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"Percorrendo la Via del Guerriero", di Carlo Caprino

Oggi diamo spazio alla recensione di un'opera veramente interessante, che ho avuto il piacere di leggere durante un momento di vacanza e relax, e che mi ha regalato diversi interessanti spunti di riflessione e - soprattutto - ha riacceso in me la voglia di tornare a studiare sul tatami.

Mi riferisco a "Percorrendo la Via del Guerriero", scritto da Carlo Caprino Sensei, che ha come sottotitolo "Pensieri, riflessioni, citazioni e commenti raccolti da un marzialista curioso", indipendently published, 2022, 414 pagine.

L'interessante per me è stato ritrovare in questo scritto gli "appunti di viaggio" che caratterizzano ciascun praticante sulla Via, non dissimili da quelle che mi avevano portato nel 2008 alla pubblicazione di "Aikido: didattica e pratica", a questo LINK qui recensito proprio da Carlo Caprino Sensei.

Per inteso però: non è (soltanto) uno scambio di gentilezze il nostro, anche se ove ciò avvenisse, mi farebbe piacere.. ma più che altro una recensione onesta, che mi sento di fare con la responsabilità di chi suggerisce ai lettori di Aikime testi e scritti sull'Aikido e sul Budo in generale.

Innanzi tutto veniamo ai contenuti: il libro si presenta come un corposo (più di 400 pagine) collage di riflessioni personali, citazioni e comparazioni ponderate sugli elementi costituenti essenziali di un cammino personale, in seno alle Arti Marziali nel caso dell'Autore, ma - più in generale - di qualsiasi percorso di auto-conoscenza, di carattere fisico, psicologico e spirituale.

I temi trattati sono le perle della collana di chiunque voglia intraprendere il complicato e sublime percorso nel quale egli rappresenti sia il pellegrino, che le scarpe utilizzate, sia il cammino stesso: si parla quindi dell''illusione della realtà, del Conoscere e ri-conoscere, del Maestro, dell'Allievo, del Percorso, della Determinazione, del Combattimento... della Mente, del Lavoro, dei Compagni di viaggio... e di altri aspetti molto familiari a tutti coloro che da pochi giorni o da molti anni si trovano ad affrontare nel proprio quotidiano.

È un testo molto "colto", ma non solo nel senso culturalmente enciclopedico del termine... direi piuttosto nel senso contadinesco della parola... ovvero quello di "raccogliere" in un campo molto vasto i frutti che la terra offre in abbondanza, per sfamare chi cammina cercando se stesso.

Ci sono un mare di citazioni, sia nel testo, che a margine di pagina (oltre 360!)... tratte da libri, opere letterarie di varia natura e spessore, opere cinematografiche, musicali e raccolte epistolari.

Un testo nel quale si spazia da Friedrich Nietzsche, Miyamoto Musashi, Lao Tsu, Fabrizio De André, Carlos Castaneda, Pico della Mirandola, Richard Bach, René Guénon, Seneca, i Vangeli (canonici ed apocrifi), Khalil Gibran, Taisen Deshimaru, Gialal al-Din Rumi, Georges Gurdjieff, Roberto Vecchioni,  Dante Alighieri, Emille Zolla, John Stevens, Takuan Soho, Sri Autoblindo... per fare alcuni nomi, oppure fra opere cinematografiche come "V per Vendetta", "Matrix", "Gunny", "Apocalypse Now", "Karate Kid", "Un uomo chiamato cavallo"...

Diciamo che è un testo culturalmente impegnato, nonostante abbia il grosso pregio di non divenire necessariamente troppo impegnativo... e qui si può comprendere bene cosa in tendevo per la "cultura" in termini contadini, alla quale facevo riferimento prima.

È come essere accompagnati in un viaggio che è si dell'Autore stesso, ma in compagnia di svariati apporti della letteratura, della musica, il cinema e l'arte contemporanea e dei grandi classici... che sono tutti stati utilizzati come tessere di un mosaico sapiente, in grado di mostrare analogie di principio in contesti anche molto variegati e differenti fra loro.

Credo fosse proprio uno dei fini dell'Autore far percepire questa "unità di fondo" di coloro che si sono impegnati - in ogni tempo e latitudine - a calcare un cammino molto particolare... il PROPRIO.

"Carlo Caprino Sensei ci mette del suo", ed anche Molto... e questo è quello che più conta, poiché in diversi passaggi descrive i suoi stessi inciampi e vacillamenti sul suo DO... si mette a nudo, insomma, atto che trovo sempre molto coraggioso, ma anche utile ed opportuno quando si scrive un libro destinato (anche) ad altri.

Un libro - e lo dico per esperienza diretta - è sempre un po' per gli altri ed un po' per se stessi... poiché scrivendolo accettiamo di sottoporci ad una auto-terapia sulla chiarezza di ciò che crediamo di conoscere.

Scrivere è uno dei migliori modi che conosco per realizzare che ciò che credo di conoscere è molto differente da ciò che invece conosco sul serio, di me e del mondo.

Essendo una sorta di "diario"... "Percorrendo la Via del Guerrieropresenta cristallizzati in sé tutti quei momenti di passione, ispirazione, frustrazione e sconforto che si hanno quando proviamo a mettere nero su bianco i nostri pensieri.

E questo è quanto più di catartico possa essere anche per il prossimo sconosciuto lettore del libro: in qualche modo gli si da modo di RISUONARE con l'Autore in quelle che sono le proprie passioni, ispirazioni, frustrazioni, gioie e paure, per riscoprirsi quindi su un cammino molto personale e quindi unico... ma contemporaneamente analogo ed - in qualche misura - anche condivisibile con gli altri.

Difetti?

Per buona prassi legata all'equilibrio cerco sempre di trovarne almeno qualcuno: talvolta il testo a parere mio si presenta un po' appesantito da alcune ripetizioni, in uno stile non sempre stringato e conciso, che quindi tende a metterle più in risalto. Ma può essere un punto negativo per me, e non per altri.

Mi ricordo quando ebbi indietro la correzione delle bozze del mio primo libro, nel quale mi era stato praticamente consigliato di dimezzare tutto, perché a detta del correttore il testo risultava farcito di concetti ripetuti svariate, se non troppe, volte. Erano i concetti a me più cari, che quindi a me sembrava di non avere mai espresso in modo del tutto esaustivo. Una cosa simile può essere successa a chiunque, nel proprio campo di lavoro... specie se questo è l'insegnamento e/o la scrittura.

Ringrazio quindi Carlo Caprino per il suo encomiabile lavoro, e lo sprono a continuare con la sua vena espressiva... poiché gli ho visto fare un lavoro veramente utile e qualitativo on-line in questi anni (specie durante la pandemia), con video (che ho ascoltato quasi tutti in forma di Podcast) sulla semantica dei kanji, sulle recensioni di testi ritenuti interessanti nel panorama marziale, e non solo.

Per maggiori info sull'Autore, vi rimando alla pagina Linked In... mentre per il consigliatissimo LIBRO recensito quest'oggi ecco il LINK per l'acquisto,.

Buona sua lettura a tutti!


Marco Rubatto


PS: questo testo è anche divenuto un Blog personale su Facebook, che contiene altrettanti spunti interessanti, lo trovate al seguente LINK.





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