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Vecchie storie..

 Nel post precedente ho esposto in maniera alquanto ironica quello che penso del nostro bel paese. Ora cercherò di essere più serio e soprattutto più chiaro.
Ci troviamo in una situazione che, come penso sia chiaro a tutti, non è affatto delle migliori. I motivi e le cause sono troppi per essere analizzati in maniera ampia.Mi soffermerò dunque sul primo, che è anche quello che ritengo più importante e alla base di tutti gli altri: la questione dell’identità nazionale, questione più che mai attuale, specialmente  in questi periodi di crisi economica.
La nostra coesione e idea di nazione è alquanto giovane se confrontata con paesi in cui l’idea di uno stato unitario è diffusa da secoli, come ad esempio la Francia.
Il problema è che in alcuni casi, questo nobile ideale non è del tutto condiviso.
Ma come, decenni di lotte spietate per pervenire a un’unità che molto spesso non viene nemmeno sentita ne’ considerata?
Il fatto è che quest’idea non è andata radicandosi poco per volta come ha fatto in altri paesi, ma è stata inculcata da pochi, nelle menti di tanti.
Sin dagli anni dell’unità,  quello che di fatto era un potere monarchico è stato chiamato coi nomi altisonanti di Stato e di Nazione, ma di Stato e di Nazione la novella Italia non aveva quasi nulla.
Gli odi secolari sono rimasti, le differenze sociali pure, anzi, sono andate perfino moltiplicandosi.
E ora, chi quest’anno è andato, o andrà alle mostre che di norma si tengono nelle più importanti e storiche città italiane in onore del ‘’compleanno del nostro stato’’, troverà solo gli eventi lieti e eroici, troverà il sacrificio di Pietro Micca, la breccia di Porta Pia, la diplomazia mirabolante di Cavour e la decisiva spedizione dei mille. Ovunque andrà, raramente sentirà parlare dell’assedio di Gaeta, della terribile legge Pica del 1863, del brigantaggio, dei tentativi sovversivi, della povertà che dilagava nei latifondi e delle enormi difficoltà di gestione, nulla di tutto ciò, la sua ammirazione cadrà sicuramente sull’ altisonante nome ITALIA!
Vista da questo lato, la situazione attuale diventa meno incredibile. Le difficoltà non nascono da un giorno all’altro.
Non sono un sostenitore dei particolarismi, ne’ un rivoluzionario ultraconservatore, con questo intervento vorrei che il lettore che sarà arrivato a stento fin qui pensi e muova le proprie considerazioni a partire dalla verità storica, e,senza lasciarsi troppo esaltare da parole altisonanti e piacevoli, cerchi di fare in modo, non solo con le intenzioni, ma anche coi fatti, di sentirsi davvero ITALIANO!
                                                                                                          jhon





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