia, tra applausi infiniti.

Raffinatezza e ritmo, allegria e poesia, passione e forza al femminile nel piccolo teatro dell’Oltrarno fiorentino.

Le Quattro Voci di Eva
Fermata Spettacolo



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