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Aikido, spiritualità e l'uscita dall'ipnosi di massa

Ci sono persone che reputano l'Aikido una disciplina "spirituale"... però non è banale definire cosa si intenda con questo termine. Oggi proviamo insieme a darne una delle tante accezioni possibili.

Esiste una tendenza, nemmeno troppo velata, delle società moderne a fagocitare i membri che la compongono in alcune strane forme di ritualità: noi possiamo anche non accorgercene, giacché nasciamo e cresciamo dentro queste dinamiche di gruppo, però alcune persone utilizzano proprio discipline come l'Aikido per affrancarsene e sentirsi più liberi e coerenti con le proprie aspirazioni e bisogni più autentichi.

Questa può essere vissuta come una forma di "spiritualità"...

Ecco, con molta approssimazione, qual è il "game" al quale molti di noi giocano inconsapevolmente...

1 - Nasci, dopo pochi mesi vai al "Nido", che ti preparerà alla Scuola Materna

2 - Cresci, e vai alla Scuola Materna, che ti preparerà alle scuole dell'obbligo

3 - Vai a scuola e ti prepari al mondo del lavoro, ma di solito - come minimo sindacale - vai alle Scuole Superiori e pure all'università prima di affacciartici.

4 - Al lavoro cerchi normalmente la posizione più redditizia che richieda gli incarichi che più gradisci, anche se questo connubio non è facile da realizzare

5 - Se nel frattempo ne hai modo, fra la scuola ed il lavoro, frequenti qualche persona... e magari con qualcuna ti ci fidanzi pure... o persino ti sposi (nei casi migliori/peggiori, fate voi!)

6 - É ora di mettere su famiglia, di mettere la testa a posto e di abbandonare le "perdite di tempo della gioventù (la moto, i viaggi, le serate, la palestra...)

7 - In men che non si dica sei alle porte della pensione, contento se ti sei riuscito a comperare casa, a crescere figli sani ed a fare mancare loro i meno possibile

8 - Invecchi e pensi a cosa resterà di te dopo che te ne sarai andato

9 - Dopo qualche anno ancora rimane una lapide in un cimitero, sempre meno visitata, man mano che pure i tuoi cari/eredi invecchieranno e moriranno

10 - Se da 1 a 9 hai saputo procurarti un buon cellulare, una playstation, una TV 297 pollici, i programmi on demand, qualche vestito griffato, la macchina grossa ed una seconda casa al mare o in montagna... sei stato un gran figo.

Se esistesse la reincarnazione, moltiplichiamo pure i punti precedenti in un loop che non ci è dato di sapere quanto sia lungo.

Sei vissuto?

Ma certo... Te ne sei accorto?

Non è detto... infondo hai sempre avuto un sacco da fare...

Questo "loop" serrato, nel quale sembra che ciascuno abbia sempre qualcosa di pre-impostato da fare a tutte le età della vita, può essere chiamato "ipnosi di massa", visto che non sta scritto proprio da nessuna parte che questo sia il modo migliore per vivere per tutti!

Un famoso sociologo lo chiama "pappa-cacca-nanna", a sottolineare come la vita venga passata nel tentativo (spesso inconcludente) di saziare alcuni bisogni fisici, mentali ed emotivi dell'essere umano. 

Vanno aggiunte a ciò lievi differenze circostanziali basate al Paese nel quale ciascuno di noi nasce:

- se sei Giapponese, sei figo se per tutta la vita ti fai il mazzo a tarallo per la gloria dell'Imperatore, se sei cortese e se ti tieni i tuoi problemi per te;

- se sei Israeliano, sei figo se odi i palestinesi che "vogliono rubarti la terra"; mentre se sei palestinese sei ok se ce l'hai un po' con gli israeliani che "ti hanno rubato la terra";

- se sei Occidentale, sei figo se mangi gli hamburger, parli slang e guardi male orientali e Russi, che sono comunisti e quindi il male assoluto; sei ossessionato dalla cultura woke e pensi che in Italia sono tutti ladri con pizza e mandolino.

- se sei Russo, è ok se ti tuffi nella neve dopo la sauna, se hai il caricatore di Vodka sempre pronto a sparare... se hai una madre ed una matrioska, e se critichi gli Americani, che vogliono portare al mondo alla perdizione;

- se sei Cinese, è ok se riesci a fare affari vendendoti pure tua nonna al mercato nero, se paghi tutto in contanti e se ti espandi a macchia d'olio sotto traccia in occidente, prima di poterlo reclamare come tuo;

... e via dicendo... giusto per non toccare argomenti religiosi, nei quali diventiamo estremisti con una certa facilità. E non crediate che esageri: questi stereotipi ridicoli sono realmente creduti veri da una buona parte delle società che ho nominato!

In ogni era umana però sono esistiti i "divergenti", ovvero persone che non riescono o non vogliono uniformarsi alle regole sociali più diffuse, e compiono scelte differenti... che dalla massa vengono percepite come pericolose, scellerate o insensate.

Sono quelli ai quali l'ipnosi di massa attecchisce poco, o per natura caratteriale, o perché hanno compreso che il tempo limitato che spendiamo su questa terra può essere anche utilizzato per realizzare se stessi, oltre che per seguire il pattern che altri hanno scelto pure per noi.

Alcuni semplicemente seguivano l'ipnosi di massa, ma vengono svegliati da un'evento specifico, che fa comprendere loro che stavano vivendo la vita di altri... non la propria.

Qualsiasi cosa ci possa portare a volerci vedere chiaro sulle nostre prospettive personali però passa per alcuni step fondamentali: ci dobbiamo chiedere...

1 - Chi siamo

2 - Da dove veniamo

3 - Dove andiamo

4 - Perché siamo qui

Alcune queste domande richiedono qualche minuto di riflessione, altre una vita intera e la risposta può variare un tot numero di volte, mentre la viviamo.

In ogni caso, chi ha voglia di conoscere se stesso è praticamente costretto a praticare una disciplina psicofisica, o comunque nella quale il corpo sia incluso e coinvolto da protagonista. La ragione di ciò è che l'ipnosi (quella che si vive o quella che vediamo vivere agli altri) guasta le nostre capacità percettive e logiche: in poche parole, la mente inizia a funzionare male.

E se la mente non è in equilibrio, l'unico modo che si ha per rimetterla in sesto e far si che sia il corpo a darle supporto. Il corpo è stabilizzante ed ha la bella/brutta abitudine di denudarci di fronte a ciò che crediamo di essere, ma non siamo.

Le discipline come l'Aikido aiutano questo tipo di riallineamento mente-corpo, perché utilizzano la fisicità e lo scambio di energia come cartina di tornasole per farci percepire i pensieri e gli stati d'animo che proviamo sotto stress.

L'ambiente conflittuale della tradizione marziale risulta molto importante per far emergere l'immondizia che avevamo nascosto sotto il nostro tappeto personale, per pigrizia, per soddisfare le aspettative altrui, per paura di diventare chi siamo su serio.

E così cerchi un Dojo e - sotto la guida di un Docente preparato - hai la possibilità di metterti in discussione a 360º, e - più in generale - di mettere in discussione tutti quei costrutti che avresti forse prima considerato assoluti inammovibili.

Eccone alcuni:

1 - il "nemico" fuori non esiste, ci sono solo ancora alcune forse che non riusciamo ad utilizzare per crescere

2 - difendersi è innaturale, perché mette una barriera fra te e ciò che temi, anziché rimuoverla ed apprendere

3 - il nemico più pericoloso, infido ed astuto lo vedi quando ti guardi allo specchio... non è per la strada, a scuola, in ufficio, in famiglia

4 - la fiducia che hai negli altri è la stessa che sei capace di riporre in te stesso... e viceversa

5 - la capacità di stare rilassato sotto stress e fuori dalla tua zona di comfort è l'UNICO elemento che ti assicura cambiamento ed evoluzione... il resto sono abbagli inutili e perditempo

6 - la disciplina che sei in grado di darti è la stessa che potrai pretendere dagli altri, non di più, non di meno

7 - siamo tutti interconnessi, anche se non ce ne accorgiamo, anche se pare il contrario... ciò che fai agli altri, che pensi degli altri... lo fai a te stesso e lo pensi di te stesso

8 - se una situazione ti crea difficoltà è perché possiede un alto potenziale d'apprendimento da utilizzare a tuo vantaggio; non ci sono amici o nemici, ma solo Maestri

9 - l'ispirazione è un ottimo motore, del quale la paura è un freno naturale... ma spesso utilizziamo troppo e male.

Tutto questo si realizza certo tramite un'opera di introspezione, ma anche prendendo informazioni dall'esterno ed imparando a specchiarsi negli altri: l'Aikido supporta proprio questa esplorazione di sé tramite il prossimo...

Ho definito questo percorso di tipo "spirituale" poiché si rifà alla parte più sacra, intima e profonda di ciascuno... tuttavia non lo accosterei a pratiche di tipo religioso, che richiedono diversi "atti di fede".

In Aikido TUTTO è sperimentabile in modo diretto, in prima persona... e pure l'atto di affidarsi ad un Sensei è qualcosa che piano piano necessita di scelta, più che di fede.

Il contro altare di tutto ciò è - talvolta - avere la sensazione di appartenere ad un movimento che si sente "il prediletto", al di sopra ed al di là dei comuni mortali... Questo dark-side esiste, inutile negarlo.

Non è però l'Aikido a creare questi mostri, ma una schiera di imbecilli che lo utilizzano nel peggiore dei modi, per ingrassare il loro ego e dare fiato ai loro deliri di onnipotenza.

Quindi: esistono molti modi per non farsi fagocitare dalla vita di tutti i giorni, dalla nostra società, dal sistema delle credenze che ci ha appiccicato addosso qualcun altro... e sicuramente l'Aikido può essere uno particolarmente adatto fra di essi.

Diventa perciò una disciplina-strumento per guardarsi dentro e fare ordine fuori: permette di uscire dall'ipnosi di massa?

SI, se la utilizziamo consapevolmente, come qualsiasi strumento... dipende quindi dalla maturità, costanza, ingaggio e profondità con la quale sentiamo di dovere qualcosa di importante a noi stessi e da quanto abbiamo voglia di imparare (o abbiamo già imparato) a volerci bene.

Forse vale la pena di darsi questa possibilità e di provare, che dite?!


Marco Rubatto






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