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Italiano con la letteratura: Emilio Salgari e una novella marinaresca di Mastro Catrame – sesta parte

Emilio Salgari

Eccoci arrivati alla sesta e conclusiva parte della novella di Mastro Catrame: i due esercizi che presenta sono unicamente sul lessico. Cominciate con il primo e poi passate a leggere il testo. Buon lavoro, e complimenti per essere arrivati sin qui!

Esercizio 1. Qual è il significato delle parole in neretto del testo? Individuatelo scegliendo tra le due proposte presentate.
meco: a) preso; b) con me
stoccafisso: a) pesce secco; b) pane secco
poppanti: a) grassocci; b) lattanti
schizzinoso: a) famelico; b) schifiltoso
strilli: a) squittii; b) grida
si degnava: a) accondiscendeva; b) sopportava
accoccolarsi: a) arrampicarsi; b) accovacciarsi
rampollo: a) ratto; b) discendente
adunque: a) finalmente; b) quindi
cintola: a) cintura; b) denti
serbato: a) tenuto da parte; b) mangiato
coriaceo: b) immangiabile; b) duro come cuoio
copiosa: a) doppia; b) abbondante
sparve: a) scomparve; b) entrò

Proprio in quel momento Dio ebbe compassione della pelle di papà Catrame, poiché un’onda gigantesca spazzò la prua della nave e mi portò via assieme alla zattera. Ebbi appena il tempo di aggrapparmi ai cordami che legavano le tavole, e mi trovai in mezzo al mare.
Per due giorni lottai fra la vita e la morte, ma finalmente l’uragano cessò e il mare divenne tranquillo. Dove ero? Io lo ignoravo. Se una nave tardava a venire in mio aiuto, non so come sarebbe finita, non avendo meco nemmeno una briciola di pane. Mi sento fremere tutte le volte che penso a quel momento.
– Ma non avevate preso qualche pezzo di stoccafisso? – chiese un gabbiere. – O una dozzina di biscotti? – chiese un altro.
– No. In una tasca però trovai un topo dal pelame quasi bianco, tanto era vecchio, con due baffi più lunghi di quelli del capitano Baffone, che forse voi tutti avrete conosciuto o almeno udito nominare; in un’altra un simpatico di lui figlio, con due occhietti intelligenti; nella terza una femmina con due poppanti topolini! Nonno, padre, madre e figli! Una famiglia intera che contava di spassarsela nel fondo delle mie saccocce.
Un altro li avrebbe afferrati per la coda e gettati in mare, ma io no; li presi delicatamente per gli orecchi e li deposi sulla mia zattera. Non si sa mai! Nella condizione in cui mi trovavo, cogli intestini che brontolavano per la fame, quella famigliola poteva servirmi a qualche cosa. Che diamine! Non sono mai stato uno schizzinoso, io!
Eppure, guardate che originale è papà Catrame! Dopo quattro ore mi ero tanto affezionato ai miei compagni di sventura, che ci avrei pensato quattordici volte prima di immolarli al mio ventricolo. Prendevo gusto a vederli saltellare per la piccola zattera ed arrampicarsi su per le mie gambe, emettendo strilli di contentezza. Perfino il vecchio nonno, che dapprima si era dimostrato molto diffidente a mio riguardo, si degnava di venire ad accoccolarsi sulle mie scarpe, per rosicchiare le suole.
La famiglia non era però completa. Frugando nelle mie tasche trovai un altro giovane rampollo, un topolino grosso come una nocciola, che si era nascosto nella mia pipa. Mi accorsi della sua presenza quando stavo per accenderla e poco mancò che il disgraziato piccino rimanesse abbruciato.
Ecco adunque attorno a me il vecchio Catramone, il signore e la signora Catrame, i giovani Catramino e Catrametto e il microscopico mastro Pipa; e se aveste veduto come accorrevano quando li chiamavo per nome!
Disgraziatamente la mia situazione si complicava. La zattera non andava né innanzi, né indietro; nessuna terra appariva in vista, non avevo un tozzo di pane e la fame cresceva sempre, ed io continuavo a stringere la cintola. I miei occhi si posavano sempre, con ardente bramosia, sulla mia famigliola, e i miei denti pregustavano quelle tenere carni (il vecchio l’avrei serbato per ultimo, perché doveva essere duro e coriaceo), e avevo già deciso di sacrificarli, quando finalmente comparve una nave danese in rotta per la Scozia.
Fummo tutti salvi, e potemmo divorare una copiosa razione nella dispensa del cuciniere. Credo di aver mangiato cinque zuppe colla cipolla senza fermarmi e non so quanti piatti di carne.
Quando sbarcai a Liverpool, i miei sorci erano meglio ammaestrati dei cani e mi dimostravano un’affezione immensa. Non seppi però resistere alle dieci ghinee offertemi da un eccentrico inglese e li cedetti; vi giuro però che in vita mia non provai un dispiacere eguale come nel momento in cui mi separai dai miei antichi compagni di sventura. Non sono sicuro, ma credo di essermi sentito inumidire gli occhi, io che non ho mai pianto!
Un clamoroso scroscio di risa accolse la fine della settima storia; perfino il capitano rideva, specialmente nel mirare il viso contristato di papà Catrame.
– E i norvegiani? – chiedemmo.
– Dio deve averli puniti, poiché non udii più mai parlare di loro. Io credo che siano tutti annegati.
Papà Catrame si alzò, sgusciò fra l’uditorio e si allontanò dicendo:
– A domani sera, se non mi coglie qualche malanno.
E sparve nella stiva.

Esercizio 2. Inserite opportunamente nelle seguenti frasi le parole in neretto del testo.
1) Fino a dieci minuti fa, Luisa non ________ neanche di alzarsi dal letto, poi le è bastato sapere che il suo Giorgio stava arrivando ed è schizzata fuori dalle coperte!
2) È questo, _________, il tuo ringraziamento dopo tutto quello che ho fatto per te?
3) La bava di lumaca è un ottimo fluidificante per la tosse grassa: fa’ poco lo _________ e manda giù questo cucchiaio di sciroppo!
4) Questa fettina di carne ha un aspetto ________: speriamo che sia solo un’impressione o dovrò rimandarla indietro in cucina.
5) La fata pronunciò la formula magica e _________ all’improvviso, così come era arrivata.
6) Com’è carino il tuo cane e quanto gli piace _________ sul tappeto davanti al caminetto!
7) La neve cadeva _________ e copriva tutto di un manto bianchissimo: un’immagine natalizia da cartolina!
8) Baccalà o ________, per me pari sono: non mi piace nessuno dei due!
9) Questo vino, mio caro, l’ho ________ espressamente per te: è un Brunello d’annata, che sono sicuro apprezzerai.
10) Le mie povere orecchie: smettetela con questi ________! Non vi sopporto più!
11) Sono dimagrita: devo fare un altro buco alla ________.
12) Giorgino è il ________ della famiglia: a lui andrà l’impero commerciale che suo padre, famoso imprenditore, ha costruito.
13) Ai giardinetti oggi era pieno di ________, tutti nelle loro carrozzine condotte dalle rispettive baby sitter.
14) Io viaggio sempre portando ________ almeno tre valigie grandi, una piccola e un beauty-case: non riesco a fare a meno di cambiarmi d’abito almeno un paio di volte al giorno…

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