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Aikido e bullismo: risposta efficace, se la domanda è quella giusta

Da quando sono iniziati i corsi per bambini e ragazzi a settembre, ho già ricevuto due richieste di genitori che volevano sapere se l'Aikido può fare qualcosa per i loro figli, che sembrano essere stati bullizzati a scuola.

L'argomento è delicato, quindi ho preferito prendere un appuntamento in entrambe le situazioni per comprendere meglio cosa fosse successo e quali potessero essere le aspettative dei genitori nel mandare i Loro figli ad Aikido.

Da questi incontri sono emerse parecchi cose interessanti, ed alcune anche spiacevoli: vale però la pena di rifletterci sopra insieme, perché queste esperienze possano risultare di aiuto in futuro anche ad altri.

Innanzi tutto sembra che il fenomeno del bullismo sia in poderoso aumento fra bambini e giovani di oggi: questo è già un primo dato che dovrebbe far pensare.

Io ho quasi 50 anni e quando ero piccolo non esisteva questo termine, ma vi assicuro che i bulli c'erano già... ed esercitavano una considerevole pressione psicologica sui giovani di allora.

Mi ricordo che un giorno mio nonno mi venne a prendere all'uscita delle elementari e - mentre mi accompagnava a casa a piedi - vide un ragazzo, un tal Nunzio (pluribocciato 11enne o 12cenne che faceva ancora le elementari) che sfasciava a calci una staccionata in legno.

Lo rimproverò e questi non oso dire nulla a mio nonno; il giorno seguente però, questo Nunzio attese che mi recassi in bagno... ed una volta li da soli, mi minacciò di far tacere mio nonno, se non volevo che lo trovassi morto accoltellato.

Racconto questo episodio perché per diversi mesi pregai letteralmente che i due non si incontrassero più, che mio nonno nel caso stesse zitto o che Nunzio rinunciasse alla sua tremenda e sanguinaria vendetta. NON ne parlai con nessun adulto, mi tenni tutto dentro e vissi emotivamente malissimo la cosa.

Non successe nulla e guardando questa storia dal mio attuale punto di vista, mi rendo conto che ci stetti persino troppo male: Nunzio era un ragazzo un po' scapestrato, non un serial killer... ma tutte cose che al tempo non sapevo.

Segue che talvolta le cose che accadono a scuola e che vengono attribuite a bullismo (o a cyber-bullismo, se avvengono on-line) sono autentiche scemenze a livello pratico... ma possono essere vissute in modo molto serio e traumatico da parte dei bambini e dei ragazzi.

Quale risposta dare quindi alla possibilità di essere fatto oggetto di prese in giro, violenze ed atti di bullismo di varia natura?

Ho spiegato ai genitori che sono venuti a trovarmi al Dojo che l'Aikido forse avrebbe potuto fare qualcosa per i loro ragazzi, ma non necessariamente nel senso di renderli capaci di menare i bulli a loro volta...

Chi pratica sa bene che ciò che gli altri ci fanno - in qualche misura - deve essere acconsentito da noi stessi, perché possa avvenire, quindi la domanda ultima risulta: "Perché gli altri possono pensare di fare di me ciò che vogliono... ed io non sono capace di dire loro di no?"

Forse perché uno ha un carattere mite tranquillo? Di solito sono queste persone i bersagli principali dei bulli...

Di fondo c'è una inconsapevolezza su chi siamo, cosa desideriamo da noi stessi e dagli altri e una sottovalutazione delle proprie risorse personali... di riuscire a fare fronte alla minaccia, alla bullizzazione, senza recitare la parte della vittima. Questo è il punto.

C'è un altra esigenza di fondo molto diffusa: la non volontà di ledere gli altri, diventando i carnefici ei bulli, per non esserne più vittime.

Quindi: come si fa a difendersi, senza offendere?

Ecco: in questo senso l'Aikido può fare molto per i bambini ed i ragazzi che vivono queste esperienze spiacevoli e talvolta dolorose... perché aumenta la loro consapevolezza, aiuta a formare il loro carattere e li fa diventare più consapevoli delle proprie risorse personali.

L'Aikido NON è utile perché insegna come slogare le articolazioni di chi ci bullizza!

E questa cosa - devo dire - che ce l'hanno chiara in pochi... compresi i genitori dei ragazzi che hanno subito forme più o meno intense di violenza (psicologica e/o fisica che sia). Sono ancora parecchi infatti quelli che cercano un corso di Arti Marziali per far diventare i figli forti a sufficienza da riuscire a difendersi... MENANDO i bulli (non le 2 famiglie che mi sono venute a parlare, per fortuna loro e mia!)

In quest'ultimo caso, non solo l'Aikido può fare poco per questi ragazzi, ma niente altro potrebbe essere loro utile: perdere la propria natura mite e sensibile per trasformarci in cosa/chi non siamo... risulta una cura peggiore della malattia, secondo me.

Un ultima riflessione: passi un bambino o un adolescente, ma perché un genitore può non sapere come gestire l'esperienza problematica che sta vivendo suo/a figlio/a?

Ovvio che nessuno ha il libretto di istruzioni del genitore perfetto... ed anche che specie l'adolescenza sia un periodo complicato, pieno di contrasti e di non accettazioni da parte dei ragazzi, in primis di loro stessi (sia a livello fisico, che mentale, che emotivo)... ma perché i loro principali adulti di riferimento si vedono sempre più costretti a rivolgersi da uno psicologo... o - come in questo caso - ad un Insegnante di Arti Marziali?

I tempi saranno anche cambiati e molti fenomeni pericolosi risulteranno anche in poderoso aumento, ma di base ciò specchia una società che non sa più chi è... e quindi nemmeno come evitare ciò che non desidera per se stessa.

In poche parole sono più i genitori che hanno bisogno del corso di Aikido (odi uno psicologo), rispetto ai loro figli...ma non per colmare un bisogno pratico (quello di imparare a difendersi, per esempio)... quando per capire chi sono e cosa vogliono... e quindi per fare da esempio pratico e casalingo e quotidiano ai propri figli.

Invece la gente figlia biologicamente senza mai diventare del tutto padre o madre... e poi i loro cuccioli vengono a contatto con una società prestazionale ed aggressiva, senza che sia stato NORMALMENTE fatto loro un training specifico da parte dei loro genitori per affrontare questi tipi di stress.

In natura i predatori insegnano a cacciare ai loro piccoli, così come i predati insegnano alla propria progenie come mettersi in salvo... perché entrambe le specie sanno già che tutto ciò accadrà prima o poi.

Invece oggi crediamo che fuori dalla finestra ci sia lo stesso livello di pericolo di una soap opera di Netflix e quando si manifesta un problema, corriamo rovinosamente ai ripari, talvolta facendo più danno che altro: il problema sta a monte...

Perché non abbiamo insegnato ai nostri ragazzi ad avere fiducia in loro stessi?
Ci siamo preoccupati di chiedere loro chi vogliono diventare e quali strumenti servano loro per realizzare questa opera d'arte?

In media, purtroppo, la risposta è NO.

Quindi poi ovvio che, quando il bubbone è bello che scoppiato, correre ai ripari diventa difficile: io faccio presente - ad esempio - che in Aikido i progressi sono possibili, ma anche lenti e graduali.

A questo punto però il bisogno è diventato urgente, perché il giorno seguente il proprio bambino/ragazzo può essere vittima di qualsiasi genere di violenza: in questi casi consiglio quindi un pellegrigaggio a Lourdes... utilizzando la lunghezza del viaggio per riflettere sulle proprie mancanze del passato.

Di solito i miracoli non accadranno, ma esiste una minore possibilità che questi torino a farmi richieste alle quali non potrebbe (né vorrebbe) accondiscendere manco il Messia.

Marco Rubatto





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